Leggi repressive e problemi maschili: differenze tra le versioni

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==Problemi Legislativi==
==Problemi Legislativi==
=== Sul giustizialismo generico ===
=== Sul giustizialismo generico ===
Nel caso dei maschi una studentessa di giurisprudenza diceva così:<blockquote>«Sono d'accordo. Con la Convenzione di Lanzarote non si è capito più niente e il furore repressivo è alle stelle, si va a colpire [...] in puro stile diritto penale del nemico»</blockquote>L'ingiusta detenzione appare un tema molto radicato nella polizia, come ci suggerisce questo commento:<blockquote>Non ho capito bene il discorso sull'azione risarcitoria per ingiusta detenzione. Se il sospetto viene arrestato, ma poi si scopre che l'arresto era illegittimo o magari era legittimo, ma non c'è bisogno di custodia cautelare in carcere, è giusto che il sospetto sia libero "dopo poche ore", e questo non vuol dire necessariamente che le indagini siano state inutili. Condivido invece il discorso che fa sulla vittima del reato e il suo ruolo nel processo penale.  
Nel caso dei maschi una studentessa di giurisprudenza diceva così:<blockquote>«Sono d'accordo. Con la Convenzione di Lanzarote non si è capito più niente e il furore repressivo è alle stelle, si va a colpire [...] in puro stile diritto penale del nemico»</blockquote>E la mente
 
L'ingiusta detenzione appare un tema molto radicato nella polizia, come ci suggerisce questo commento:<blockquote>Non ho capito bene il discorso sull'azione risarcitoria per ingiusta detenzione. Se il sospetto viene arrestato, ma poi si scopre che l'arresto era illegittimo o magari era legittimo, ma non c'è bisogno di custodia cautelare in carcere, è giusto che il sospetto sia libero "dopo poche ore", e questo non vuol dire necessariamente che le indagini siano state inutili. Condivido invece il discorso che fa sulla vittima del reato e il suo ruolo nel processo penale.  
Fatta questa premessa, ho assistito all'università ad un intervento di un poliziotto (polizia penitenziaria) che era letteralmente disperato. Sono pochi e spesso soli, poco informati, e abbandonati a loro stessi. Così lui diceva.  
Fatta questa premessa, ho assistito all'università ad un intervento di un poliziotto (polizia penitenziaria) che era letteralmente disperato. Sono pochi e spesso soli, poco informati, e abbandonati a loro stessi. Così lui diceva.  


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Ti faccio un altro esempio. In Cassazione Radio Vaticana è stata condannata per getto pericolose di cose (che è un illecito penale) per emissione di onde elettromagnetiche. Ora, ti sembra che le onde elettromagnetiche si possano "gettare"? Non mi risulta. Trattasi di interpretazione analogica in malam partem bella e buona</blockquote>Alla richiesta di spiegazione della differenza tra interpretazione analogica ed estensiva, la risposta data è stata questa:<blockquote>Eh, domanda da un milione di dollari. L'interpretazione estensiva resterebbe sempre nell'ambito della littera legis, mentre quella analogica lo supera. Ma il confine è sottilissimo. Da un lato è, diciamo, umano che ogni interpretazione giudiziale contenga un minum di analogia (mi pare di aver già parlato in altra sede della pre-comprensione).  
Ti faccio un altro esempio. In Cassazione Radio Vaticana è stata condannata per getto pericolose di cose (che è un illecito penale) per emissione di onde elettromagnetiche. Ora, ti sembra che le onde elettromagnetiche si possano "gettare"? Non mi risulta. Trattasi di interpretazione analogica in malam partem bella e buona</blockquote>Alla richiesta di spiegazione della differenza tra interpretazione analogica ed estensiva, la risposta data è stata questa:<blockquote>Eh, domanda da un milione di dollari. L'interpretazione estensiva resterebbe sempre nell'ambito della littera legis, mentre quella analogica lo supera. Ma il confine è sottilissimo. Da un lato è, diciamo, umano che ogni interpretazione giudiziale contenga un minum di analogia (mi pare di aver già parlato in altra sede della pre-comprensione).  
