Leggi repressive e problemi maschili: differenze tra le versioni

Da Tematiche di genere.
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# La legge è scritta male  
# La legge è scritta male  
# Le agenzie di controllo non sono educate e preparate, non conoscono concretamente il fenomeno della persecuzione e la personalità del persecutore e quindi non sanno prevederlo né affrontarlo. Insomma è un circolo vizioso
# Le agenzie di controllo non sono educate e preparate, non conoscono concretamente il fenomeno della persecuzione e la personalità del persecutore e quindi non sanno prevederlo né affrontarlo. Insomma è un circolo vizioso
</blockquote>Una precisazione sul perché il diritto penale non porta a risarcire la vittima.<blockquote>Il diritto penale '''non''' è diretto a “risarcire”, “ripagare” o a “vendicare” la vittima, l’afflittività della pena irrogata non è correlata al grado in cui ha sofferto e soffrirà la vittima. Il diritto penale ha due sole funzioni: punire il colpevole e rieducarlo.  
</blockquote>Una precisazione sul perché il diritto penale non porta a risarcire la vittima.<blockquote>Il diritto penale '''non''' è diretto a “risarcire”, “ripagare” o a “vendicare” la vittima, l’afflittività della pena irrogata non è correlata al grado in cui ha sofferto e soffrirà la vittima. Il diritto penale ha due sole funzioni: punire il colpevole e rieducarlo.
 
Alla riparazione del danno subito dalla vittima è diretto il diritto civile. La ragazza ha ottenuto, mi pare, un risarcimento da oltre 200mila euro. Non potendole restituire la faccia, l’equivalente monetario è l’unica soluzione.</blockquote>Un utente suggerisce la divisione tra il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione.<blockquote>Come ho scritto in un commento, bisogna tenere distinto il piano della '''responsabilità''' '''penale''' con quello dell'<nowiki/>'''educazione'''. Se non ci fossero tutti questi tabù, i pregiudizi, gli ostacoli alla libertà e all'emancipazione sessuale le cose sarebbero ben diverse, questo senz'altro. E il cambiamento si ottiene con l'educazione. Ciò non toglie che, per me, la responsabilità penale di chi va con una persona incapace di prestare il proprio consenso c'è. E tutti quelli che dicono "''ma allora siamo quasi tutti penalmente responsabili''" , beh si, hanno ragione, perché purtroppo la cosa è fin troppo normalizzata, secondo me. Non c'è da scherzare con la libertà delle persone. Addirittura io litigai con un mio collega durante una lezione di diritto penale perché lui sosteneva che se il partner "revoca" il proprio consenso durante l'atto e l'altro non si ferma, non sarebbe stupro.
Alla riparazione del danno subito dalla vittima è diretto il diritto civile. La ragazza ha ottenuto, mi pare, un risarcimento da oltre 200mila euro. Non potendole restituire la faccia, l’equivalente monetario è l’unica soluzione.</blockquote>Un utente suggerisce la divisione tra il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione.<blockquote>Come ho scritto in un commento, bisogna tenere distinto il piano della '''responsabilità''' '''penale''' con quello dell'<nowiki/>'''educazione'''. Se non ci fossero tutti questi tabù, i pregiudizi, gli ostacoli alla libertà e all'emancipazione sessuale le cose sarebbero ben diverse, questo senz'altro. E il cambiamento si ottiene con l'educazione. Ciò non toglie che, per me, la responsabilità penale di chi va con una persona incapace di prestare il proprio consenso c'è. E tutti quelli che dicono "''ma allora siamo quasi tutti penalmente responsabili''" , beh si, hanno ragione, perché purtroppo la cosa è fin troppo normalizzata, secondo me. Non c'è da scherzare con la libertà delle persone. Addirittura io litigai con un mio collega durante una lezione di diritto penale perché lui sosteneva che se il partner "revoca" il proprio consenso durante l'atto e l'altro non si ferma, non sarebbe stupro.
Questo per farti capire come la penso. Che sul tema bisognerebbe parlare senza paraocchi, senza pregiudizi, senza tabù certamente, ma anche con un po' di cautela.
Questo per farti capire come la penso. Che sul tema bisognerebbe parlare senza paraocchi, senza pregiudizi, senza tabù certamente, ma anche con un po' di cautela.
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Altro problema del casistico è che il legislatore, per quanto puntiglioso non potrà mai regolare tutti i singoli possibili avvenimenti materiali. E quindi ci sarà bisogno di interpretare.
Altro problema del casistico è che il legislatore, per quanto puntiglioso non potrà mai regolare tutti i singoli possibili avvenimenti materiali. E quindi ci sarà bisogno di interpretare.




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Il discorso è molto ampio e lungo, ci si sono letteralmente scritto libri, quindi non lo si può esaurire qua, ma sarò felice di continuarlo se qualcosa non ti è chiaro o così via.</blockquote>Il commento prosegue anche con degli esempi pratici.<blockquote>Una persona è considerata "ubriaca" quando è incapace di intendere e di volere, salvo alcune eccezioni non si richiede un determinato tasso alcolico nel sangue (tranne che per la guida in stato di ebbrezza ad esempio). Con ciò ad esempio una persona potrà essere considerata ebbra dopo aver bevuto una quantità minima di alcool (portando come prova ad esempio che era la prima volta che beveva in vita sua).
Il discorso è molto ampio e lungo, ci si sono letteralmente scritto libri, quindi non lo si può esaurire qua, ma sarò felice di continuarlo se qualcosa non ti è chiaro o così via.</blockquote>Il commento prosegue anche con degli esempi pratici.<blockquote>Una persona è considerata "ubriaca" quando è incapace di intendere e di volere, salvo alcune eccezioni non si richiede un determinato tasso alcolico nel sangue (tranne che per la guida in stato di ebbrezza ad esempio). Con ciò ad esempio una persona potrà essere considerata ebbra dopo aver bevuto una quantità minima di alcool (portando come prova ad esempio che era la prima volta che beveva in vita sua).
Per "viziare la volontà", non serve una capacità di intendere e di volere totalmente viziata, ma è sufficiente che lo sia solo parzialmente. Faccio alcuni esempi, se vedi una mia amica che vorrei farmi palesemente brilla, se altero il mio stato mentale per darmi un alibi rispondo di violenza, parimenti se sono io a convincerla a bere con lo scopo di approfittarne in un momento successivo.
Per "viziare la volontà", non serve una capacità di intendere e di volere totalmente viziata, ma è sufficiente che lo sia solo parzialmente. Faccio alcuni esempi, se vedi una mia amica che vorrei farmi palesemente brilla, se altero il mio stato mentale per darmi un alibi rispondo di violenza, parimenti se sono io a convincerla a bere con lo scopo di approfittarne in un momento successivo.


Mentre, se entrambi ci siamo incontrati già ebbri e siamo finiti a letto, se non c'è stata una costrizione violenta, non è reato per nessuno dei due.
Mentre, se entrambi ci siamo incontrati già ebbri e siamo finiti a letto, se non c'è stata una costrizione violenta, non è reato per nessuno dei due.




Considera che i reati sono '''fatti''' (un'azione umana), '''antigiuridici''' (che violano una norma), '''colpevoli''' (che siano sorretti da almeno la colpa, per altri è necessario il dolo), '''punibili''' (che non siano presenti cause di non punibilità). Essere ebbri porta a che le tua azioni non abbiano né dolo né colpa, ma il nostro codice stabilisce che se sei ebbro e commetti un reato sei comunque colpevole, a meno che lo stato di ubriachezza non dipenda da caso fortuito o forza maggiore. Considera che per alcuni reati lo stato di ubriachezza è un'aggravante.
Considera che i reati sono '''fatti''' (un'azione umana), '''antigiuridici''' (che violano una norma), '''colpevoli''' (che siano sorretti da almeno la colpa, per altri è necessario il dolo), '''punibili''' (che non siano presenti cause di non punibilità). Essere ebbri porta a che le tua azioni non abbiano né dolo né colpa, ma il nostro codice stabilisce che se sei ebbro e commetti un reato sei comunque colpevole, a meno che lo stato di ubriachezza non dipenda da caso fortuito o forza maggiore. Considera che per alcuni reati lo stato di ubriachezza è un'aggravante.




