Modifica di Guia Soncini - L'era dell'indignazione, lista episodi

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== EPISODI IPOTETICI ==
== EPISODI IPOTETICI ==
=== Amiche fanno i figli - LA MORTE DEL CONTESTO ===
=== Amiche fanno i figli - LA MORTE DEL CONTESTO ===
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Due sono i colori che dicono un sesso, perché diavolo non vesti un bambino di giallo canarino o di verde pistacchio o di rosso carminio, invece che usare l’unico colore che dà l’indicazione sbagliata del suo genere sessuale, per poi riprendere chi ci casca? Perché sei un uomo libero e la tua libertà è usare il rosa sul figlio maschio, certo: '''queste sono le cause per cui vale la pena immolarsi'''. Per rompere i coglioni, ecco perché. Siamo dispettosi, prima ancora che suscettibili. Ci piace mettere piccole trappole, e vedere (non troppo di nascosto) l’effetto che fa.
Due sono i colori che dicono un sesso, perché diavolo non vesti un bambino di giallo canarino o di verde pistacchio o di rosso carminio, invece che usare l’unico colore che dà l’indicazione sbagliata del suo genere sessuale, per poi riprendere chi ci casca? Perché sei un uomo libero e la tua libertà è usare il rosa sul figlio maschio, certo: '''queste sono le cause per cui vale la pena immolarsi'''. Per rompere i coglioni, ecco perché. Siamo dispettosi, prima ancora che suscettibili. Ci piace mettere piccole trappole, e vedere (non troppo di nascosto) l’effetto che fa.




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=== I parenti dei malati di cancro - NON C’È NIENTE DA RIDERE ===
=== I parenti dei malati di cancro - NON C’È NIENTE DA RIDERE ===
I parenti dei malati di cancro, offesi con chiunque usi l’espressione «lottare contro il cancro». '''Che è un’espressione bruttina, ne convengo, non foss’altro perché la lotta prevede armi più o meno pari,''' ma se uno la vuole usare per il proprio decorso clinico, con tutto quel che ha da pensare mentre ha il cancro, vorremo lasciargli almeno questa libertà? E invece quando il più famoso conduttore americano di quiz, Alex Trebek, ha annunciato d’avere il cancro al pancreas, e lo ha comunicato dicendo che avrebbe lottato e l’avrebbe sconfitto, si è trovato tra le altre incombenze di giornata il dover rendere conto all’invasata di turno che ''mia madre è morta di cancro non starai mica dicendo che non'' ''ha lottato abbastanza per vivereeee.''
I parenti dei malati di cancro, offesi con chiunque usi l’espressione «lottare contro il cancro». '''Che è un’espressione bruttina, ne convengo, non foss’altro perché la lotta prevede armi più o meno pari,''' ma se uno la vuole usare per il proprio decorso clinico, con tutto quel che ha da pensare mentre ha il cancro, vorremo lasciargli almeno questa libertà? E invece quando il più famoso conduttore americano di quiz, Alex Trebek, ha annunciato d’avere il cancro al pancreas, e lo ha comunicato dicendo che avrebbe lottato e l’avrebbe sconfitto, si è trovato tra le altre incombenze di giornata il dover rendere conto all’invasata di turno che ''mia madre è morta di cancro non starai mica dicendo che non'' ''ha lottato abbastanza per vivereeee.''
=== La sinistra più pura - NON C’È NIENTE DA RIDERE ===
=== La sinistra più pura - NON C’È NIENTE DA RIDERE ===
'''La sinistra più pura, offesa con Zalone sempre per ''Tolo Tolo'''''<nowiki/>'','' per tanti di quei dettagli che non saprei elencarli tutti, sostanzialmente riassumibili in: ''La gente muore e tu fai il film comicoooo.'' Sarebbe facile liquidarli come cretinetti dell’internet che pensano – come l’assai irriso personaggio di Alan Alda in ''Crimini e misfatti'' – che la comicità sia «tragedia+tempo», e non sanno che Chaplin fece ''Il grande dittatore'' in piena gloria di Hitler, mica aspettò che fosse passata la nottata. Il guaio è che anche i migliori hanno il loro ''Tu mia mamma la lasci stare, capitoooo,'' e quindi a scrivere a proposito di ''La grande guerra'' (il film di Monicelli sulla prima guerra mondiale) che «Caporetto non me la dovete toccare» non è un passante dell’internet ma Carlo Emilio Gadda – che, come un isterico con wifi del secolo successivo, strabilia anche perché «il pubblico ride, non capisco cosa ci sia da ridere».
