Modifica di L'era della suscettibilità

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== Il riassunto dell'editore: ==
== Il riassunto dell'editore: ==
<blockquote>Basta un niente: una canzone di cinquant’anni fa, un film ambientato a metà dell’Ottocento, una battuta di oggi – eccola che arriva, l’indignazione di giornata, passatempo mondiale, monopolizzatrice delle conversazioni e degli umori. Ogni mattina l’essere umano contemporaneo si sveglia e sa che, al mercato degli scandali passeggeri, troverà un offeso fresco di giornata, una nuova angolazione filosofica del diritto alla suscettibilità, un Robespierre della settimana. La morte del contesto, il prepotente feticismo della fragilità, per cui «poverino» è diventato l’unico approccio concesso, e l’epistemologia identitaria, per cui l’appartenenza prevale su qualunque curriculum di studioso, sono solo alcuni tra i fenomeni più evidenti e dirompenti degli ultimi anni, con effetti pericolosi e grotteschi che in altri secoli erano occasionale damnatio memoriae e ora sono quotidiana cancel culture. Guia Soncini si interroga sulle origini di quest’eterno presente in cui tutto ciò che non ci rispecchia alla perfezione sembra una violazione della nostra identità. Ricorda le opere che avevano previsto la dittatura del perbenismo, dal solito Orwell al romanzo di Philip Roth La macchia umana, «la matrice di tutti i disastri d’incomprensione e suscettibilità»; contesta il ruolo dei social come amplificatori di dissenso e indignazione; individua alcune preoccupanti implicazioni politiche: se a sinistra si perde la capacità di non considerare la fine del mondo ogni parola sbagliata, che ne sarà della libertà d’espressione? Rimarrà solo alla destra lo spazio per dire di tutto, e non passare le giornate a sentirsi feriti da ogni maleducazione? È ora di ricostruire come siamo arrivati fin qui. Al diritto di offenderci, al dovere di indignarci.</blockquote>https://www.goodreads.com/book/show/57194395-l-era-della-suscettibilit
<blockquote>Basta un niente: una canzone di cinquant’anni fa, un film ambientato a metà dell’Ottocento, una battuta di oggi – eccola che arriva, l’indignazione di giornata, passatempo mondiale, monopolizzatrice delle conversazioni e degli umori. Ogni mattina l’essere umano contemporaneo si sveglia e sa che, al mercato degli scandali passeggeri, troverà un offeso fresco di giornata, una nuova angolazione filosofica del diritto alla suscettibilità, un Robespierre della settimana. La morte del contesto, il prepotente feticismo della fragilità, per cui «poverino» è diventato l’unico approccio concesso, e l’epistemologia identitaria, per cui l’appartenenza prevale su qualunque curriculum di studioso, sono solo alcuni tra i fenomeni più evidenti e dirompenti degli ultimi anni, con effetti pericolosi e grotteschi che in altri secoli erano occasionale damnatio memoriae e ora sono quotidiana cancel culture. Guia Soncini si interroga sulle origini di quest’eterno presente in cui tutto ciò che non ci rispecchia alla perfezione sembra una violazione della nostra identità. Ricorda le opere che avevano previsto la dittatura del perbenismo, dal solito Orwell al romanzo di Philip Roth La macchia umana, «la matrice di tutti i disastri d’incomprensione e suscettibilità»; contesta il ruolo dei social come amplificatori di dissenso e indignazione; individua alcune preoccupanti implicazioni politiche: se a sinistra si perde la capacità di non considerare la fine del mondo ogni parola sbagliata, che ne sarà della libertà d’espressione? Rimarrà solo alla destra lo spazio per dire di tutto, e non passare le giornate a sentirsi feriti da ogni maleducazione? È ora di ricostruire come siamo arrivati fin qui. Al diritto di offenderci, al dovere di indignarci.</blockquote>https://www.goodreads.com/book/show/57194395-l-era-della-suscettibilit
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[[Categoria:Strumentalizzazioni]]
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[[Categoria:Fuck News]]
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== Critiche alla Soncini ==
* [https://www.repubblica.it/cronaca/2017/10/27/news/asia_argento_e_polemica_con_guia_soncini_su_twitter-179486557/ Caso Weinstein, Asia Argento replica a Guia Soncini: "Non può giudicare dopo i suoi post"]
* sì, ma è 1 caso. Il problema però è che gli ultimi studi affermano che non sappiamo quante siano le false denunche. Sappiamo per certo che tipo un 2-8% delle denunce sono senz'altro vere e un 1-8% sono senz'altro false. E abbiamo una narrativa faziosa sia sulle violenze domestiche, sia sui femminicidi, sia sugli stupri. E a dirlo sono accademici.
* boh, non hai tutti i torti. per esempio proprio nell'ultimo video di Shy lui fa ironia contro quelli alla Donadel che "eh signora mia non si puo' piu' dire nulla" pero' poi invita a pagare per vedere i suoi video agitando velatamente lospauracchio che YouTube gli demonetizzi i video. Delle due l'una: o non e' vero che non si puo' piu' dire niente, e quindi il Patreon sarebbe solo ridondante, o e' vero che non si puo' piu' dire niente (e allora il Patreon servirebbe).
* io più che "non si può più dire niente" penso: 20 anni fa, con la chiesa, non si poteva dire niente, l'avevamo superata e ora ci stiamo tornando. Perché? Perché i giovanissimi vogliono una rivalsa contro gli adulti che li hanno fatti sentire un po' bambocci... ok... non è il top forse la motivazione ma almeno è una cosa positiva, non fa certo danni, giusto?  Sbagliato, ho preso dal libro della Soncini tutti i casi in cui il panico morale (è il vero nome del politically correct in sociologia) ha portato a ingiustizie pesanti. Io credo che dovremmo imparare dagli sbagli del passato, eppure secondo il sociologo che ha scritto il libro che vedi qui la storia si sta ripetendo. <nowiki>https://it.wikipedia.org/wiki/Panico_morale</nowiki>
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