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Esempio B. Voglio uccidere mia moglie, bevo per la prima volta in vita mia per darmi una scusante. Se mi beccano lo stato di ubriachezza premeditata sarà un'aggravante.</blockquote>Un altro utente controbatte cosi:<blockquote>Mmm.. che casino.. premetto che capisco pienamente che la giurisprudenza sia costretta a semplificare un mondo complesso e che sia in continua evoluzione, però certe volte lo fa in maniera che non approvo. Mi viene in mente un avvocato che affermava che esistono una quantità enorme di leggi che contraddicono la costituzione e si contraddicono tra loro, ma anche questo pezzo che cito dal pensiero di uno studente di giurisprudenza:  
Esempio B. Voglio uccidere mia moglie, bevo per la prima volta in vita mia per darmi una scusante. Se mi beccano lo stato di ubriachezza premeditata sarà un'aggravante.</blockquote>Un altro utente controbatte cosi:<blockquote>Mmm.. che casino.. premetto che capisco pienamente che la giurisprudenza sia costretta a semplificare un mondo complesso e che sia in continua evoluzione, però certe volte lo fa in maniera che non approvo. Mi viene in mente un avvocato che affermava che esistono una quantità enorme di leggi che contraddicono la costituzione e si contraddicono tra loro, ma anche questo pezzo che cito dal pensiero di uno studente di giurisprudenza:  
«I''n Cassazione Radio Vaticana è stata condannata per getto pericolose di cose (che è un illecito penale) per emissione di onde elettromagnetiche. Ora, ti sembra che le onde elettromagnetiche si possano "gettare"? Non mi risulta. Trattasi di interpretazione analogica in malam partem bella e buona''».
«I''n Cassazione Radio Vaticana è stata condannata per getto pericolose di cose (che è un illecito penale) per emissione di onde elettromagnetiche. Ora, ti sembra che le onde elettromagnetiche si possano "gettare"? Non mi risulta. Trattasi di interpretazione analogica in malam partem bella e buona''».




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==== Pedofilia (in ambito giuridico) ====
==== Pedofilia (in ambito giuridico) ====
Definire un '''comportamento pedofilico''' risulta essere un'operazione complesso, in quanto intervengono molte variabili, tra cui soggettive.<blockquote>Il termine per definire la '''pedofilia''' é che il bambino/a non sia sviluppato. Poi di ragazze di 15-16-17 anni a cui daresti anche 30 anni c'è ne sono a bizzeffe, e pure chi ruppe le palle a Berlusconi a suo tempo (riguardo Ruby) se la sarebbe fatta a mani basse. Come dissi a suo tempo, non trovo deprecabile che un vecchio si interessi ad una ragazza molto giovane e carina, ma trovo più schifoso che a tale ragazza vada bene un vecchio di plastica solo per dei soldi.</blockquote>A conferma di ciò, viene dato un ulteriore commento:<blockquote>Chi visiona il materiale non ne incentiva la produzione così come chi ricetta cose che provengono da delitto non incentiva la commissione dei delitti presupposti. La logica preventiva è la stessa. Tra l'altro c'è anche grande mancanza di coordinazione sui limiti d'età, fra l'età del consenso, l'età per poter definire il materiale pedo-pornografico, l'età per qualificare l'adescamento di minorenni, è un casino. Ripeto, puro furore repressivo. E la cosa triste è che spesso i minori ci vanno di mezzo, oltre a persone innocenti.
Definire un '''comportamento pedofilico''' risulta essere un'operazione complesso, in quanto intervengono molte variabili, tra cui soggettive.<blockquote>Il termine per definire la '''pedofilia''' é che il bambino/a non sia sviluppato. Poi di ragazze di 15-16-17 anni a cui daresti anche 30 anni c'è ne sono a bizzeffe, e pure chi ruppe le palle a Berlusconi a suo tempo (riguardo Ruby) se la sarebbe fatta a mani basse. Come dissi a suo tempo, non trovo deprecabile che un vecchio si interessi ad una ragazza molto giovane e carina, ma trovo più schifoso che a tale ragazza vada bene un vecchio di plastica solo per dei soldi.</blockquote>A conferma di ciò, viene dato un ulteriore commento:<blockquote>Chi visiona il materiale non ne incentiva la produzione così come chi ricetta cose che provengono da delitto non incentiva la commissione dei delitti presupposti. La logica preventiva è la stessa. Tra l'altro c'è anche grande mancanza di coordinazione sui limiti d'età, fra l'età del consenso, l'età per poter definire il materiale pedo-pornografico, l'età per qualificare l'adescamento di minorenni, è un casino. Ripeto, puro furore repressivo. E la cosa triste è che spesso i minori ci vanno di mezzo, oltre a persone innocenti.
Il fatto della Bibbia lo trovo tristissimo, e soprattutto mi sconforta che alcune persone siano contente di esserci. è come quando alcune ragazze che conoscono dicono di essere lusingate dai fischi che ricevono per strada, boh, non lo concepisco. Il confine tra auto-oggettivazione e oggettivazione altrui è davvero fragile.</blockquote>
Il fatto della Bibbia lo trovo tristissimo, e soprattutto mi sconforta che alcune persone siano contente di esserci. è come quando alcune ragazze che conoscono dicono di essere lusingate dai fischi che ricevono per strada, boh, non lo concepisco. Il confine tra auto-oggettivazione e oggettivazione altrui è davvero fragile.</blockquote>
=== Imputabilità ===
=== Imputabilità ===
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Inoltre commerciamo, in condizioni stabilite di caso in caso da opportuni trattati, con una marea di paesi in tutto il mondo, sia come acquirenti che come venditori: USA e Giappone per dirne due, ma pure Cina, Vietnam, Canada (mi vengono in mente solo i bassi Dingwall), Argentina (carne, soia), e molti altri di cui nemmeno sappiamo (Iran e Siria prima dei loro casini interni erano i maggiori partner commerciali dell'Italia in Medioriente, cosa gli vendessimo non so dirtelo però, forse armi, o magari eravamo compratori), o con cui sono cambiati i rapporti commerciali (Russia, in cui esportavamo molto agroalimentare prima delle sanzioni per i fatti ucraini).
Inoltre commerciamo, in condizioni stabilite di caso in caso da opportuni trattati, con una marea di paesi in tutto il mondo, sia come acquirenti che come venditori: USA e Giappone per dirne due, ma pure Cina, Vietnam, Canada (mi vengono in mente solo i bassi Dingwall), Argentina (carne, soia), e molti altri di cui nemmeno sappiamo (Iran e Siria prima dei loro casini interni erano i maggiori partner commerciali dell'Italia in Medioriente, cosa gli vendessimo non so dirtelo però, forse armi, o magari eravamo compratori), o con cui sono cambiati i rapporti commerciali (Russia, in cui esportavamo molto agroalimentare prima delle sanzioni per i fatti ucraini).




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(Piccola chicca: a causa di questa svalutazione di Draghi, l'export tedesco negli USA è volato di brutto e ora Trump ha messo i dazi sull'acciaio europeo per difendere gli USA, e noi che esportavamo solo una piccola parte dell'acciaio europeo, siamo ugualmente penalizzati perché condividiamo la stessa valuta della Germania che esporta il grosso).
(Piccola chicca: a causa di questa svalutazione di Draghi, l'export tedesco negli USA è volato di brutto e ora Trump ha messo i dazi sull'acciaio europeo per difendere gli USA, e noi che esportavamo solo una piccola parte dell'acciaio europeo, siamo ugualmente penalizzati perché condividiamo la stessa valuta della Germania che esporta il grosso).




