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Mass Media e rischio di imitazione
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==== Episodio 1 ==== Il potere dei media è ben rappresentato da un fenomeno denominato '''contagio emozionale'''. Nell'ottobre del 1982, a Chicago, '''sette persone morirono''' dopo aver preso delle '''compresse di Tylenol''', un farmaco per il mal di testa, che erano state '''avvelenate''' con il cianuro. I '''media''' dedicarono '''ampio spazio''' alla tragedia, tanto che, nei giorni seguenti, non si poteva accendere la televisione, ascoltare la radio o aprire un giornale senza sentire o leggere qualche notizia che riguardasse gli avvelenamenti. Si trattava di un fatto tragico, ma allo stesso tempo insolito e, per questo motivo, era un caso perfetto per '''favorire l'emulazione'''. E infatti, '''le conseguenze dell'eccessiva pubblicità''' dei media furono immediate: in diverse città del Paese vennero denunciati casi di avvelenamento di collutori, colliri, spray nasali, bibite e addirittura hot dog. Nonostante ciò, tv e giornali continuarono a dedicare ampio spazio ai casi di avvelenamento, etichettati con il nome di “avvelenamenti in serie”, provocando forti reazioni da parte della popolazione: molte persone furono assalite dal panico e cominciarono a richiedere interventi medici per ustioni e avvelenamenti quando in realtà si trattava di comuni mal di gola e mal di stomaco. '''I falsi allarmi superarono di ben sette volte il numero dei casi reali di contaminazione''' e poiché tali fatti si verificarono poco prima di Halloween, in diverse città venne vietata l'usanza del “dolcetto o scherzetto” perché si temeva che qualcuno, per desiderio di emulazione, potesse avvelenare le caramelle che avrebbe dato ai bambini. I primi casi di avvelenamento denunciati a Chicago furono quasi sicuramente opera di un'unica persona, ma i casi successivi furono la diretta conseguenza dell'eccessiva diffusione della notizia da parte dei media. Tuttavia, '''''in molti erano convinti''' che l'ondata di avvelenamenti fosse una vera e propria «epidemia senza cura»'', stando alle parole di un telegiornale, che fosse segno di una società “malata” e di un ''Paese che stava "impazzendo”''; molti giornali, alla fine, si ritrovarono in una situazione a dir poco paradossale: <u>prima garantirono un'ampia copertura alla notizia degli avvelenamenti e poi dedicarono altrettanto spazio ai commenti di esperti che discutevano le conseguenze disastrose dell'eccessiva pubblicità da parte dei media.</u>
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