Il punto è che bisogna fare i conti con queste opzioni ideologiche dell'interprete, ma comunque sempre salvando il rispetto della lettera delle legge, altrimenti si rischia di mandare a quel paese il principio di legalità. Infatti, le proposte in dottrina sono tante: alcuni, come la Di Giovine, propongono la diversificazione fra l'analogia interna e quella esterna, nel senso di ammettere un contenuto minimo di analogia ma comunque impedire che questa travalichi i limiti della legge. Altri, al polo opposto, dicono che dal momento che è praticamente impossibile distinguere interpretazione analogica ed estensiva si dovrebbe vietare anche quest'ultima.
Il punto è che bisogna fare i conti con queste opzioni ideologiche dell'interprete, ma comunque sempre salvando il rispetto della lettera delle legge, altrimenti si rischia di mandare a quel paese il principio di legalità. Infatti, le proposte in dottrina sono tante: alcuni, come la Di Giovine, propongono la diversificazione fra l'analogia interna e quella esterna, nel senso di ammettere un contenuto minimo di analogia ma comunque impedire che questa travalichi i limiti della legge. Altri, al polo opposto, dicono che dal momento che è praticamente impossibile distinguere interpretazione analogica ed estensiva si dovrebbe vietare anche quest'ultima.


Nel caso di Radio Vaticana è evidente però che la littera legis è stata quantomeno forzata se non completamente travisata: "gettare" e "versare" non possono che riferirsi a "solidi" e "liquidi" rispettivamente, quindi certamente non alle onde elettromagnetiche. Perciò l'ho presa ad esempio di come possa essere travalicato il limite della littera legis, in dispregio del citato art 14.</blockquote>In alcune occasioni, la scrittura errata di una legge e l'impreparazione delle agenzie di controlla, portano ad alcuni errori giudiziari.<blockquote>Le due cose si influenzano vicendevolmente: spesso la giustizia funziona male perché deve lavorare con leggi fatte solo per accontentare il sentimento popolare, come quelle sul "femminicidio" e sugli atti persecutori. Il motivo per cui ci sono casi di stalking così di frequentante è anche perché  
Nel caso di Radio Vaticana è evidente però che la littera legis è stata quantomeno forzata se non completamente travisata: "gettare" e "versare" non possono che riferirsi a "solidi" e "liquidi" rispettivamente, quindi certamente non alle onde elettromagnetiche. Perciò l'ho presa ad esempio di come possa essere travalicato il limite della littera legis, in dispregio del citato art 14.</blockquote>In alcune occasioni, la scrittura errata di una legge e l'impreparazione delle agenzie di controlla, portano ad alcuni errori giudiziari.<blockquote>Le due cose si influenzano vicendevolmente: spesso la giustizia funziona male perché deve lavorare con leggi fatte solo per accontentare il sentimento popolare, come quelle sul "femminicidio" e sugli atti persecutori. Il motivo per cui ci sono casi di stalking così di frequentante è anche perché  
# La legge è scritta male  
# La legge è scritta male  
# Le agenzie di controllo non sono educate e preparate, non conoscono concretamente il fenomeno della persecuzione e la personalità del persecutore e quindi non sanno prevederlo né affrontarlo. Insomma è un circolo vizioso
# Le agenzie di controllo non sono educate e preparate, non conoscono concretamente il fenomeno della persecuzione e la personalità del persecutore e quindi non sanno prevederlo né affrontarlo. Insomma è un circolo vizioso
</blockquote>Una precisazione sul perché il diritto penale non porta a risarcire la vittima<blockquote>Il diritto penale non è diretto a “risarcire”, “ripagare” o a “vendicare” la vittima, l’afflitività della pena irrogata non è correlata al grado in cui ha sofferto e soffrirà la vittima. Il diritto penale ha due sole funzioni: punire il colpevole e rieducarlo.  