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== Mafia (dal punto di vista della società) ==
== Mafia (dal punto di vista della società) ==
La mafia è un problema molto radicato nella popolazione, come viene rappresentata dal seguente commento.<blockquote>La mafia è dentro il 95% della popolazione, con una causa con decreto di urgenza si risolvono i problemi. Io ho fatto nel 2004 con uno scarico fognario comunale, a 11 mesi è arrivata l ordinanza ed il mio avvocato era un principiante, ovviamente i politici e derivati mi hanno massacrato per un periodo, è stato realizzato un progetto di oltre 1 milione di € con opera completa, addirittura è un sistema per creare lavoro. Ho cercato di creare un gruppo di 10 persone per spartire le spese per altre cause ma fra amici con il 412 bis e amici figli di dipendenti pubblici è stato impossibile. Segnalare senza portare carte in procura non serve a nulla, dove c'è l asfalto e calcestruzzo viene da rabbrividire se si è a conoscenza di certe cose, ma quella è un altra storia. [...].
La mafia è un problema molto radicato nella popolazione, come viene rappresentata dal seguente commento.<blockquote>La mafia è dentro il 95% della popolazione, con una causa con decreto di urgenza si risolvono i problemi. Io ho fatto nel 2004 con uno scarico fognario comunale, a 11 mesi è arrivata l ordinanza ed il mio avvocato era un principiante, ovviamente i politici e derivati mi hanno massacrato per un periodo, è stato realizzato un progetto di oltre 1 milione di € con opera completa, addirittura è un sistema per creare lavoro. Ho cercato di creare un gruppo di 10 persone per spartire le spese per altre cause ma fra amici con il 412 bis e amici figli di dipendenti pubblici è stato impossibile. Segnalare senza portare carte in procura non serve a nulla, dove c'è l asfalto e calcestruzzo viene da rabbrividire se si è a conoscenza di certe cose, ma quella è un altra storia. [...].
Vedi il problema è questo. I più giovani non hanno la più pallida idea dei problemi e della corruzione del mondo reale.. sanno solo che c'è.. ma non ne sanno nulla in concreto.</blockquote>Un altro utente contestualizza il problema della mafia in Sicilia.<blockquote>Persone accusate di associazione mafiosa, ma in Sicilia è normale se hai una ditta, appalti sub appalto, sub ecc sub sub sub, sai che significa denunciare in Sicilia? Non hai idea, ma nel mio caso che ho conoscenze di tutte le categorie non è un problema, il problema nasce quando ti chiudi e non palesi le problematiche, ovviamente da siciliano non farei mai quello che ha fatto Brumotti a Palermo, starei già sotto terra. Attaccare le istituzioni è meno pericoloso e più produttivo anche se non è uno scherzo.
Vedi il problema è questo. I più giovani non hanno la più pallida idea dei problemi e della corruzione del mondo reale.. sanno solo che c'è.. ma non ne sanno nulla in concreto.</blockquote>Un altro utente contestualizza il problema della mafia in Sicilia.<blockquote>Persone accusate di associazione mafiosa, ma in Sicilia è normale se hai una ditta, appalti sub appalto, sub ecc sub sub sub, sai che significa denunciare in Sicilia? Non hai idea, ma nel mio caso che ho conoscenze di tutte le categorie non è un problema, il problema nasce quando ti chiudi e non palesi le problematiche, ovviamente da siciliano non farei mai quello che ha fatto Brumotti a Palermo, starei già sotto terra. Attaccare le istituzioni è meno pericoloso e più produttivo anche se non è uno scherzo.


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== Note ==
== Note ==
<references />
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[[Categoria:Politica]]
[[Categoria:Problemi legislativi]]
[[Categoria:Economia]]

Versione delle 12:50, 7 gen 2022

Da approfondire

  • Mente sulla propria fertilità: no al danno da nascita indesiderata: Cassazione civile, sez. III, 5 maggio 2017, n. 10906

Problemi Legislativi

Sul giustizialismo generico

Nel caso dei maschi una studentessa di giurisprudenza diceva così:

«Sono d'accordo. Con la Convenzione di Lanzarote non si è capito più niente e il furore repressivo è alle stelle, si va a colpire [...] in puro stile diritto penale del nemico»

L'ingiusta detenzione appare un tema molto radicato nella polizia, come ci suggerisce questo commento:

Non ho capito bene il discorso sull'azione risarcitoria per ingiusta detenzione. Se il sospetto viene arrestato, ma poi si scopre che l'arresto era illegittimo o magari era legittimo, ma non c'è bisogno di custodia cautelare in carcere, è giusto che il sospetto sia libero "dopo poche ore", e questo non vuol dire necessariamente che le indagini siano state inutili. Condivido invece il discorso che fa sulla vittima del reato e il suo ruolo nel processo penale.

Fatta questa premessa, ho assistito all'università ad un intervento di un poliziotto (polizia penitenziaria) che era letteralmente disperato. Sono pochi e spesso soli, poco informati, e abbandonati a loro stessi. Così lui diceva.

La verità però è anche la polizia giudiziaria commette spesso errori grossolani. E a volte la vittima non ha giustizia anche a causa di questi errori. Fior fiori di processi sono finiti come sappiamo, a causa di errori madornali commessi dalla polizia giudiziaria durante le indagini (vedi l'omicidio di Meredith, le porcate che hanno fatto nel caso Vannini) .

Quegli incartamenti di cui l'avvocato parla sono annotazioni di servizio, sono cose interne alla polizia, il processo penale non c'entra niente, è proprio il modo in cui funziona la polizia.

Dire "reato" e "penale" equivale alla stessa cosa, tuttavia molte spesso le due parole vengono usate in contesti diversi.

Reato penale non è una dicitura corretta. La parola "reato" indica un illecito di materia Penale. Dire Reato Penale è dire la stessa cosa due volte. Ci sono gli illeciti civili, gli illecito amministrativi e gli illeciti penali. Gli illeciti di materia Penale prendono il nome di "Reato".

L'oggettività giuridica è un argomento molto discusso, in cui è difficile definire i confine tra una sentenza oggettiva e una soggettiva, dove interviene il pensiero personale del legislatore.

È per questo che si deve riflettere bene sull'oggettività giuridica. Quando si perde di vista il bene tutelato si producono aberrazioni (vedi la legge contro la pedofilia o la procreazione medicalmente assistita). Anche l'interpretazione della legge può comportarne una degenerazione: basti pensare alla truffa che da reato di danno è divenuto reato di pericolo. Il rigore repressivo spesso porta a interpretare estensivamente certi contenuti distorcendoli paurosamente. È una combo fra leggi scritte male e giudici che si divertono.

Inoltre, è vero come dicono altri che la legge non funziona esattamente così, che in effetti la prevenzione generale non è l'unico obiettivo cui tende, però è anche vero che lo studio della ratio legis non dovrebbe mai essere dato per scontato. A dir la verità si dovrebbe dire lo stesso per ogni singola aggravante. Ad esempio, capire perché il legislatore ha deciso di porre un'aggravante per la rapina commessa "a mano armata" non è solo una roba per cervelloni che non hanno di meglio da fare. Serve per capire se ha senso contestare l'aggravante quando ad esempio l'arma è finta o scarica. Non so se mi spiego. Sono tutti aspetti che spesso si sottovalutano ma hanno un'importanza capitale.

Senza però dimenticare che l'estensione analogica è espressamente vietata dall'Art. 14 preleggi, per le norme penalistiche, quindi in questo caso parli di norme civilistiche.

É vietata senz'altro ma questo non esclude che la giurisprudenza lo faccia continuamente mascherando l'interpretazione analogica con quella estensiva. Basti pensare all'esistenza stessa di una categoria come quella del dolo eventuale che è pura invenzione giurisprudenziale.