'''La sinistra più pura, offesa con Zalone sempre per ''Tolo Tolo'''''<nowiki/>'','' per tanti di quei dettagli che non saprei elencarli tutti, sostanzialmente riassumibili in: ''La gente muore e tu fai il film comicoooo.'' Sarebbe facile liquidarli come cretinetti dell’internet che pensano – come l’assai irriso personaggio di Alan Alda in ''Crimini e misfatti'' – che la comicità sia «tragedia+tempo», e non sanno che Chaplin fece ''Il grande dittatore'' in piena gloria di Hitler, mica aspettò che fosse passata la nottata. Il guaio è che anche i migliori hanno il loro ''Tu mia mamma la lasci stare, capitoooo,'' e quindi a scrivere a proposito di ''La grande guerra'' (il film di Monicelli sulla prima guerra mondiale) che «Caporetto non me la dovete toccare» non è un passante dell’internet ma Carlo Emilio Gadda – che, come un isterico con wifi del secolo successivo, strabilia anche perché «il pubblico ride, non capisco cosa ci sia da ridere».
=== I generi dell’italiano - CHI SI OFFENDE È PERDUTO ===
=== I generi dell’italiano - CHI SI OFFENDE È PERDUTO ===
L’italiano è una lingua coi generi, e tentare di renderla neutra produce comicità involontarie. All’inizio i volenterosi carnefici del senso del ridicolo mettevano gli asterischi, che però presentano due problemi. '''Il primo è che i generi, oltre ai sostantivi, riguardano tutto il resto, e finisci per dimenticarti sempre qualcosa.'''
L’italiano è una lingua coi generi, e tentare di renderla neutra produce comicità involontarie. All’inizio i volenterosi carnefici del senso del ridicolo mettevano gli asterischi, che però presentano due problemi. '''Il primo è che i generi, oltre ai sostantivi, riguardano tutto il resto, e finisci per dimenticarti sempre qualcosa.'''
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Il fatto è che Diana non era uscita dai rotocalchi e non aveva invaso l’informazione cosiddetta seria in quanto principessa: l’aveva fatto in quanto vittima. Aveva mandato in frantumi, con la sola forza della voce sussurrata e dello sguardo da cerbiatto cui un cacciatore abbia ammazzato la mamma, il motto della casa reale, «Never complain, never explain, never say “I’m sorry”». Diana si lamentava tantissimo, faceva arrivare alla stampa (anche prima di darle esplicitamente lei) tantissime spiegazioni, e ambiva chiaramente a un universo in cui tutti le dicessero «Mi dispiace». In un rifacimento di ''Love Story,'' Diana pensava che tutti dovessero scusarsi con lei (non essendo in grado di amarla come e quanto meritava).
Il fatto è che Diana non era uscita dai rotocalchi e non aveva invaso l’informazione cosiddetta seria in quanto principessa: l’aveva fatto in quanto vittima. Aveva mandato in frantumi, con la sola forza della voce sussurrata e dello sguardo da cerbiatto cui un cacciatore abbia ammazzato la mamma, il motto della casa reale, «Never complain, never explain, never say “I’m sorry”». Diana si lamentava tantissimo, faceva arrivare alla stampa (anche prima di darle esplicitamente lei) tantissime spiegazioni, e ambiva chiaramente a un universo in cui tutti le dicessero «Mi dispiace». In un rifacimento di ''Love Story,'' Diana pensava che tutti dovessero scusarsi con lei (non essendo in grado di amarla come e quanto meritava).
=== La ricerca su Diana - COM’È COMINCIATA: DIANA, LA DEA DELLA VULNERABILITÀ ===
=== La ricerca su Diana - COM’È COMINCIATA: DIANA, LA DEA DELLA VULNERABILITÀ ===
Nell’autunno 2020, ventitré anni dopo la sua morte, le università di Tel Aviv e della Pennsylvania pubblicheranno una ricerca congiunta. I'''n essa codificheranno quel carattere ormai universale di cui Diana era stata avanguardia''': TIV, Tendenza alla Vittimizzazione Interpersonale. Ma noialtre italiane non avevamo dovuto aspettare ventitré anni, per il riconoscimento dell’archetipo. Erano bastati due giorni. Due giorni dopo la morte di Diana, ''l’Unità'' – ''l’Unità,'' non ''Gente'' – aveva titolato ''Scusaci, principessa.'' Ecco: le stavamo finalmente dicendo che ci dispiaceva, che ci dispiaceva di non averla amata abbastanza, che ci dispiaceva d’averla fatta lamentare e spiegare. Per farci perdonare, ci saremmo vittimizzati anche noi, ora che sapevamo come fare. Eravamo nella sindrome con ventitré anni d’anticipo, pazienti zero che aspettano per decenni che la psichiatria si accorga di loro.
