Legame tra DCA e modelli di bellezza proposti

Da Tematiche di genere.
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Voce principale: Taccuino Oggettificazione.

Cosa sono i Disturbi della Condotta Alimentare[modifica | modifica sorgente]

{brevissimo riassunto con link di approfondimento}

Cosa dicono gli studi[modifica | modifica sorgente]

La citazione seguente sottolinea come i modelli di bellezza irreali proposti dai mezzi di comunicazione di massa siano condizione necessaria e sufficiente per avere una diffusione di anoressia e bulimia su larga scala. Questo non contraddice il fatto che questi disturbi siano multifattoriali e non implica che i modelli siano l'unica causa di questi problemi, per i motivi spiegati al paragrafo seguente.

«Esaltare una magrezza che è al di sotto del peso medio ha portato a un incremento del rischio di sviluppare anoressia e bulimia nervosa, oltre che ulteriori disturbi dell’immagine corporea (Garfinkel & Garner, 1982)[1]. McCarthy (1989)[2] spiega come tutte le culture che riportano casi di disturbi alimentari abbiano un ideale di magrezza, mentre le culture che non possiedono tale ideale riportino un basso numero di casi di anoressia e bulimia nervosa.»

Nella Tabella 3 del secondo paper viene mostrato il rapporto tra ideale di magrezza, sesso femminile/maschile e prevalenza di depressione e disturbi alimentari in diverse culture.

In particolare, la tabella mostra che:

  • Le culture occidentali hanno un ideale di magrezza, un'alta prevalenza di disturbi alimentari nelle donne rispetto agli uomini, e un'alta prevalenza di depressione nelle donne.
  • Le culture non occidentali con basso ideale di magrezza mostrano una bassa prevalenza di disturbi alimentari e una prevalenza simile di depressione tra uomini e donne.
  1. Garner, David M.; Garfinkel, Paul E., Body Image in Anorexia Nervosa: Measurement, Theory and Clinical Implications, in The International Journal of Psychiatry in Medicine, vol. 11, n. 3, 1982, 263–284, DOI:10.2190/R55Q-2U6T-LAM7-RQR7.
  2. McCarthy, Mandy, The thin ideal, depression and eating disorders in women (PDF), in Behaviour Research and Therapy, vol. 28, n. 3, 1990, 205–215, DOI:10.1016/0005-7967(90)90003-2.

Cause a livello psicologico vs sociologico[modifica | modifica sorgente]

A nessuno fa piacere leggere una frase che a prima vista potrebbe sembrare riduttiva di un problema complesso come l'anoressia o i disturbi alimentari, cerchiamo quindi di analizzarla più a fondo. La frase non è riduttiva, è come parlare di comburente e combustibile: la benzina (combustibile) non brucia senza ossigeno (comburente). L'anoressia è multifattoriale a livello psicologico, ma senza i modelli di bellezza diventa estremamente difficile che si diffonda a livello sociale. Il malessere, che comunque è minore sempre stando agli studi, si sfoga in altri modi. Chi sarà colpito dall'anoressia è oggetto di studio per gli psicologi, ma quanti ne saranno colpiti è argomento di studio per la sociologia. Il fatto che questi fenomeni siano complessi e multifattoriali a livello del singolo individuo non cozza con il ruolo distruttivo dei modelli di bellezza.

Altre evidenze dei danni fatti dai modelli di bellezza[modifica | modifica sorgente]

{Ci sarà un articolo apposta infinito qui magari si può riportare uno o due esempi }

Un problema al femminile, Prevalenza anoressia[modifica | modifica sorgente]

Prevalenza anoressia 10 a 1 per le femmine

Negli Stati Uniti, l'APA indica una prevalenza dell’anoressia tra 0,5 e 3,7 per cento nella popolazione femminile, a seconda della definizione di caso utilizzata, e tra l’1,1 e il 4,2 per cento per la bulimia. Il rapporto tra prevalenza nelle donne e negli uomini si attesta tra 1 a 6 e 1 a 10. Nella popolazione adolescente, però, tra il 19 e il 30 per cento degli anoressici sono maschi.

Uno studio pubblicato su The Lancet, che revisiona la letteratura medica pubblicata nei vari paesi negli ultimi anni sul tema, indica percentuali medie di prevalenza dello 0,7 per cento nelle ragazze adolescenti per l’anoressia e l’1-2 per cento per la bulimia tra donne di 16-35 anni di età. Gli studi sembrano rilevare una tendenza alla diminuzione della bulimia e invece un aumento dell’anoressia.

Nel campione analizzato, la data di esordio del disturbo è mediamente tra i 15 e i 18 anni, con due picchi (15 e 18 anni), età che rappresentano due periodi evolutivi significativi, quello della pubertà e quello della cosiddetta ‘autonomia’, passaggio alla fase adulta, che sono stati rilevati anche in molti altri studi sul tema.

http://www.epicentro.iss.it/problemi/anoressia/epid.asp

I modelli sociali possono determinare la scelta dell’anoressia rispetto ad altre forme di controllo su se stessi; in quanto si suppone portino all’approvazione sociale. Il desiderio autodistruttivo o di controllo è presente prima dell’anoressia.

I modelli di magrezza sicuramente influiscono sul disturbo che però ha cause complesse. In particolare l'anoressia viene spesso interpretata come una forma di controllo sul proprio corpo in risposta a una mancanza di controllo in altri ambiti. I modelli sociali non sono l'unica causa del disturbo, ma sono una concausa o un fattore aggravante.