Ti faccio un altro esempio. In Cassazione Radio Vaticana è stata condannata per getto pericolose di cose (che è un illecito penale) per emissione di onde elettromagnetiche. Ora, ti sembra che le onde elettromagnetiche si possano "gettare"? Non mi risulta. Trattasi di interpretazione analogica in malam partem bella e buona

La differenza tra interpretazione estensiva e quella analogica è la seguente:

Eh, domanda da un milione di dollari. L'interpretazione estensiva resterebbe sempre nell'ambito della littera legis, mentre quella analogica lo supera. Ma il confine è sottilissimo. Da un lato è, diciamo, umano che ogni interpretazione giudiziale contenga un minum di analogia (mi pare di aver già parlato in altra sede della pre-comprensione).

Il punto è che bisogna fare i conti con queste opzioni ideologiche dell'interprete, ma comunque sempre salvando il rispetto della lettera delle legge, altrimenti si rischia di mandare a quel paese il principio di legalità. Infatti, le proposte in dottrina sono tante: alcuni, come la Di Giovine, propongono la diversificazione fra l'analogia interna e quella esterna, nel senso di ammettere un contenuto minimo di analogia ma comunque impedire che questa travalichi i limiti della legge. Altri, al polo opposto, dicono che dal momento che è praticamente impossibile distinguere interpretazione analogica ed estensiva si dovrebbe vietare anche quest'ultima.

Nel caso di Radio Vaticana è evidente però che la littera legis è stata quantomeno forzata se non completamente travisata: "gettare" e "versare" non possono che riferirsi a "solidi" e "liquidi" rispettivamente, quindi certamente non alle onde elettromagnetiche. Perciò l'ho presa ad esempio di come possa essere travalicato il limite della littera legis, in dispregio del citato Art 14.

In alcune occasioni, la scrittura errata di una legge e l'impreparazione delle agenzie di controlla portano ad alcuni errori giudiziari.

Le due cose si influenzano vicendevolmente: spesso la giustizia funziona male perché deve lavorare con leggi fatte solo per accontentare il sentimento popolare, come quelle sul "femminicidio" e sugli atti persecutori. Il motivo per cui ci sono casi di stalking così di frequentante è anche perché:

  1. La legge è scritta male
  2. Le agenzie di controllo non sono educate e preparate, non conoscono concretamente il fenomeno della persecuzione e la personalità del persecutore e quindi non sanno prevederlo né affrontarlo. Insomma è un circolo vizioso

Una precisazione sul perché il diritto penale non porta a risarcire la vittima.

Il diritto penale non è diretto a “risarcire”, “ripagare” o a “vendicare” la vittima, l’afflittività della pena irrogata non è correlata al grado in cui ha sofferto e soffrirà la vittima. Il diritto penale ha due sole funzioni: punire il colpevole e rieducarlo. Alla riparazione del danno subito dalla vittima è diretto il diritto civile. La ragazza ha ottenuto, mi pare, un risarcimento da oltre 200mila euro. Non potendole restituire la faccia, l’equivalente monetario è l’unica soluzione.

Un utente suggerisce la divisione tra il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione.

Come ho scritto in un commento, bisogna tenere distinto il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione. Se non ci fossero tutti questi tabù, i pregiudizi, gli ostacoli alla libertà e all'emancipazione sessuale le cose sarebbero ben diverse, questo senz'altro. E il cambiamento si ottiene con l'educazione. Ciò non toglie che, per me, la responsabilità penale di chi va con una persona incapace di prestare il proprio consenso c'è. E tutti quelli che dicono "ma allora siamo quasi tutti penalmente responsabili" , beh si, hanno ragione, perché purtroppo la cosa è fin troppo normalizzata, secondo me. Non c'è da scherzare con la libertà delle persone. Addirittura io litigai con un mio collega durante una lezione di diritto penale perché lui sosteneva che se il partner "revoca" il proprio consenso durante l'atto e l'altro non si ferma, non sarebbe stupro.

Questo per farti capire come la penso. Che sul tema bisognerebbe parlare senza paraocchi, senza pregiudizi, senza tabù certamente, ma anche con un po' di cautela.

Come dicevo è una cosa che va verificata caso per caso. Ovviamente il sistema è mandato avanti da esseri umani. Leggi troppo generiche sono pericolose ma anche leggi troppo casistiche. È nel caso concreto che bisogna verificare se la presunta vittima ha potuto dare il proprio consenso. E no, potrebbe essere diversamente.

Nel caso che hai postato tu forse il tribunale del riesame ha ragione, in un altro caso la soluzione potrebbe essere diversa. Non si può ragionare astrattamente.

Un commento sulle logiche deontiche e modali.

Certo, la prima cosa è vedere questo https://plato.stanford.edu/entries/logic-deontic/. Considera che per catturare le questioni legali hai bisogno non di semplice logica deontica ma di logica multimodale con operatori deontici ed epistemici

In generale una buona lettura preliminare sarebbe l'entry sempre sulla SEF delle logiche modali https://plato.stanford.edu/entries/logic-modal/.

Attualmente alcune delle ricerche più avanzate in logica riguardano la formalizzazione dei ragionamenti comuni, ed è un campo multidisciplinare in cui lavorano tanto logici quanto psicologi quanto computer scientists.

Già la First Order Logic è molto interessante (cerca per esempio "paradosso del cappello"), poi le logiche modali sono davvero potenti e interessanti. Molto spesso in diversi ragionamenti le persone, a causa di ragionamenti per default o vaghi , si tende a fare fallacie confondendo espressioni de re con de dicto, o altro ancora.

Viene dato un commento molto approfondito sulla tematica della scrittura delle norme, nonché delle loro caratteristiche e sulla loro influenza sul momento della sentenza.

Sicuro, capisco che per te che vieni dall'informatica, tutto ciò possa sembrare strano. Ora, auspico che non venga un papiro sto commento.

Le cose da tenere in considerazione sono il linguaggio e le caratteristiche di astrattezza e generalità. La prima è semplice: le norme sono espresse tramite una lingua. E non potrebbe essere altrimenti. Questo significa che come accade in ogni linguaggio, ci possono essere delle ambiguità. L'ermeneutica serve proprio a consentire all'interprete, che è anche uno dei nomi coi quali il giurista viene infatti spesso chiamato, soprattutto i giudici, di eliminare quanto più possibile dubbi e ambiguità. In ogni caso, questi sono ineliminabili, anche a causa delle altre due caratteristiche.

Un corpo di norme sull'interpretazione consente di avere interpretazioni il più possibili simili e congruenti. Inoltre, questo è necessario perché le norme non sono delle cose volanti e un po' evanescenti come molti pensano, delle frasi inamovibili. Le norme esprimono regole di comportamento, che possono essere comprese solo se messe in relazione le une con le altre, sotto tutti gli aspetti, e con la propria ragion d'essere. Quindi è necessaria l'ermeneutica. Ad esempio, ci sono norme che assumo un certo valore solo a causa di una norma diversa contenuta in una disposizione diversa.

Ora, passiamo alle altre due caratteristiche, che userò in modo atecnico però. Le norme descrivono regole di comportamento che si devono applicare a tutti, generali quindi, e astratte, cioè avulse dal caso concreto. Non si dice: se tizio tocca caio qua è X, se tizio bacia caia la è Y e così via. Si descrive astrattamente la violenza, cioè si pongono in una norma le sue caratteristiche astratte. Se si facesse altrimenti, si avrebbe una legge casista, come era nel passato, il che crea molti problemi. Il primo, si avrebbero centinaia di migliaia di norme, con effetti devastanti sul mondo del diritto. Sarebbe semplicemente impossibile: è questa la ragione per cui a inizio ottocento si è passati dal sistema casistico, che dopo 6 secoli era ormai un disastro, al codice.

Dove prima si avevano compilazioni con magari 20.000 norme che in ogni caso non regolavano la materia ed erano aperte ad aggiunte e integrazioni esterne, si creò il codice, dove in neppure un paio di migliaia di norme vi era tutto. E tutto regolato, necessità di integrazioni.

Altro problema del casistico è che il legislatore, per quanto puntiglioso non potrà mai regolare tutti i singoli possibili avvenimenti materiali. E quindi ci sarà bisogno di interpretare.