</blockquote>Una precisazione sul perché il diritto penale non porta a risarcire la vittima<blockquote>Il diritto penale non è diretto a “risarcire”, “ripagare” o a “vendicare” la vittima, l’afflitività della pena irrogata non è correlata al grado in cui ha sofferto e soffrirà la vittima. Il diritto penale ha due sole funzioni: punire il colpevole e rieducarlo.
 
Alla riparazione del danno subito dalla vittima è diretto il diritto civile. La ragazza ha ottenuto, mi pare, un risarcimento da oltre 200mila euro. Non potendole restituire la faccia, l’equivalente monetario è l’unica soluzione.</blockquote>Un utente suggerisce la divisione tra il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione.<blockquote>Come ho scritto in un commento, bisogna tenere distinto il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione. Se non ci fossero tutti questi tabù, i pregiudizi, gli ostacoli alla libertà e all'emancipazione sessuale le cose sarebbero ben diverse, questo senz'altro. E il cambiamento si ottiene con l'educazione. Ciò non toglie che, per me, la responsabilità penale di chi va con una persona incapace di prestare il proprio consenso c'è. E tutti quelli che dicono "ma allora siamo quasi tutti penalmente responsabili" , beh si, hanno ragione, perché purtroppo la cosa è fin troppo normalizzata, secondo me. Non c'è da scherzare con la libertà delle persone. Addirittura io litigai con un mio collega durante una lezione di diritto penale perché lui sosteneva che se il partner "revoca" il proprio consenso durante l'atto e l'altro non si ferma, non sarebbe stupro.
Alla riparazione del danno subito dalla vittima è diretto il diritto civile. La ragazza ha ottenuto, mi pare, un risarcimento da oltre 200mila euro. Non potendole restituire la faccia, l’equivalente monetario è l’unica soluzione.</blockquote>Un utente suggerisce la divisione tra il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione.<blockquote>Come ho scritto in un commento, bisogna tenere distinto il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione. Se non ci fossero tutti questi tabù, i pregiudizi, gli ostacoli alla libertà e all'emancipazione sessuale le cose sarebbero ben diverse, questo senz'altro. E il cambiamento si ottiene con l'educazione. Ciò non toglie che, per me, la responsabilità penale di chi va con una persona incapace di prestare il proprio consenso c'è. E tutti quelli che dicono "ma allora siamo quasi tutti penalmente responsabili" , beh si, hanno ragione, perché purtroppo la cosa è fin troppo normalizzata, secondo me. Non c'è da scherzare con la libertà delle persone. Addirittura io litigai con un mio collega durante una lezione di diritto penale perché lui sosteneva che se il partner "revoca" il proprio consenso durante l'atto e l'altro non si ferma, non sarebbe stupro.
Questo per farti capire come la penso. Che sul tema bisognerebbe parlare senza paraocchi, senza pregiudizi, senza tabù certamente, ma anche con un po' di cautela.
Questo per farti capire come la penso. Che sul tema bisognerebbe parlare senza paraocchi, senza pregiudizi, senza tabù certamente, ma anche con un po' di cautela.
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Il problema non è limitato a questo purtroppo. Si spazia dal fenomeno dei <u>[[Perché alcune persone coscienziose si triggerano per il femminismo#Padri nuovi poveri|padri separati nuovi poveri]]</u> «In Italia aumentano i cosiddetti nuovi poveri, e stando ai dati della Caritas, quasi 1 su 2 (46%) è rappresentato da un padre separato non collocatario, cioè, i cui figli, a seguito della separazione, abitano stabilmente con la madre» alle [[Perché alcune persone coscienziose si triggerano per il femminismo#False denunce|false denunce di maltrattamento sporte in fase di separazione]], al sensazionalismo mediatico a tanti altri esempi.
