Gogne mediatiche: differenze tra le versioni

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===Dov'è la linea tra giustizia e giustizialismo===
'''Lei:''' Ma la domanda è '''perché i maschi dovrebbe temere di leggi che tutelano da un omicidio o che inasprisce? Perché questo dovrebbe essere un problema se si ha la coscienza a posto?''' 😅 non arrivo a capire ciò sinceramente '''Io:''' Un po' perché se le ragazze, aizzate da influencer e mass media, appaiono così emotive da ricordare episodi di [[Panico morale e Diavoli popolari|panico morale]] e quindi non gli basterà inasprire le pene sugli omicidi, ma ancor più il problema è che legislatore è superficiale. Lo vedi dalle parole dell'avvocatessa.


La metto in maniera <u>scherzosa</u>: siamo umani, le ragazze sono considerate il gentil sesso (e magari non è del tutto sbagliato<ref>ndr. per argomentazioni non scherzose poi aggiungerò statistiche di genere sulle differenze di emotività e ansia</ref>), se qualcosa le spaventa le leggi cercano (giustamente) di tutelarle.
Il concetto di ''gogna mediatica'' identifica l'esposizione al pubblico disprezzo che colpisce personaggi messi al centro dell’attenzione dai mezzi di informazione, per via di reati soltanto ipotizzati o non sanzionati da una sentenza di tribunale<ref>https://www.treccani.it/vocabolario/gogna-mediatica_%28Neologismi%29/</ref>. Si tratta di una dinamica molto recente e in rapida diffusione, soprattutto grazie ai social network, diventati terreno di battaglia per personaggi famosi e non; spesso si configura come una condanna al presunto colpevole senza alcun processo, fuori dal perimetro delle aule giudiziarie, dai suoi princìpi e dalle sue regole, consegnando l’accertamento delle responsabilità all’opinione pubblica e ai presunti elementi di cui si è a disposizione.


Nell'episodio di pochi giorni fa, voi pensate così:
Nel corso degli ultimi decenni abbiamo assistito a come gran parte dei protagonisti del mondo politico abbia imparato e messo in pratica delle tecniche di propaganda in campagna elettorale, tra cui appunto sottoporre a gogna mediatica determinate figure, che si basano sulla costruzione ad hoc di un clima violento e giustizialista in modo da ottenere consensi.