E qua veniamo a noi. Stabilito che le norme sono astratte, ci sono due importanti conseguenze. La prima è che una norma non è mai direttamente applicabile: ogni volta, passa attraverso un'attività, detta sussunzione, che consiste nell'astrarre dai fatti materiali i dati rilevanti, e vedere se quei fatti ricadono in una fattispecie legale o nell'altra. È questo il fulcro in effetti. E qua si che serve l'ermeneutica! Tanto per farti un esempio generale, uno dei criteri è quello teleologico, cioè dello scopo della norma. Ora, può benissimo capitare che un atto, che a prima vista parrebbe sanzionabile, in realtà non lo sia perché non contrasta con gli obbiettivi che la norma persegue.

La seconda conseguenza, invece, riguarda il metodo di scrittura: quando si scrivono le norme, si deve sempre decidere quanto dettagliate e particolari debbano essere. Ora, può sembrare che norme dettagliatissime siano una buona cosa, ma in realtà non lo sono. Questo perché norme troppo precise e stringenti non fanno altro che costringere la fluida realtà materiale entro caselle e spazi che non le appartengono, e riducono il potere della legge di adattarsi, e quindi regolare meglio, la realtà sociale, il che è proprio il compito del giudice.

Quindi, le norme sono abbastanza ampie apposta, per consentire alla giurisprudenza di adeguarle alla mutevole realtà dei fatti: e questo, è chiaro che può essere fatto meglio da un professionista che ragioni sul caso concreto piuttosto che in sede di dibattito parlamentare. Quindi, come vedi, le norme debbono necessariamente essere un poco vaghe, e questo conduce alla necessità di interpretarle.

Usare criteri matematici non solo lo trovo difficile se non impossibile, ma è proprio inutile e dannoso. Peraltro, è inutile proprio perché il diritto usa una sua terminologia molto specifica, che assolve già al ruolo di linguaggio tecnico, quasi matematico. Ma usare un insieme di segni piuttosto che un altro è irrilevante, senza contare il linguaggio del diritto è creato proprio per il diritto, e usando segni matematici si farebbe molta più fatica ad esprimere le norme.

Devi tenere conto poi, che il diritto non è una scienza descrittiva, anzi, non è una scienza. È attività prescrittiva, che dice cosa fare, non come stanno le cose. Questo vuol dire che quando chiedi se ci sia valido azione scientifica, io ti dico che ha senso solo fino a un certo punto.

La scienza giuridica è ampia e quindi si, sono validate, ma non come una legge matematica. Perché nella legge giuridica si inserisce il momento volitivo della formulazione, che ha poco a che fare con la scienza, e molto con, ad esempio la politica.

Tant'è, che esiste una certa parte della scienza giuridica che parla non del contenuto delle norme, ma delle norme in sé, lasciando il contenuto come irrilevante, perché quella è espressione della volontà del legislatore.

Il discorso è molto ampio e lungo, ci si sono letteralmente scritto libri, quindi non lo si può esaurire qua, ma sarò felice di continuarlo se qualcosa non ti è chiaro o così via.

Il commento prosegue anche con degli esempi pratici.

Una persona è considerata "ubriaca" quando è incapace di intendere e di volere, salvo alcune eccezioni non si richiede un determinato tasso alcolico nel sangue (tranne che per la guida in stato di ebbrezza ad esempio). Con ciò ad esempio una persona potrà essere considerata ebbra dopo aver bevuto una quantità minima di alcool (portando come prova ad esempio che era la prima volta che beveva in vita sua).

Per "viziare la volontà", non serve una capacità di intendere e di volere totalmente viziata, ma è sufficiente che lo sia solo parzialmente. Faccio alcuni esempi, se vedi una mia amica che vorrei farmi palesemente brilla, se altero il mio stato mentale per darmi un alibi rispondo di violenza, parimenti se sono io a convincerla a bere con lo scopo di approfittarne in un momento successivo.

Mentre, se entrambi ci siamo incontrati già ebbri e siamo finiti a letto, se non c'è stata una costrizione violenta, non è reato per nessuno dei due.


Considera che i reati sono fatti (un'azione umana), antigiuridici (che violano una norma), colpevoli (che siano sorretti da almeno la colpa, per altri è necessario il dolo), punibili (che non siano presenti cause di non punibilità). Essere ebbri porta a che le tua azioni non abbiano né dolo né colpa, ma il nostro codice stabilisce che se sei ebbro e commetti un reato sei comunque colpevole, a meno che lo stato di ubriachezza non dipenda da caso fortuito o forza maggiore. Considera che per alcuni reati lo stato di ubriachezza è un'aggravante.


Esempi: bevo da una bottiglia d'acqua convinto che sia piena d'acqua invece è grappa. Subito dopo mi convincono a fare una rapina in una banca, in questo caso non sono punibile (ma vale solo per me, per i complici è aggravata) o lo stato di ubriachezza sarà considerata come un'attenuante (riduzione sulla pena).

Esempio B. Voglio uccidere mia moglie, bevo per la prima volta in vita mia per darmi una scusante. Se mi beccano lo stato di ubriachezza premeditata sarà un'aggravante.

Un altro utente controbatte cosi:

Mmm.. che casino.. premetto che capisco pienamente che la giurisprudenza sia costretta a semplificare un mondo complesso e che sia in continua evoluzione, però certe volte lo fa in maniera che non approvo. Mi viene in mente un avvocato che affermava che esistono una quantità enorme di leggi che contraddicono la costituzione e si contraddicono tra loro, ma anche questo pezzo che cito dal pensiero di uno studente di giurisprudenza:

«In Cassazione Radio Vaticana è stata condannata per getto pericolose di cose (che è un illecito penale) per emissione di onde elettromagnetiche. Ora, ti sembra che le onde elettromagnetiche si possano "gettare"? Non mi risulta. Trattasi di interpretazione analogica in malam partem bella e buona».


Ad esempio: "una persona è considerata "ubriaca" quando è incapace di intendere e di volere" → da un punto di vista scientifico è di un'arroga potrebbe essere parecchio complicato da dimostrare che una persona fosse o meno incapace di intendere e di volere. Stando a questa definizione tra l'altro credo che la competenza non sia giuridica bensì delle neuroscienze (ancora scientificamente non sappiamo dire se esiste il libero arbitrio). La vedo come una formulazione abbastanza audace e non pratica.

Ad esempio secondo tale definizione io non considererei nessuno ubriaco a meno che non abbia perso i sensi o quasi perché per quanto io beva non perdo il controllo. Il fatto che dal punto di vista medico i miei freni inibitori siano meno forti non lo considero sinonimo di incapace di intendere e di volere.. a meno di venir provocato molto.

Comunque per "passiva" intendo che il sesso non è qualcosa tipo una rapina in banca dove c'è un rapinatore e un rapinato. In stato di ebrezza il sesso è qualcosa che richiede un ruolo attivo da entrambe le parti. In tal senso possiamo benissimo ribaltare il punto di vista: una ragazza ebbra ha fatto sesso con un uomo non ebbro. Lui non si è ribellato. Lui ha subito violenza? Non l'ha subita?

Se ho capito bene la giurisprudenza non accetta una simile impostazione e schematizza il sesso in una cornice simile a quella di un contratto che deve essere firmato da entrambi. Una persona, stando alla legge, non "dispone" della facoltà di farsi toccare in termini sessuali se è ebbra. Detto così suona bizzarro ma di fatto non è un'altra formulazione di ciò che la legge sancisce?

Visto così però non diventa tanto una questione di poter dare il consenso.. quanto di un divieto, fatto ad un essere umano, di disporre liberamente del suo stesso corpo. Divieto di cui però non può fare le spese lui, ma solo gli altri.

Mi domando se ci siano altri casi in cui, in certe condizioni, non si possa disporre della propria libertà.

Stalking

Anche per quanto riguarda lo stalking vi è una certa problematica a definire i confini della giustizia.