Il problema non è limitato a questo purtroppo. Si spazia dal fenomeno dei <u>[[Perché alcune persone coscienziose si triggerano per il femminismo#Padri nuovi poveri|padri separati nuovi poveri]]</u> «In Italia aumentano i cosiddetti nuovi poveri, e stando ai dati della Caritas, quasi 1 su 2 (46%) è rappresentato da un padre separato non collocatario, cioè, i cui figli, a seguito della separazione, abitano stabilmente con la madre» alle [[Perché alcune persone coscienziose si triggerano per il femminismo#False denunce|false denunce di maltrattamento sporte in fase di separazione]], al sensazionalismo mediatico a tanti altri esempi.
=== Femminicidi (da un punto di vista giudiziario) ===
=== Femminicidi (da un punto di vista giudiziario) ===
Per l'approfondimento sul sensazionalismo mediatico che gira intorno ai [[femminicidi]] rimandiamo alla lettura dell'articolo specifico.  
Per l'approfondimento sul sensazionalismo mediatico che gira intorno ai [[femminicidi]] rimandiamo alla lettura dell'articolo specifico.  


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=== Pedofilia (in ambito giuridico) ===
=== Pedofilia (in ambito giuridico) ===
Definire un comportamento pedofilico risulta essere un'operazione complesso, in quanto intervengono molte variabili, tra cui soggettive.<blockquote>Il termine per definire la pedofilia é che il bambino/a non sia sviluppato. Poi di ragazze di 15-16-17 anni a cui daresti anche 30 anni c'è ne sono a bizzeffe, e pure chi ruppe le palle a Berlusconi a suo tempo (riguardo Ruby) se la sarebbe fatta a mani basse. Come dissi a suo tempo, non trovo deprecabile che un vecchio si interessi ad una ragazza molto giovane e carina, ma trovo più schifoso che a tale ragazza vada bene un vecchio di plastica solo per dei soldi.</blockquote>A conferma di ciò, viene dato un ulteriore commento:<blockquote>Chi visiona il materiale non ne incentiva la produzione così come chi ricetta cose che provengono da delitto non incentiva la commissione dei delitti presupposti. La logica preventiva è la stessa. Tra l'altro c'è anche grande mancanza di coordinazione sui limiti d'età, fra l'età del consenso, l'età per poter definire il materiale pedo-pornografico, l'età per qualificare l'adescamento di minorenni, è un casino. Ripeto, puro furore repressivo. E la cosa triste è che spesso i minori ci vanno di mezzo, oltre a persone innocenti.
Definire un comportamento pedofilico risulta essere un'operazione complesso, in quanto intervengono molte variabili, tra cui soggettive.<blockquote>Il termine per definire la pedofilia é che il bambino/a non sia sviluppato. Poi di ragazze di 15-16-17 anni a cui daresti anche 30 anni c'è ne sono a bizzeffe, e pure chi ruppe le palle a Berlusconi a suo tempo (riguardo Ruby) se la sarebbe fatta a mani basse. Come dissi a suo tempo, non trovo deprecabile che un vecchio si interessi ad una ragazza molto giovane e carina, ma trovo più schifoso che a tale ragazza vada bene un vecchio di plastica solo per dei soldi.</blockquote>A conferma di ciò, viene dato un ulteriore commento:<blockquote>Chi visiona il materiale non ne incentiva la produzione così come chi ricetta cose che provengono da delitto non incentiva la commissione dei delitti presupposti. La logica preventiva è la stessa. Tra l'altro c'è anche grande mancanza di coordinazione sui limiti d'età, fra l'età del consenso, l'età per poter definire il materiale pedo-pornografico, l'età per qualificare l'adescamento di minorenni, è un casino. Ripeto, puro furore repressivo. E la cosa triste è che spesso i minori ci vanno di mezzo, oltre a persone innocenti.