Episodi e testimonianze[modifica | modifica sorgente]

Giulia, morta di anoressia a 17 anni[modifica | modifica sorgente]

Lodi dice addio a Giulia, morta a 17 anni per anoressia: aveva raggiunto 26 chili

Tanti ricoveri, e ogni volta che veniva dimessa si riprometteva di smettere: "Sono stanca dei medici". Ma poi ci ricadeva. L'appello del fratello: "Le fashion blogger diano il buon esempio per prime"

"lei si vedeva perfetta così - dice il fratello - voleva fare la modella".

Soffriva di anoressia da tre anni, negli ultimi mesi era arrivata a pesare 26 chili. "Ma lei si vedeva perfetta così - dice il fratello - voleva fare la modella".

"Si truccava ogni giorno (leggi anche "Mi trucco per me stessa", la riflessione di uno psicologo) - racconta Tony al Corriere della Sera - usava creme per il viso e smalti per far risaltare quella bellezza che, dal suo punto di vista, aveva finalmente raggiunto". Lui, art director e make-up artist nella moda, conosce bene quel mondo in cui sua sorella voleva a tutti i costi entrare costringendosi a diete sempre più pesanti fino a finire in un buco nero che ti risucchia.

Per questo fa un appello affinché la tragedia di sorella non si ripeta ancora: "Le fashion blogger diano l’esempio per prime, evitino di accostare il raggiungimento della forma perfetta ai sacrifici alimentari. Si è belle anche con qualche chilo in più. Io sono pronto a dare una mano se serve. A mostrare le foto di come era diventata Giulia perché altre ragazze non cadano più in quest’errore".

Dimensione del fenomeno (La strage silenziosa)[modifica | modifica sorgente]

Commenti di approfondimento[modifica | modifica sorgente]

Francesco Scaccia: la letteratura sui DCA ha sempre sottolineato l'importanza del contesto sociale, è dagli hanno 50 che si evidenza come nei paesi "sotto sviluppati" siano rari i casi di anoressia mentre sono aumentati dove la cultura occidentale si sta imponendo velocemente (ad esempio la Cina). Aggiungo che il contesto è ciò che dà forma al malessere psichico, in occidente può esprimersi attraverso un DCA, nei paesi dell'est Europa tendono ancora a presentarsi caso di isteria classica...


Nei DCA il problema non è il comportamento alimentare. Il problema è altro ed il comportamento alimentare è la soluzione ipotizzata dalla persona per il/i suoi problemi. Solitamente il problema è che chi soffre di DCA pensa di non valere nulla di per sé e che potrà valere solo se sarà perfetta. Quindi si aggancia all'ideale di perfezione dominante. Nella cultura occidentale la perfezione è data dalla bellezza, quindi dalla magrezza

Bulimia nervosa: la correlazione tra perfezionismo e i sintomi del disturbo - I perfezionisti rivolgono spesso la loro attenzione al cibo per sopperire alla tristezza. I sintomi della bulimia nervosa, come le abbuffate, offrirebbero ai perfezionisti un perfetto nascondiglio dalla pressione e dall’autocritica.

Riflessioni di utenti[modifica | modifica sorgente]

Commento di una ragazza (ST) sull'anoressia

Non è necessario che l'ideale sia una persona anoressica. L'anoressia è una malattia prettamente mentale che è sintomo di altri disturbi. Questi potrebbero essere a loro volta conseguenza di molteplici fattori, tra cui i canoni odierni. Anzi, ci sono ragazze che finiscono nell'anoressia pur non volendo dimagrire. Esistono infiniti scenari e la maggior parte hanno come protagonista la società odierna e il modo in cui il corpo femminile DEVE presentarsi. Non come PUÒ, visto che siamo tutti diversi, ma DEVE. Altrimenti sei quel tipo che piace a pochi o sei il cesso. L'anoressia è un problema sociale ed è la società stessa ad averlo aggravato e reso così diffuso.

Commento di una ragazza sulle proAna

L'articolo? E' purtroppo di un giornale regionale, non so se è reperibile online! Guarda su Google però, il fenomeno delle proAna (e pro disturbi mentali, a mio parere) è registrato ed in costante aumento. Avere un problema o essere malati è diventato di "moda"; un insulto per chi ne ha sofferto davvero.


Altro commento di ragazza
«Certo che esiste un problema legato alla sessualizzazione, ma non conviene toccarlo più di tanto, perché porta vantaggi economici. È come la lotta al fumo: le sigarette portano dipendenza e causano cancro a lingua, gola e polmoni, ma si tratta di un mercato molto redditizio gestito da un monopolio. Soluzione? Metto i disclaimer sul pacchetto, ma continuo a vendere. Porre (o imporre) dei canoni di bellezza serve a vendere dei prodotti, facendo leva sul bisogno di essere socialmente accettati, desiderati.Le giustificazioni che la narrazione attuale crea per "chiudere un occhio" sul problema, è un lavarsi la coscienza tanto quanto le foto dei cadaveri sui pacchetti di sigarette.»

Critiche[modifica | modifica sorgente]

I DCA non sono quasi assenti nelle altre culture. L'anoressia nervosa è poco frequente in determinate culture ma questo non vale per tutti i DCA in generale, tant'è che mi pare che un altro disturbo del comportamento alimentare, il binge eating disorder, sia più frequente in Africa che in Europa. La bulimia nervosa invece ha una prevalenza leggermente minore in Africa rispetto agli altri continenti ma in ogni caso si tratta di una percentuale pur sempre rilevante. Il fattore sociale ha la sua importanza, ma non è l'unica cosa che conta nello sviluppo di determinati disturbi.

Articoli collegati[modifica | modifica sorgente]