Tizio ha dato una pacca sul sedere alla giornalista, ah si crede divertente 😡😡😡😡😡😤😤😤🤬🤬🤬🤬🤬👹👺👹👹👹👹👿👿👿👿👿
Tutto questo con la consapevolezza - o forse no - che <u>sfruttando queste tecniche di negativo accanimento mediatico, in molti casi si spinge la vittima, spesso inerte e incapace di poter ribattere, ad una sofferenza fisica e psicologica che può arrivare fino al suicidio</u>.
== Vedi anche ==
* [[Sociability di Francesco Oggiano]] parla estesamente dell'argomento: nel libro <u>analizza l'uso dei social media come strumento per il linciaggio pubblico</u> e la condanna senza processo. Fa riferimento alla pratica storica della gogna pubblica, descritta dallo scrittore Daniel Defoe nel XVIII secolo, e la confronta con l'attuale fenomeno delle gogne sui social. Si evidenzia come <u>la gogna fosse considerata barbarica e dannosa</u> per la vita futura del condannato, <u>portando alla sua abolizione</u>. Tuttavia, sui social, si rischia di introdurre un nuovo sistema senza processo, in cui prevale solo la condanna pubblica. Si sottolinea l'importanza di ispirarsi ai principi del diritto di procedura penale, come regole uguali per tutti, diritto alla difesa e presunzione d'innocenza. Si evidenzia che sulle piattaforme digitali spesso mancano regole chiare e uguali per tutti, e <u>si tende a credere acriticamente alle parole dell'accusatore senza dare opportunità di replica all'accusato</u>. Si sottolinea la <u>necessità di rispettare il principio di presunzione d'innocenza e di valutare le diverse fonti e versioni dei fatti prima</u> di partecipare al linciaggio pubblico. Si riportano vari esempi tra cui il caso del regista Fausto Brizzi come esempio di come la presunzione di colpevolezza possa danneggiare la vita di una persona senza un processo adeguato.
* [[Giustizialismo oggi e nel 1600]] - Il testo esplora la <u>persistenza</u> di certi atteggiamenti nella società, dall'epoca storica raccontata da Alessandro Manzoni ne ''I Promessi Sposi'' (1600) fino ai tempi moderni. L'assoggettamento alla vendetta, al giustizialismo, e alla folla dominata dall'emotività piuttosto che dalla ragione. Manzoni porta come esempi la caccia agli untori durante la peste del 1630 a Milano (episodio della Colonna Infame) e l'episodio del Pane. Si osserva la tendenza a cercare capri espiatori piuttosto che affrontare i problemi di fondo, l'inasprimento delle leggi come soluzione apparente e l'effetto divisorio che emerge quando si affrontano veramente i problemi. Interessante anche confrontare queste dinamiche con la teoria del "divide et impera" e la metafora dei capponi di Renzo ne "I Promessi Sposi". Qui vengono spiegati più in dettaglio gli episodi<ref>[[Panico morale e Diavoli popolari#Episodi della "carestia del pane" e della "colonna infame" ne I Promessi Sposi di Manzoni]]</ref>.
* [[Panico morale e Diavoli popolari]] - "Panico morale e Demoni popolari" è un libro di sociologia scritto da Stanley Cohen, in cui introduce i concetti di "panico morale" e "demoni popolari", fenomeni sociali che riguardano la reazione emotiva e sproporzionata della società verso individui o gruppi considerati una minaccia ai suoi valori e interessi. L'autore esamina il ruolo dei media in queste dinamiche, usando come esempio le rivolte tra le subculture dei Mods e Rockers negli anni '60 nel Regno Unito. Il panico morale si riferisce a un episodio di panico o preoccupazione collettiva che è amplificato e distorto dai media o da altri attori sociali. Questi episodi di panico collettivo ingiustificato possono derivare da una esposizione sproporzionata di un fenomeno reale o fittizio, portando a reazioni esagerate nei confronti del gruppo o fenomeno in questione. I "demoni popolari" sono individui o gruppi ritratti come devianti e accusati di vari crimini, diventando l'oggetto di campagne di ostilità che si intensificano in movimenti di massa chiamati "panico morale". Questi demoni popolari sono spesso usati come capri espiatori, incarnando i problemi della comunità.
* [[Disquisizioni e confronto su giustizia e giustizialismo]]
== Gogna pubblica prima dei social ==
La gogna pubblica è un fenomeno che esiste da molto tempo prima dei social media. Ad esempio, in passato c'erano le lettere scarlatte e le gogne pubbliche<ref name=":0">[https://theconversation.com/the-power-of-public-shaming-for-good-and-for-ill-38920 The power of public shaming, for good and for ill][https://www.cbc.ca/news/canada/newfoundland-labrador/social-media-shaming-dont-do-it-1.4233288 The shame game: Think twice before venting frustration on social media]
[https://www.nytimes.com/2020/12/03/t-magazine/cancel-culture-history.html The Long and Tortured History of Cancel Culture]. </ref>. Tuttavia, con l'avvento dei social media, la gogna pubblica ha acquisito una nuova dimensione e può avere conseguenze gravi e durature per le persone coinvolte<ref name=":0" />.


Deve morireeeee 👹👹👹👹
La gogna pubblica è un abominio, ma non penso che sia mai stata davvero “abolita”, basta pensare al [https://www.errorigiudiziari.com/caso-tortora-storia/ caso Tortora], lo “sbatti il mostro in prima pagina” non è mai passato di modo. I Radicali hanno proprio un’associazione a lui dedicata (“associazione [https://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Tortora Enzo Tortora]”) che si occupa di combattere questi '''fenomeni di inciviltà''', [https://it.wiktionary.org/wiki/dossieraggio '''dossieraggio''']/[https://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/killeraggio/ '''killeraggio'''] sia politico che umano (vedi anche il libro [https://www.amazon.it/Comunicazione-potere-Manuel-Castells/dp/8883500911 Comunicazione e Potere di Manuel Castells]<ref>https://www.infodem.it/analisi.asp?id=2697</ref>).


'''Lei:''' No allora, non è che le ragazze sono emotive, è che se mi succede qualcosa e mi incazzo, e non posso provvedere a farmi giustizia da sola, pretendo allora, come giusto sia, che sia la giustizia a placare questa sete di riscatto. Perché <u>la giustizia passa anche da ciò</u>, sebbene non si dica.
In Italia possiamo essere tutti “colpevoli fino a prova contraria” da un giorno all’altro, non esiste nella pratica la presunzione d’innocenza.