Il fatto della Bibbia lo trovo tristissimo, e soprattutto mi sconforta che alcune persone siano contente di esserci. è come quando alcune ragazze che conoscono dicono di essere lusingate dai fischi che ricevono per strada, boh, non lo concepisco. Il confine tra auto-oggettivazione e oggettivazione altrui è davvero fragile</blockquote>
Il fatto della Bibbia lo trovo tristissimo, e soprattutto mi sconforta che alcune persone siano contente di esserci. è come quando alcune ragazze che conoscono dicono di essere lusingate dai fischi che ricevono per strada, boh, non lo concepisco. Il confine tra auto-oggettivazione e oggettivazione altrui è davvero fragile</blockquote>
=== Criminalizzazione ===
=== Criminalizzazione ===
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=== Imputabilità ===
=== Imputabilità ===
Per quanto riguarda l'imputabilità, anch'essa appare una tematica di difficile lettura, con molteplici variabili e situazione che influiscono su di essa.<blockquote>L'imputabilità è un elemento della colpevolezza molto controverso su cui si potrebbe discutere per ore senza mai arrivare ad una conclusione. Lo stesso concetto di imputabilità, il sostenere che un individuo sia libero di scegliere fra il bene e il male, la possibilità di imputare un fatto alla sua volontà implica un presupposto che ormai diamo per scontato, che è il libero arbitrio. Senza volerci impelagare in discorsi filosofici sul determinismo e in questioni di neuroscienze perché usciremmo anche fuori tema, limitiamoci a dire che in una certa misura abbiamo bisogno di credere nel libero arbitrio altrimenti discutere di queste cose non avrebbe senso.
Per quanto riguarda l'imputabilità, anch'essa appare una tematica di difficile lettura, con molteplici variabili e situazione che influiscono su di essa.<blockquote>L'imputabilità è un elemento della colpevolezza molto controverso su cui si potrebbe discutere per ore senza mai arrivare ad una conclusione. Lo stesso concetto di imputabilità, il sostenere che un individuo sia libero di scegliere fra il bene e il male, la possibilità di imputare un fatto alla sua volontà implica un presupposto che ormai diamo per scontato, che è il libero arbitrio. Senza volerci impelagare in discorsi filosofici sul determinismo e in questioni di neuroscienze perché usciremmo anche fuori tema, limitiamoci a dire che in una certa misura abbiamo bisogno di credere nel libero arbitrio altrimenti discutere di queste cose non avrebbe senso.
L'imputabilità è quindi la capacità di intendere e di volere e fra le cause che la possono limitare od escludere c'è ovviamente l'infermità di mente. Ora, su che cosa voglia dire "infermità di mente" in questo contento esistono tre idee. Una medico-biologica per cui l'infermità di mente è limitata alle malattie mentali con base organica. Un altro paradigma è quello psicologico, al quale molti si sono fermati, che già fa un passo avanti grazie all'avvento della psicanalisi e della psicologia comportamentale, che attribuisce il valore di malattia alle patologie che pur prive di base organica incidono comunque sul comportamento, come le neuropatie. Il terzo paradigma è quello più "avanzato" , quello sociologico, secondo cui la malattia mentale può essere frutto delle condizioni socio-economiche e ambientali.
L'imputabilità è quindi la capacità di intendere e di volere e fra le cause che la possono limitare od escludere c'è ovviamente l'infermità di mente. Ora, su che cosa voglia dire "infermità di mente" in questo contento esistono tre idee. Una medico-biologica per cui l'infermità di mente è limitata alle malattie mentali con base organica. Un altro paradigma è quello psicologico, al quale molti si sono fermati, che già fa un passo avanti grazie all'avvento della psicanalisi e della psicologia comportamentale, che attribuisce il valore di malattia alle patologie che pur prive di base organica incidono comunque sul comportamento, come le neuropatie. Il terzo paradigma è quello più "avanzato" , quello sociologico, secondo cui la malattia mentale può essere frutto delle condizioni socio-economiche e ambientali.  


