La Costruzione Mediatica del 'No-Vax': Un'Analisi della Stigmatizzazione e della Diffamazione Collettiva: differenze tra le versioni

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Questo saggio affronta vari argomenti, tra cui:
# '''La costruzione mediatica del termine "No Vax":''' L'autore discute come il termine "No Vax", originariamente usato per descrivere le persone che si opponevano ai vaccini in generale, sia stato esteso per includere coloro che esitano a vaccinarsi contro il COVID-19.
# '''La stigmatizzazione dei "No Vax":''' L'autore esplora come i media e le istituzioni abbiano contribuito a creare un'immagine negativa dei "No Vax", dipingendoli come irrazionali, egoisti e una minaccia per la salute pubblica.
# '''Il ruolo dei "No Vax" come capro espiatorio:''' L'autore sostiene che i "No Vax" sono stati resi responsabili dei problemi del sistema sanitario e delle restrizioni governative, nonostante le prove contrarie.
# '''La disumanizzazione dei "No Vax":''' L'autore discute come i "No Vax" siano stati deprivati dei loro diritti e trattati come inferiori, sia moralmente che mentalmente.
# '''La resistenza al vaccinarsi:''' L'autore esplora le diverse motivazioni che portano le persone a resistere ai vaccini COVID-19, sottolineando che queste decisioni sono spesso basate su condizioni personali e preoccupazioni legittime.
# '''La critica alla risposta della classe medica:''' L'autore critica l'atteggiamento del ceto medico nei confronti dei "No Vax", sostenendo che le loro preoccupazioni sono state spesso sottovalutate o ignorate.
# '''Il confronto con eventi storici:''' L'autore traccia paralleli tra la situazione attuale e eventi storici in cui gruppi di persone sono stati stigmatizzati e usati come capri espiatori.
# '''Testimonianze personali:''' L'autore presenta una serie di testimonianze personali di persone etichettate come "No Vax", evidenziando le loro esperienze e le loro motivazioni.
== Identikit del No-Vax o del come costruire un capro espiatorio ==
== Identikit del No-Vax o del come costruire un capro espiatorio ==
Di Andrea Zhok.
Di Andrea Zhok.
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Per rendere in qualche modo visibile a tutti quelli che si sono esibiti in questi mesi in giudizi sprezzanti e aggressivi verso una minoranza, e per sperare che abbiano modo di ravvedersi (e anche, diciamolo, di vergognarsi), ho raccolto un po’ di testimonianze di persone che vengono etichettate come No Vax in quanto sono restie ad accogliere le attuali inoculazioni. Mi sono arrivate in poche ore una quantità ingestibile di storie personali. Ne ho escluso quelle ovvie (per dire, che donne in gravidanza siano restie a vaccinarsi con un prodotto poco testato e senza casistica specifica è ovvio per chiunque abbia una coscienza, e ad altri non sono interessato a rivolgermi). Ne presento qui di seguito solo una ventina, perché alla fin fine cambia la forma del dubbio, cambia il problema personale, cambia la motivazione scientifica, ma resta una struttura di fondo. C’è una ricorsività legata a condizioni di salute che presentano incognite, e rispetto a cui non esistono studi disponibili. Dai casi che ho avuto modo di leggere l’atteggiamento ricorrente del ceto medico è stato quello di una sottovalutazione forfettaria: grandi pacche sulle spalle basate sul nulla, e spesso motivate in termini burocratici.  
Per rendere in qualche modo visibile a tutti quelli che si sono esibiti in questi mesi in giudizi sprezzanti e aggressivi verso una minoranza, e per sperare che abbiano modo di ravvedersi (e anche, diciamolo, di vergognarsi), ho raccolto un po’ di testimonianze di persone che vengono etichettate come No Vax in quanto sono restie ad accogliere le attuali inoculazioni. Mi sono arrivate in poche ore una quantità ingestibile di storie personali. Ne ho escluso quelle ovvie (per dire, che donne in gravidanza siano restie a vaccinarsi con un prodotto poco testato e senza casistica specifica è ovvio per chiunque abbia una coscienza, e ad altri non sono interessato a rivolgermi). Ne presento qui di seguito solo una ventina, perché alla fin fine cambia la forma del dubbio, cambia il problema personale, cambia la motivazione scientifica, ma resta una struttura di fondo. C’è una ricorsività legata a condizioni di salute che presentano incognite, e rispetto a cui non esistono studi disponibili. Dai casi che ho avuto modo di leggere l’atteggiamento ricorrente del ceto medico è stato quello di una sottovalutazione forfettaria: grandi pacche sulle spalle basate sul nulla, e spesso motivate in termini burocratici.  


Quello che resta come retrogusto è un kafkiano senso di impotenza di fronte ad una forma di bullismo di stato che nessuno credeva possibile.
Quello che resta come retrogusto è un kafkiano senso di impotenza di fronte ad una forma di [[bullismo]] di stato che nessuno credeva possibile.
[[Categoria:Psicologia sociale]]
[[Categoria:Psicologia sociale]]
[[Categoria:Novax]]
[[Categoria:Pandemia]]
[[Categoria:COVID-19]]
[[Categoria:Pensiero critico]]
[[Categoria:Vaccini]]
[[Categoria:Scienza]]
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