Ma il problema è anche che il nostro legislatore è sciatto, frettoloso e parla alla pancia delle persone. Crede di aver fatto bene con la legge sullo stalking. Ha agito in buona fede? Forse ma bella merda che ha partorito.[...]

Posso sicuramente dire che la norma incriminatrice gli atti persecutori, il 612 bis, già di per sé è indeterminata, è poco chiara, per due motivi:

Per prima cosa parla di condotte reiterate. Sì, ma reiterate quanto? Due volte già basta. Già basta chiamare due volte il proprio ex per integrare un comportamento reiterato. Non dirmi che tu non hai mai telefonato o mandato due volte un messaggio ad una tua ex dopo una litigata...

In secondo luogo la norma parla di comportamenti idonei a provocare uno stato di turbamento o comunque tali da costringere a mutare le abitudini di vita. Ma cosa vuol dire? Che hai cambiato nome, casa, stato? O che magari hai semplicemente deciso di cambiare edicola o bar? Converrai con me che l'offensività dei (numerosissimi!) Comportamenti che possono essere sussunti nella fattispecie astratta è talmente eterogenea che la norma assume contorni sfumati, vaghi, e come sempre in questi casi diventa terreno dell'arbitrio del giudice.

Ma questo e niente... divertiti: https://www.ordineavvocatitrani.it/pubblica/articolo.php?articolo=2316

Dico che forse bisognerebbe rivedere l'idea della rilevanza penale del comportamento di chi manda due messaggi consecutivi alla ex fidanzata dopo che si sono lasciati.

Quando le leggi sono così sfuggenti, sei nelle mani del giudice. Magari x che ha mandato due messaggi alla ex fidanzata viene condannato. Y che ha fatto la stessa cosa o cose più gravi invece no perché magari il giudice non riscontra il nesso causale, perché il turbamento non è abbastanza prolungato, non so se mi spiego.

Problematiche collegate (false denunce, separazioni)

Il problema non è limitato a questo purtroppo. Si spazia dal fenomeno dei padri separati nuovi poveri «In Italia aumentano i cosiddetti nuovi poveri, e stando ai dati della Caritas, quasi 1 su 2 (46%) è rappresentato da un padre separato non collocatario, cioè, i cui figli, a seguito della separazione, abitano stabilmente con la madre» alle false denunce di maltrattamento sporte in fase di separazione, al sensazionalismo mediatico a tanti altri esempi.

Femminicidi (da un punto di vista giudiziario)

Per l'approfondimento sul sensazionalismo mediatico che gira intorno ai femminicidi rimandiamo alla lettura dell'articolo specifico.

Vi è una certa difficoltà a definire un crimine come femminicidio, la teoria non è sempre esplicativa.

È normale che siano solo supposizioni. È sempre difficile individuare la causa di un crimine e si procede sempre per teorie e per tentativi. Il fatto è che a seconda della teoria che si è elaborata sulla causa del crimine si decide quale strategia applicare per prevenirlo, quindi purtroppo dalla qualità di questa teoria dipende molto. Concordo sull'uso sbagliato del termine femminicidio[1], che dovrebbe essere impiegato con molta più precisione.

Pedofilia (in ambito giuridico)

Definire un comportamento pedofilico risulta essere un'operazione complesso, in quanto intervengono molte variabili, tra cui soggettive.

Il termine per definire la pedofilia é che il bambino/a non sia sviluppato. Poi di ragazze di 15-16-17 anni a cui daresti anche 30 anni c'è ne sono a bizzeffe, e pure chi ruppe le palle a Berlusconi a suo tempo (riguardo Ruby) se la sarebbe fatta a mani basse. Come dissi a suo tempo, non trovo deprecabile che un vecchio si interessi ad una ragazza molto giovane e carina, ma trovo più schifoso che a tale ragazza vada bene un vecchio di plastica solo per dei soldi.

A conferma di ciò, viene dato un ulteriore commento:

Chi visiona il materiale non ne incentiva la produzione così come chi ricetta cose che provengono da delitto non incentiva la commissione dei delitti presupposti. La logica preventiva è la stessa. Tra l'altro c'è anche grande mancanza di coordinazione sui limiti d'età, fra l'età del consenso, l'età per poter definire il materiale pedo-pornografico, l'età per qualificare l'adescamento di minorenni, è un casino. Ripeto, puro furore repressivo. E la cosa triste è che spesso i minori ci vanno di mezzo, oltre a persone innocenti. Il fatto della Bibbia lo trovo tristissimo, e soprattutto mi sconforta che alcune persone siano contente di esserci. è come quando alcune ragazze che conoscono dicono di essere lusingate dai fischi che ricevono per strada, boh, non lo concepisco. Il confine tra auto-oggettivazione e oggettivazione altrui è davvero fragile.

Imputabilità

Per quanto riguarda l'imputabilità, anch'essa appare una tematica di difficile lettura, con molteplici variabili e situazione che influiscono su di essa.

L'imputabilità è un elemento della colpevolezza molto controverso su cui si potrebbe discutere per ore senza mai arrivare ad una conclusione. Lo stesso concetto di imputabilità, il sostenere che un individuo sia libero di scegliere fra il bene e il male, la possibilità di imputare un fatto alla sua volontà implica un presupposto che ormai diamo per scontato, che è il libero arbitrio. Senza volerci impelagare in discorsi filosofici sul determinismo e in questioni di neuroscienze perché usciremmo anche fuori tema, limitiamoci a dire che in una certa misura abbiamo bisogno di credere nel libero arbitrio altrimenti discutere di queste cose non avrebbe senso.

L'imputabilità è quindi la capacità di intendere e di volere e fra le cause che la possono limitare od escludere c'è ovviamente l'infermità di mente. Ora, su che cosa voglia dire "infermità di mente" in questo contento esistono tre idee. Una medico-biologica per cui l'infermità di mente è limitata alle malattie mentali con base organica. Un altro paradigma è quello psicologico, al quale molti si sono fermati, che già fa un passo avanti grazie all'avvento della psicanalisi e della psicologia comportamentale, che attribuisce il valore di malattia alle patologie che pur prive di base organica incidono comunque sul comportamento, come le neuropatie. Il terzo paradigma è quello più "avanzato" , quello sociologico, secondo cui la malattia mentale può essere frutto delle condizioni socio-economiche e ambientali.

Ecco l'ipocrisia di cui parla House. Giustamente si rileva che un tumore può essere tale da rendere l'individuo che ne è affetto non più tecnicamente responsabile delle proprie azioni. Ma non è ipocrita dare peso a questo aspetto medico-biologico e non alle condizioni socio-economiche per cui lui è diventato quello che è? Tra l'altro banalmente un'analisi onesta sulle cause del crimine potrebbe anche aiutarci a prevenirlo e a combatterlo meglio, il crimine. Ecco quello che dicevo io prima, e per questo dicevo che considerare i fattori socio-economici come motivo di esclusione o riduzione dell'imputabilità è cosa ben diversa dall'ignoranza della legge. Un uomo che vive nel degrado più assoluto, nell'abbandono, come un animale selvaggio, si può dire che viva in condizioni tali da ritenere che queste siano la causa del reato che ha commesso? Secondo me sì, è possibile. A cosa serve irrogare la pena ad un individuo che non può essere considerato responsabile delle proprie azioni, se non a soddisfare il bisogno di pena degli altri? Certamente non serve al condannato, che percepirà la condanna come ingiusta e non vi si conformerà, frustrandone la funzione rieducativa. Si aggrava la condizione già di per sé patologica di un individuo condannandolo a scontare una pena stigmatizzante e desocializzante. Non mi sembra un quadro molto positivo. Ovviamente la cosa andrà accertata caso per caso, e le Sezioni Unite penali lo hanno detto con la sentenza Raso, che si deve accertare la sussistenza del nesso eziologico fra fatto di reato ed infermità.

