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=== Il sensitive reading - LA PREMESSITE: SE LA CONOSCI NON TI UCCIDE === La forma più degenerata di premessite si chiama ''sensitivity reading.'' '''È la pratica per la quale, prima di decidere se pubblicare un libro, nelle case editrici inglesi e americane il testo viene sottoposto ad appositi lettori incaricati di vagliare l’impatto che può avere su alcune suscettibilità.''' Questo no perché offende i vegani, questo no perché offende i tifosi della tal squadra, questo no perché offende i giocatori di burraco. Non sarò certo io a dire che questo criterio impedisce la pubblicazione dei testi più interessanti (non mi viene in mente neanche un libro che valga la pena leggere e che non dispiaccia a nessuno: presto saremo pieni di libri innocui, immagino sia auspicabile in cambio d’una vita senza scossoni; senza gli scossoni che vengano dalla letteratura, non potendoci i ''sensitivity reader'' difendere dai traumi della vita, quella screanzata). L’anno scorso, dopo alcune polemiche per un editoriale d’un senatore repubblicano, '''i giornalisti del ''New York Times'' chiesero che il giornale si dotasse di ''sensitivity reader'' per poter vagliare gli articoli e controllare preventivamente che non spiacessero a qualcuno'''. Stranamente nessuno ha proposto di cambiare lo slogan del giornale da «All the news that fit to print», tutte le notizie che vale la pena pubblicare, a «Tutte le notizie che non danno fastidio a nessuno dei redattori». Raccontano gli editori di quei paesi avanzati che il ''sensitivity reading'' non ha il solo intento di ostacolare la pubblicazione dei libri offensivi, ma anche quello di far coprire ai propri testi tutto l’arco sociale: '''se hai già in catalogo un romanzo su una bianca borghese, chiederai all’autore d’un secondo romanzo con protagonista simile di trasformare la sua in, che so, sottoproletaria indiana.''' Dev’essere questo che intende Fran Lebowitz quando dice che c’è troppa democrazia nella cultura e non abbastanza nella società. Invece di preoccuparci di far prendere alla sottoproletaria indiana l’ascensore sociale, la mettiamo in un romanzo. Ora sì che i suoi problemi sono risolti.
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