Ecco l'ipocrisia di cui parla House. Giustamente si rileva che un tumore può essere tale da rendere l'individuo che ne è affetto non più tecnicamente responsabile delle proprie azioni. Ma non è ipocrita dare peso a questo aspetto medico-biologico e non alle condizioni socio-economiche per cui lui è diventato quello che è? Tra l'altro banalmente un'analisi onesta sulle cause del crimine potrebbe anche aiutarci a prevenirlo e a combatterlo meglio, il crimine. Ecco quello che dicevo io prima, e per questo dicevo che considerare i fattori socio-economici come motivo di esclusione o riduzione dell'imputabilità è cosa ben diversa dall'ignoranza della legge. Un uomo che vive nel degrado più assoluto, nell'abbandono, come un animale selvaggio, si può dire che viva in condizioni tali da ritenere che queste siano la causa del reato che ha commesso? Secondo me sì, è possibile. A cosa serve irrogare la pena ad un individuo che non può essere considerato responsabile delle proprie azioni, se non a soddisfare il bisogno di pena degli altri? Certamente non serve al condannato, che percepirà la condanna come ingiusta e non vi si conformerà, frustrandone la funzione rieducativa. Si aggrava la condizione già di per sè patologica di un individuo condannandolo a scontare una pena stigmatizzante e desocializzante. Non mi sembra un quadro molto positivo. Ovviamente la cosa andrà accertata caso per caso, e le Sezioni Unite penali lo hanno detto con la sentenza Raso, che si deve accertare la sussistenza del nesso eziologico fra fatto di reato ed infermità.
Ecco l'ipocrisia di cui parla House. Giustamente si rileva che un tumore può essere tale da rendere l'individuo che ne è affetto non più tecnicamente responsabile delle proprie azioni. Ma non è ipocrita dare peso a questo aspetto medico-biologico e non alle condizioni socio-economiche per cui lui è diventato quello che è? Tra l'altro banalmente un'analisi onesta sulle cause del crimine potrebbe anche aiutarci a prevenirlo e a combatterlo meglio, il crimine. Ecco quello che dicevo io prima, e per questo dicevo che considerare i fattori socio-economici come motivo di esclusione o riduzione dell'imputabilità è cosa ben diversa dall'ignoranza della legge. Un uomo che vive nel degrado più assoluto, nell'abbandono, come un animale selvaggio, si può dire che viva in condizioni tali da ritenere che queste siano la causa del reato che ha commesso? Secondo me sì, è possibile. A cosa serve irrogare la pena ad un individuo che non può essere considerato responsabile delle proprie azioni, se non a soddisfare il bisogno di pena degli altri? Certamente non serve al condannato, che percepirà la condanna come ingiusta e non vi si conformerà, frustrandone la funzione rieducativa. Si aggrava la condizione già di per sè patologica di un individuo condannandolo a scontare una pena stigmatizzante e desocializzante. Non mi sembra un quadro molto positivo. Ovviamente la cosa andrà accertata caso per caso, e le Sezioni Unite penali lo hanno detto con la sentenza Raso, che si deve accertare la sussistenza del nesso eziologico fra fatto di reato ed infermità.  


Questa cosa però non entra granché nella nostra testa, basti pensare che nel caso di Cogne davanti ai chiari segni di una nevrosi non è stata riconosciuta sussistente nemmeno una semi-infermità, cosa che a me pare francamente assurda. Senza voler cadere negli eccessi del determismo estremo, secondo me è ipocrita, e quindi house ha ragione lol, negare che l'essere umano è condizionato da fattori tanto endogeni quanto esogeni che vanno tenuti in considerazione. Allego il caso di cui parlavo, tanto interessante quanto inquietante.  
Questa cosa però non entra granché nella nostra testa, basti pensare che nel caso di Cogne davanti ai chiari segni di una nevrosi non è stata riconosciuta sussistente nemmeno una semi-infermità, cosa che a me pare francamente assurda. Senza voler cadere negli eccessi del determismo estremo, secondo me è ipocrita, e quindi house ha ragione lol, negare che l'essere umano è condizionato da fattori tanto endogeni quanto esogeni che vanno tenuti in considerazione. Allego il caso di cui parlavo, tanto interessante quanto inquietante.