Nell’autunno 2020, ventitré anni dopo la sua morte, le università di Tel Aviv e della Pennsylvania pubblicheranno una ricerca congiunta. I'''n essa codificheranno quel carattere ormai universale di cui Diana era stata avanguardia''': TIV, Tendenza alla Vittimizzazione Interpersonale. Ma noialtre italiane non avevamo dovuto aspettare ventitré anni, per il riconoscimento dell’archetipo. Erano bastati due giorni. Due giorni dopo la morte di Diana, ''l’Unità'' – ''l’Unità,'' non ''Gente'' – aveva titolato ''Scusaci, principessa.'' Ecco: le stavamo finalmente dicendo che ci dispiaceva, che ci dispiaceva di non averla amata abbastanza, che ci dispiaceva d’averla fatta lamentare e spiegare. Per farci perdonare, ci saremmo vittimizzati anche noi, ora che sapevamo come fare. Eravamo nella sindrome con ventitré anni d’anticipo, pazienti zero che aspettano per decenni che la psichiatria si accorga di loro.




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Non viene irrisa quanto avrebbe dovuto (la satira ha da tempo rinunciato a occuparsi dell’attualità italiana che quotidianamente la supera in curva, e oltretutto col virus chiudono le poche produzioni televisive che s’occupassero di spernacchiare il dibattito pubblico: sono le settimane in cui cantiamo dalle finestre e abusiamo della parola ''eroi''); l’unico a farci una vignetta è un disegnatore di destra che ritrae un tizio sulla tomba di Santori che guarda la lapide sospirando «Lo sapevo non è stata una grande idea l’Erasmus tra nord e sud Italia, con ’sto Coronavirus in giro». La '''vignetta non fa ridere, non fa pensare, non fa niente, come quasi sempre accade alle vignette non disegnate da Altan'''. Andreotti avrebbe finto d’apprezzarla e ne avrebbe chiesto l’originale da incorniciare.
Non viene irrisa quanto avrebbe dovuto (la satira ha da tempo rinunciato a occuparsi dell’attualità italiana che quotidianamente la supera in curva, e oltretutto col virus chiudono le poche produzioni televisive che s’occupassero di spernacchiare il dibattito pubblico: sono le settimane in cui cantiamo dalle finestre e abusiamo della parola ''eroi''); l’unico a farci una vignetta è un disegnatore di destra che ritrae un tizio sulla tomba di Santori che guarda la lapide sospirando «Lo sapevo non è stata una grande idea l’Erasmus tra nord e sud Italia, con ’sto Coronavirus in giro». La '''vignetta non fa ridere, non fa pensare, non fa niente, come quasi sempre accade alle vignette non disegnate da Altan'''. Andreotti avrebbe finto d’apprezzarla e ne avrebbe chiesto l’originale da incorniciare.




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A togliere la dicitura dal mercato era stata un’indignazione dell’autunno 2019: '''il ''Corriere dello Sport'' aveva aperto la prima pagina col titolo ''Black Friday,'' su una foto di due calciatori neri della Roma e dell’Inter che quella sera avrebbero giocato uno contro l’altro'''. Il titolo si richiamava a «scudetto e Champions in offerta», nel sommario, ma non c’è stato niente da fare: l'''’opinione pubblica ha deciso che era un titolo razzista, Roma e Inter hanno vietato al giornale l’accesso alle loro conferenze stampa, si sono indignati un po’ tutti.''' Mi è rimasto il dubbio che, per vedere del razzismo in quel titolo, occorresse essere un commerciante di schiavi e quindi pensare che quelli in saldo fossero i giocatori, ma non volevo offendere mezzo mondo e quindi non l’ho detto. Sia chiaro che non lo sto dicendo neppure ora.
