Gli ideatori del Duluth Model ammettono di aver sbagliato

Da Tematiche di genere.
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Post originale di ProgettoParità sulla violenza domestica, a sua volta ispirato a questa slide The Tin Men

Cos'è il Duluth Model[modifica | modifica sorgente]

In breve[modifica | modifica sorgente]

Il Duluth Model è un modello utilizzato per conoscere le dinamiche della violenza di genere, in estrema sintesi:

  • l'uomo viene associato alla parte forte e potente, che controlla
  • la donna viene associata alla parte debole che viene controllata e subisce

In dettaglio[modifica | modifica sorgente]

Il modello Duluth, noto anche come Modello di Intervento Duluth, è un approccio alla violenza domestica che si concentra sulla rieducazione degli autori di violenza. Sviluppato negli anni '80 a Duluth, Minnesota, questo modello si basa sull'idea che la violenza domestica deriva da una struttura patriarcale nella quale gli uomini esercitano il potere e il controllo sulle donne.

Il modello Duluth identifica vari modi in cui gli autori di violenza (tipicamente, ma non esclusivamente, uomini) esercitano controllo e potere sulle loro partner, tra cui:

  1. Violenza Fisica e Sessuale: L'uso di forza fisica per controllare il partner, incluso il sesso non consensenziale.
  2. Intimidazione: Usare comportamenti e linguaggio minacciosi per incutere paura.
  3. Coercizione Economica: Controllare le finanze e limitare l'accesso alle risorse economiche.
  4. Isolamento: Limitare la libertà del partner di vedere amici o familiari, o di partecipare a attività esterne.
  5. Minimizzazione, Negazione e Colpevolizzazione: Ridurre l'importanza della violenza, negare che sia accaduta, o incolpare la vittima.
  6. Uso dei Bambini: Utilizzare i figli per esercitare pressione sul partner, ad esempio minacciando di portare via i bambini.
  7. Privilegi Maschili: Trattare la partner come un servitore e assumere il diritto decisionale nella famiglia.
  8. Manipolazione Emotiva: Usare emozioni per punire il partner, come mostrarsi offesi o manipolare i sentimenti di colpa.

Il modello Duluth enfatizza l'importanza di strategie multiple di intervento, che includono l'educazione degli autori di violenza, il sostegno alle vittime, e un impegno comunitario per cambiare le norme culturali che sostengono la violenza di genere. Questo modello è stato influente a livello internazionale, ma non è esente da critiche. Alcuni sostengono che possa essere troppo semplificatorio o che non consideri adeguatamente le complesse dinamiche di potere e controllo in relazioni diverse.

Prime incongruenze[modifica | modifica sorgente]

Questo modello potrebbe avere la sua prova SE le violenze

  • uomo → donna

fossero molto più frequenti in percentuale, di quelle:

  • donna → uomo
  • uomo → uomo
  • donna → donna.

Tuttavia intuiamo da alcune ricerche che le violenze domestiche uomo → donna NON sono più frequenti di quelle nelle coppie omosessuali o lesbiche, anzi, sembrerebbero addirittura leggermente inferiori (servirebbero più studi a riguardo prima di affermarlo con certezza). Di conseguenza questo Duluth Model viene facilmente smontato (date un'occhiata a questo vecchio post di ProgettoParità in caso non l'aveste visto!)

La stessa ideatrice riferisce di aver sbagliato[modifica | modifica sorgente]

La stessa fondatrice di questo modello, Ellen Pence, dichiarò nel 1999 che questo modello è stato frutto di una serie di bias di Conferma, che l'hanno portata a credere molto più facilmente a ciò che già credeva (ovvero il classico patriarcato come primo e principale motivo delle violenze domestiche)

Determinando che il bisogno o il desiderio di potere fosse la forza motivante dietro i maltrattamenti, abbiamo creato un quadro concettuale che, in effetti, non si adattava all'esperienza vissuta di molti degli uomini e delle donne con cui stavamo lavorando. Lo staff DAIP [...] è rimasto imperterrito dalla differenza tra la nostra teoria e le esperienze reali di coloro con cui stavamo lavorando [...] Sono stati i casi stessi a creare la fessura in ciascuna delle nostre armature teoriche. Parlando per me, ho scoperto che molti degli uomini che ho intervistato non sembravano esprimere un desiderio di potere sul proprio partner. Anche se ho colto incessantemente ogni occasione per far notare agli uomini nei gruppi che erano così motivati ​​e semplicemente negatori, il fatto che pochi uomini abbiano mai articolato un tale desiderio è passato inosservato a me e a molti dei miei colleghi. Alla fine, ci siamo resi conto che stavamo trovando ciò che avevamo già predeterminato di trovare.[1]

Motivazioni variegate[modifica | modifica sorgente]

La realtà si dimostra spesso più complessa di quella che sembra. Sarebbe necessario prendere in considerazione tantissime variabili, tra cui banalmente litigi pregressi e situazione della coppia, il modo in cui si è stati educati, fattori culturali interiorizzati, situazione economica, situazione psicologica, stabilità emotiva, eventuali propensioni o disturbi individuali, problemi relazionali, fattori sociali, gelosia, eventuali propensioni ereditate, condizione sociale, solitudine, e si, decisamente ANCHE fattori dovuti a ruoli di genere, senza dubbio influiscono.

Ridurre tutto a "Uomini violenti per colpa del patriarcato che gli dice di far così" capite che è riduttivo?

In realtà oggi abbiamo tantissimi studi che confermano tutti che la violenza domestica NON sia legata al genere.

Vedi anche[modifica | modifica sorgente]

Critiche e Revisioni di Modelli Teorici e Ricerche sulla Violenza Domestica

Esplora una visione critica sulla violenza di genere, mettendo in discussione i modelli teorici tradizionali e le ricerche esistenti. Questa sezione include articoli che sfidano l'idea che la violenza domestica sia intrinsecamente legata al genere, offrendo una prospettiva più equilibrata e basata sui dati.

Analisi Sociale e Mediatica della Violenza di Genere

Approfondimenti sulla rappresentazione mediatica della violenza di genere e sulle sue implicazioni sociali. Questi articoli esaminano come i media influenzano la percezione della violenza, discutendo la necessità di un dialogo più inclusivo e meno stereotipato.

Aspetti Legalmente e Socialmente Controversi

Questa sezione si concentra su questioni legali e sociali controverse legate alla violenza di genere, come le false accuse e la rappresentazione dei femminicidi, offrendo una prospettiva critica sulle narrazioni dominanti.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Pence, Ellen (1999). "Some Thoughts on Philosophy". In Shepherd, Melanie; Pence, Ellen (eds.). Coordinating Community Responses to Domestic Violence: Lessons from Duluth and Beyond. Thousand Oaks, CA.: Sage. pp. 29–30.