'''Io:''' Però ritieni che 12 anni di carcere siamo giusti?
In '''Cina''' la gogna pubblica è addirittura uno strumento di controllo sociale: in alcune città ci sono schermi nelle piazze dove vengono mostrate le facce di chi commette violazioni del codice della strada e simili. I regolamenti di conti interni al partito o tra partito e società civile vengono risolti con accuse di “corruzione” o crimini inventati, che poi vengono riportati dai media per giustificare processi contro le persone sgradite. Come successo a [https://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Ma Jack Ma] e vari altri imprenditori non allineati, oppure delle migliaia di condanne a morte che avvengono in Cina ogni anno.
====Stima del danno, casi indecidibili====
== Note ==
'''Lei:''' 12 anni no, Ma 1 anno o 6 mesi sì [ndr. da notare però che la stessa ragazza qualche giorno fa, a caldo, era favorevole ai 12 anni di carcere] Non è un discorso di sensibilità, <u>più è grosso il danno</u> più la condanna è severa.
<references />
 
[[Categoria:Cancel Culture]]
'''Io:''' Sì, ma come stimi la gravità del danno? Dal trauma? Più sei sensibile e più la condanna deve diventare severa? Se vogliamo farlo ok, ma io sono molto sensibile alle ingiustizie, come plachiamo la mia sete di giustizia per una falsa denuncia di stalking?
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'''Lei:''' Col carcere. Idem
 
'''Io:''' Ok e nei casi in cui non c'è certezza? Tipo il figlio di Grillo? E inoltre la psicologia dice chiaro e tondo che la <u>traumaticità di un evento è</u> molto <u>soggettiva</u>..<ref>'''Traumi''': «Se ci riferiamo, ad esempio, alla Terapia Cognitiva, assumiamo che gli '''stati emotivi''' e '''comportamentali''' di una persona '''non siano determinati dagli eventi in sé''', '''quanto''' piuttosto '''dal modo in cui la persona interpreta soggettivamente la situazione''' e quindi dai propri convincimenti e dalle proprie credenze. Alla luce di questo assunto, se analizziamo le credenze, avremo la spiegazione del perché un individuo si è comportato in un determinato modo in una data circostanza» Epiteto. “L’uomo non soffre per le '''cose in sé''', ma per le '''opinioni''' che egli ha di quelle cose” “Se una cosa esterna ti tormenta, non soffri per quella cosa in sé, ma per il giudizio che hai su di essa. Ed è in tuo potere spazzar via subito quel giudizio” '''Marco Aurelio''' “Non c’è niente di buono o di cattivo, è il pensiero che lo rende tale” '''William Shakespeare''' Vedi anche Criminalizzazione in giurisprudenza</ref>
 
'''Lei:''' Il danno oltre alla pacca, è che lei greta si è ritrovata disturbata nel posto di lavoro, ed è stata messa in una situazione di soggezione nei confronti di colleghi e superiori. Soggezione è dire poco perché per queste cose una volta ti licenziavano (riflessioni sull'argomento<ref>Certo l'evento può averla spaventata, ma la legge non mira a punire il colpevole per lo spavento causato, bensì perché lui ha volontariamente violato il diritto di lei a controllare le zone erogene e personali del proprio corpo. Esempio: lui avrebbe potuto accarezzarle aggressivamente la mano e guardarla in un certo modo ammiccante. Anche in questo caso abbiamo gli stessi elementi: toccamento ed espressione di desiderio sessuale "inappropriata". La giornalista potrebbe aver sperimentato lo stesso spavento e le stesse conseguenze, visto che il contenuto della comunicazione era identico, ma data la differenza in come il contenuto è stato espresso la legge cambia e bisogna invece esaminare la legge contro la molestia in generale, vedere se si applica. La punizione sarebbe diversa.</ref>)
====Perché alcuni reati sì e altri no====
'''Io:''' Ok, ma.. anche mille eventi completamente diversi possono causare rischi analoghi. Un superiore o un collega che ti rimprovera ad esempio, ma soprattutto cosa dovremmo dire di tutti quelli che '''hanno partecipato alla <u>gogna mediatica</u> contro il molestatore'''? Per la legge non si poteva, è <u>diffamazione</u>, non puoi umiliare qualcuno.<blockquote>Articolo 595 del codice penale Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente [ndr. reato di ingiuria], comunicando con più persone, <u>offende l'altrui reputazione</u>, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1032 euro. Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a 2064 euro. Se l'offesa è recata col mezzo della stampa [57-58bis] o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro. Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio [342], le pene sono aumentate.</blockquote>'''Lei:''' Penso sia giusto, perché così una persona prima di fare certe cose entra in paranoia e si mette le mani in tasca [ndr. effetto dissuasivo della legge, si chiama così?]. Se lo ha fatto è che perché non aveva la minima percezione di cosa stesse facendo, oppure pensava di farla liscia come chissà quante altre volte!
 
'''Io:''' Qui ti volevo, quindi deve pagare perché MAGARI l'aveva fatto altre volte? O deve pagare per tutti quelli che molestano delle ragazze? O sono ragionamenti emotivi? Ora mettiti nei panni di un maschio