Questa cosa però non entra granché nella nostra testa, basti pensare che nel caso di Cogne davanti ai chiari segni di una nevrosi non è stata riconosciuta sussistente nemmeno una semi-infermità, cosa che a me pare francamente assurda. Senza voler cadere negli eccessi del determismo estremo, secondo me è ipocrita, e quindi house ha ragione lol, negare che l'essere umano è condizionato da fattori tanto endogeni quanto esogeni che vanno tenuti in considerazione. Allego il caso di cui parlavo, tanto interessante quanto inquietante.

Capisco che questi sono discorsi seri e delicati, e che richiedono uno sconvolgimento di convinzioni sulle quali abbiamo costruito tutte le nostre vite. Ma su queste cose si basa la possibilità, secondo me, di ricostruire diversamente il nostro sistema penale. Prima però dobbiamo cambiare le nostre teste, dobbiamo liberarci della disumanità che ci porta a volere a tutti i costi stigmatizzato e alla gogna il colpevole, anche se si tratta di un capro espiatorio. Almeno così la penso io, forse crescendo e scontrandomi con la realtà cambierò idea.

Pur di lucrarci sopra senza scontentare nessuno, aggiungerei. Il risultato sono leggi che non dicono niente, talmente generiche da essere inutilizzabili, e che devono essere manipolate e distorte dalla giurisprudenza pur di cavarci qualcosa. Poi hai voglia a lamentarsi del decisionismo dei giudici

Criminalizzazione

Un intervento di un utente chiarisce cos'è la criminalizzazione ed i suoi confini in ambito giuridico e penale.

Non a caso si parla di criminalizzazione, selezione criminale e codici di secondo grado.

La criminalizzazione è il processo attraverso il quale vengono selezionati i comportamenti umani che hanno rilievo penale. Questa attività può essere realizzata in astratto e in concreto. In astratto lo fa il legislatore quando decide che certi comportamenti vanno puniti (es furto sì, omosessualità no). In concreto lo fanno le agenzie di controllo cioè ad esempio polizia e magistratura il cui operato spesso è orientato da pregiudizi, cop culture, scelte arbitrarie, inclinazioni personali, che li portano a perseguire più certi tipi di reato e certi tipi di persone finendo per agire attraverso veri e propri codici di secondo grado, cioè come delle norme sotterranee che guidano la loro attività. Ovviamente la criminalizzazione genera una selezione criminale che provoca la così detta cifra oscura o campo oscuro, cioè la criminalità nascosta.

Il fatto che la polizia agisca sulla base di questi codici di secondo grado non è un mistero per la criminologia. Anzi. Infatti si sono proposte molte vie per far emergere alla luce questi codici di secondo grado come nel caso del sistema del crown prosecution service in Gran Bretagna.

Poi la criminalizzazione in concreto può anche essere vista dal punto di vista non soggettivo, cioè del soggetto che la realizza, ma oggettivo, per cui la criminalizzazione in concreto può essere operata anche dal legislatore quando decide che certi comportamenti pur sussumibili nella fattispecie astratta non sono punibili (es cause di non punibilità) oppure dal giudice (es perdono giudiziale).

Non è immorale, ma il fatto di "colpire sul sicuro" scegliendo di perseguire il criminale noto è segnale che l'agenzia di controllo ha deciso più o meno consapevolmente di usare le limitate risorse che ha a disposizione per seguire una pista al posto di un'altra generando selezione criminale in concreto. Il fatto che queste scelte operino sulle base di antipatie e simpatie personali non è molto rassicurante, perché questi pre-giudizi e meccanismi di selezione operano come un codice parallelo a quello istituzionale ma sotterraneo

Economia

Una considerazione sui mercati economici, sul commercio internazionale e sull'importanza dell'euro.

No euro. "Ci serve una moneta forte almeno come l'euro perché facciamo affari solo con paesi che usano l'euro". Sbagliato sotto 3 aspetti.

In realtà siamo in un mercato senza dazi con 28 paesi di cui una 20ina ha l'€, + due Paesi che non sono nella UE e fanno parte del mercato unico: Svizzera e Norvegia, che usano le loro valute.

Inoltre commerciamo, in condizioni stabilite di caso in caso da opportuni trattati, con una marea di paesi in tutto il mondo, sia come acquirenti che come venditori: USA e Giappone per dirne due, ma pure Cina, Vietnam, Canada (mi vengono in mente solo i bassi Dingwall), Argentina (carne, soia), e molti altri di cui nemmeno sappiamo (Iran e Siria prima dei loro casini interni erano i maggiori partner commerciali dell'Italia in Medioriente, cosa gli vendessimo non so dirtelo però, forse armi, o magari eravamo compratori), o con cui sono cambiati i rapporti commerciali (Russia, in cui esportavamo molto agroalimentare prima delle sanzioni per i fatti ucraini).


La forza della moneta non la fa il nome ma il suo valore rispetto alle altre: Draghi ha operato una guerra valutaria contro gli USA per svalutare l'€ sul dollaro e ridare fiato all'economia interna italiana (e non solo). L'€ in qualche anno è passato dal valere 1,4 $ a valerne 1, ha svalutato un sacco: ti sei sentito particolarmente povero?

(Piccola chicca: a causa di questa svalutazione di Draghi, l'export tedesco negli USA è volato di brutto e ora Trump ha messo i dazi sull'acciaio europeo per difendere gli USA, e noi che esportavamo solo una piccola parte dell'acciaio europeo, siamo ugualmente penalizzati perché condividiamo la stessa valuta della Germania che esporta il grosso).


La tesi di base di chi vuole uscire dall'€ è che esso è una moneta troppo forte per la nostra economia e ci svantaggia. Se ti sembra strano è perché non segui molto le notizie di economia: nessuno vuol rivalutare.

La Germania ha adottato l'€ per avere un cambio svalutato e spingere l'export a mille; la Svizzera, fino a 3 di anni fa, ha fatto il possibile per evitare una rivalutazione del franco svizzero, poi non ha potuto più manipolare il cambio e l'ha lasciato rivalutare, compromettendo il suo export.

Noi abbiamo la situazione opposta alla Germania e se ora siamo tornati ad esportare è perché ci siamo tagliati i salari/tutele sindacali.

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1986598554994367&id=100009327261258&comment_id=1986602424993980&reply_comment_id=1986763758311180&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D.

Mafia (dal punto di vista della società)

La mafia è un problema molto radicato nella popolazione, come viene rappresentata dal seguente commento.

La mafia è dentro il 95% della popolazione, con una causa con decreto di urgenza si risolvono i problemi. Io ho fatto nel 2004 con uno scarico fognario comunale, a 11 mesi è arrivata l ordinanza ed il mio avvocato era un principiante, ovviamente i politici e derivati mi hanno massacrato per un periodo, è stato realizzato un progetto di oltre 1 milione di € con opera completa, addirittura è un sistema per creare lavoro. Ho cercato di creare un gruppo di 10 persone per spartire le spese per altre cause ma fra amici con il 412 bis e amici figli di dipendenti pubblici è stato impossibile. Segnalare senza portare carte in procura non serve a nulla, dove c'è l asfalto e calcestruzzo viene da rabbrividire se si è a conoscenza di certe cose, ma quella è un altra storia. [...]. Vedi il problema è questo. I più giovani non hanno la più pallida idea dei problemi e della corruzione del mondo reale.. sanno solo che c'è.. ma non ne sanno nulla in concreto.

Un altro utente contestualizza il problema della mafia in Sicilia.

Persone accusate di associazione mafiosa, ma in Sicilia è normale se hai una ditta, appalti sub appalto, sub ecc sub sub sub, sai che significa denunciare in Sicilia? Non hai idea, ma nel mio caso che ho conoscenze di tutte le categorie non è un problema, il problema nasce quando ti chiudi e non palesi le problematiche, ovviamente da siciliano non farei mai quello che ha fatto Brumotti a Palermo, starei già sotto terra. Attaccare le istituzioni è meno pericoloso e più produttivo anche se non è uno scherzo.