A togliere la dicitura dal mercato era stata un’indignazione dell’autunno 2019: '''il ''Corriere dello Sport'' aveva aperto la prima pagina col titolo ''Black Friday,'' su una foto di due calciatori neri della Roma e dell’Inter che quella sera avrebbero giocato uno contro l’altro'''. Il titolo si richiamava a «scudetto e Champions in offerta», nel sommario, ma non c’è stato niente da fare: l'''’opinione pubblica ha deciso che era un titolo razzista, Roma e Inter hanno vietato al giornale l’accesso alle loro conferenze stampa, si sono indignati un po’ tutti.''' Mi è rimasto il dubbio che, per vedere del razzismo in quel titolo, occorresse essere un commerciante di schiavi e quindi pensare che quelli in saldo fossero i giocatori, ma non volevo offendere mezzo mondo e quindi non l’ho detto. Sia chiaro che non lo sto dicendo neppure ora.
=== Il caso Rowling - L’AMERICA È LONTANA, DALL’ALTRA PARTE DELLA LUNA ===
=== Il caso Rowling - L’AMERICA È LONTANA, DALL’ALTRA PARTE DELLA LUNA ===
Anni dopo è arrivato il caso Rowling, e anche i più refrattari al tema sono stati costretti a imparare l’acronimo TERF (''Trans- Exclusionary Radical Feminist''). J.K. Rowling è l’autrice di ''Harry Potter,'' epperciò universalmente benvoluta. Almeno fino a quando non prende, a dicembre 2019, le difese d’una ricercatrice inglese, '''licenziata per aver fatto dei commenti ritenuti transfobici'''. I commenti erano roba del tipo «La biologia esiste». Secondo il nuovo femminismo suscettibile, se dici che gameti diversi danno sessi diversi e che quella realtà lì non la cambi con la percezione, sei contro i (o le) trans. Li vuoi morti. Vuoi incitare a discriminarli, ai pestaggi, al rovinare le loro vite. Perché hai detto che la biologia esiste. Purtroppo sarò morta per allora, ma dovrà essere molto divertente vedere gli archeologi ricostruire il tempo in cui la sinistra illuminata aveva posizioni omologabili a quelle della chiesa cattolica ai tempi di Galileo [...].
Anni dopo è arrivato il caso Rowling, e anche i più refrattari al tema sono stati costretti a imparare l’acronimo TERF (''Trans- Exclusionary Radical Feminist''). J.K. Rowling è l’autrice di ''Harry Potter,'' epperciò universalmente benvoluta. Almeno fino a quando non prende, a dicembre 2019, le difese d’una ricercatrice inglese, '''licenziata per aver fatto dei commenti ritenuti transfobici'''. I commenti erano roba del tipo «La biologia esiste». Secondo il nuovo femminismo suscettibile, se dici che gameti diversi danno sessi diversi e che quella realtà lì non la cambi con la percezione, sei contro i (o le) trans. Li vuoi morti. Vuoi incitare a discriminarli, ai pestaggi, al rovinare le loro vite. Perché hai detto che la biologia esiste. Purtroppo sarò morta per allora, ma dovrà essere molto divertente vedere gli archeologi ricostruire il tempo in cui la sinistra illuminata aveva posizioni omologabili a quelle della chiesa cattolica ai tempi di Galileo [...].
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Il meccanismo per cui Rowling viene insultata per mesi per quel tweet (una delle rarissime indignazioni a durare più d’un giorno e mezzo) è assai girardiano: '''la storia raccontata non dal capro espiatorio ma da chi l’ha sacrificato è quella che viene ufficializzata, e quindi neanche i più benevolenti, quando ne parlano, si riferiscono a «quella volta in cui linciarono a casaccio Rowling non avendo capito cos’avesse scritto»''', bensì chiedono, con una dialettica inconsapevolmente da caccia alle streghe, «cosa pensi dei commenti transfobici di Rowling?», una domanda che già contiene la condanna.
Il meccanismo per cui Rowling viene insultata per mesi per quel tweet (una delle rarissime indignazioni a durare più d’un giorno e mezzo) è assai girardiano: '''la storia raccontata non dal capro espiatorio ma da chi l’ha sacrificato è quella che viene ufficializzata, e quindi neanche i più benevolenti, quando ne parlano, si riferiscono a «quella volta in cui linciarono a casaccio Rowling non avendo capito cos’avesse scritto»''', bensì chiedono, con una dialettica inconsapevolmente da caccia alle streghe, «cosa pensi dei commenti transfobici di Rowling?», una domanda che già contiene la condanna.
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