Non so al nord ma in Sicilia per essere primario devi essere attaccato alla politica in automatico al sistema, ho capito ed è semplice come non allungare le liste di attesa per le prestazioni sanitarie di tutti i generi. Dopo i 60 giorni mandi una lettera al direttore spiegando che sei in attesa oltre i termini, poi ti fai la visita a pagamento dove vuoi e mandi la fattura alla ragioneria dell'ASL. Se non ti pagano decreto ingiuntivo, ma solitamente non ci di arriva mai, cose basilari che poche persone sanno

Per riuscire a sveltire le liste di attesa negli ospedali e nei centri di riabilitazione convenzionati occorre solo un documento(che non vogliono dare),per avere quest'ultimo devo andare dall' avvocato penalista e fare una PEC(200€),poi in procura, poi la procura manda i carabinieri negli uffici e poi mi danno il documento, e poi mi dicono pure persecutore.

Ovviamente, la politica è il lato più brutto della Sicilia, per questo motivo esiste la mafia, l'unica cosa positiva è che la mafia imponeva ai politici di stanziare soldi da poter spendere in strade e strutture oppure saltavano in aria.

Magistrati

I magistrati sono al centro di un dibattito molto acceso, in cui vengono analizzate diverse tematiche. In primo luogo, si parla delle ferie offerte ad essi, paragonandole con quelle degli insegnanti.

Il provvedimento del Consiglio di Stato, parafrasato maluccio nell'articolo, fa riferimento al periodo di sospensione feriale, e non alle ferie. Lo stesso è infatti stato ridotto al solo mese di Agosto, essendo invece previsto prima un periodo più lungo decorrente dal 15 luglio.

Ribadisco che, così come avviene ad esempio ai professori scolastici, non si ha corrispondenza con le ferie del dipendente. I professori, nello specifico, son tenuti alla presenza a scuola per tutto il mese di giugno, per quanto le classi smettano di entrare a partire dal 10 giugno; per quanto le ferie di un professore siano massicce, ricomprendere oltre la metà del mese di giugno nel computo delle ferie è un errore.

Personalmente, entrando in tribunale sia dal lato degli avvocati (quale sono) sia dal lato dei magistrati (come tirocinante in affiancamento per 24 mesi) ho presenziato ad udienze anche nel mese di agosto, che sarebbe coperto dal periodo di sospensione feriale obbligatorio per legge, perché comunque per motivi di urgenza (le fasi cautelari risultano urgenti a priori) vengono fissate udienze anche nella prima e nell'ultima settimana di agosto.

Le ferie effettive del magistrato, così come quelle degli altri dipendenti pubblici, prevedono 14 giorni fruibili in modo continuativo nel periodo estivo e altri 14 giorni (forse 20) fruibili nel corso dell'anno su singola giornata o dell'anno successivo, decadendo poi il diritto alla loro fruizione ed essendo illecita una loro eventuale monetizzazione.

Un utente offre il suo contributo sulla questione dell'accesso alla magistratura, nonché dei suoi problemi interni.

Così come per tutte le categorie è possibile portare esempi virtuosi ed esempi marci. L'accesso alla magistratura, al quale personalmente ambisco, richiede un grado di preparazione davvero alto e il ruolo del magistrato prevede l'assunzione di responsabilità davvero elevate e delicate. Se tutti accedessero a detto ruolo per questioni ideali e mantenessero fede a tali ideali nel corso dell'intera carriera, ne trarrebbe beneficio l'intero paese.

Purtroppo la magistratura è considerata (a torto o a ragione) anche una classe dotata di potere, ed il potere porta a corrompere l'animo umano, da sempre troppo debole per restare virtuoso quando messo nelle condizioni per trarre vantaggi non appropriati.

C'è del marcio si, ma ci sono anche tantissimi magistrati che svolgono il loro lavoro con un'onestà ed un interesse concreto a portare giustizia che permette di continuare ad aver fiducia nell'esistenza della giustizia.

Per quanto attiene i problemi di inefficienza, che vengono additati tutti alla magistratura dai non addetti ai lavori, occorre tenere in considerazione numerosissimi fattori:

  • organigramma (ad oggi risultano vacanti tantissimi posti di magistrato, specialmente per i primi gradi di giudizio, e le assunzioni operate sono inferiori rispetto ai pensionamenti (con quota 100 il dato peggiorerà ulteriormente dato che aver vinto il concorso è previsto un periodo di uditorato di 24 mesi prima dell'effettiva messa in ruolo);
  • legislazione: la legge italiana risulta troppo spesso frammentaria, interpretabile, soggetta a modifiche repentine e sempre poco chiare che danno vita ad un numero di contenziosi giuridici eccessivo (esempio sono le procedure di appalto per il la concessione di lavori pubblici e le procedure di ricorsi concatenati che vengono previste espressamente dalla legge);
  • provvedimenti amministrativi: l'inefficienza delle Pubbliche Amministrazioni, che ripetono (in buona o in mala fede) gli stessi errori da anni, rende la P.A. attaccabile in giudizio con aumento delle cause iscritte a ruolo e lentezza per tutti i processi (in una giornata di udienze al Tar del Lazio, sulla singola sezione ho assistito anche alla discussione di oltre 100 cause tra cautelare e merito)

(Esempio degli errori: test di ammissione a medicina: da anni viene presentato un ricorso per la violazione dell'anonimato in sede concorsuale perché i candidati vengono identificati con un codice alfanumerico e non con un codice a barre; da altrettanti anni il Ministero continua a pubblicare il bando con la stessa impostazione, senza curarsi di cambiare il codice identificativo; il numero di ricorrenti tra individuali e class action è di circa 10mila all'anno unicamente per questo test)

  • malizia degli avvocati che spesso preferiscono intentare cause anche poco fondate pur di ottenere il pagamento di parcelle superiori;
  • vanno sottolineati poi altri elementi, dei quali mi limito ad accennare il più rilevante (in quanto ai più meno noto) relativo al ruolo del magistrato, il quale prevede che lo stesso applichi la legge, secondo l'interpretazione consolidatasi negli anni e limitatamente a quanto dedotto dalle parti in giudizio. Ne discende che in buona parte delle situazioni in cui si dice che il magistrato ha lavorato male, in realtà, l'errore è da individuare altrove (errori dei legali che hanno tralasciato alcuni punti focali della controversia/legislazione scritta male e interpretata peggio dal legislatore stesso che opera interpretazione autentica per esempio).

Confronto tra neurologo e magistrato sulla loro professione.

Un neurologo può svolgere contestualmente la libera professione, può essere socio in qualsiasi tipo di attività imprenditoriale e può trarre profitto da tanti altri canali. L'esser magistrato è incompatibile con tutti i canali per profitti extra sopra descritti.

Ancora considerazioni sulla magistratura.

Lo sciopero della magistratura ha riguardato unicamente magistratura onoraria e giudici di pace, ossia le due categorie che non possono esser ricomprese nell'organigramma della magistratura togata che è quella di cui si discute. Ai giudici di pace ed agli onorari è riconosciuta una paga di molto inferiore a quelle che vedi descritte in articolo ed allo stesso tempo non vengono applicate le incompatibilità con altre attività professionali.

Un altro utente controbatte sulla questione delle ferie dei magistrati e sui loro stipendi.

Fanno troppe ferie, tipo da metà luglio fino a inizio settembre, prendono troppo, non all'inizio, ma quando raggiungono anche 20.000 euro al mese, non sono poi così bravi, si potrebbe fare molto meglio, non a caso sono tra i più lenti in Europa. Purtroppo spesso sono criticati di essere politicamente orientati, talvolta è vero. Innanzitutto bisogna riadeguare gli stipendi e assumere più giudici. Il problema italiano è il funzionamento del processo, prendete in mano un manuale di procedura civile, studiatevi il funzionamento del processo, la sua evoluzione storica e così capirete le sue criticità.

Note

  1. Il termine viene infatti utilizzato sia nel senso che si trova nei dizionari, sia come sinonimo di omicidio relazionale, a tal proposito si legga Femminicidi#Incongruenze nei dati diffusi da Eures e ISTAT