Gender Wage Gap e disinformazione

Da Tematiche di genere.
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@Will_ita stavolta scrive un post sull'argomento Gender Wage Gap che reputo abbastanza disinformativo.

Riportiamo di seguito il testo del post:

Il commento di progetto parità al post in questione (al centro il post di Will, sotto il commento di ProgettoParità).

Le donne nell'UE sono meno presenti nel mercato del lavoro rispetto agli uomini, nel senso che occupano meno posti: solo il 67,3% delle donne nell'UE lavora rispetto al 79% degli uomini (dati UE27).

Non solo: vengono pagate anche meno, il 14,1% in meno all'ora rispetto a un uomo per la precisione. Significa che per ogni euro guadagnato da un uomo, una donna guadagna 86 centesimi.

Il dato, tra l'altro, è cambiato solo in minima parte nell'ultimo decennio.

E questo non perché studiano meno, oggi in Europa quasi il 60% di chi prende la laurea è donna. E non è neanche perché lavorano più spesso part time, perché lavorare meno ore a settimana significa portare a casa meno paga al mese, non meno paga all'ora.

In Italia, sembra che la situazione sia migliore: siamo al terzultimo posto per divario retributivo di genere. Tuttavia, questo non significa automaticamente che le donne in generale siano retribuite meglio ma che il tasso di occupazione femminile sia inferiore: meno donne che lavorano, meno disparità.

La pandemia di coronavirus ha evidenziato l'urgenza di affrontare il divario retributivo di genere perché le donne sono impegnate soprattutto nei lavori essenziali come badanti, infermiere, personale delle pulizie, commesse e insegnanti, lavori poco retribuiti e precari.

Anche per questo è fondamentale che i finanziamenti per la ripresa post pandemica vengano investiti anche per ridurre il divario e le differenze di trattamento tra lavoratori e lavoratrici.

#genderpaygap #paritàdigenere #paritàsalariale

La risposta di Marco Crepaldi in un commento

Analisi fuorviante. La differenza di salario tra uomini e donne a parità di ore e mansione è bassissima (come dite voi stessi, ma poi ovviamente fate la grafica click bait per i like degli indignati, che fan sempre comodo).

Il problema è legato sostanzialmente alla maternità: a un certo punto della vita molte donne decidono (o sono costrette) a scegliere tra maternità o carriera. Lo stato deve agevolare questo passaggio e bisogna sensibilizzare sulla parità di divisione dei ruoli in casa e nella cura dei figli, ma voi sentite qualcuno (politici o movimenti "femministi") battersi in modo convinto per equiparare il congedo di maternità a quello di paternità?

Parliamo di questo piuttosto che fare del semplice e banale vittimismo, trasformando un tema complesso nella solita caciara da social, con gli uomini che si lamentano e le donne che li accusano di essere stupidi o maschilisti.

La risposta di Progetto Parità in un commento

La differenza di stipendi A PARITÀ DI condizioni (mansione, ore lavorate, settore, etc) si riduce drasticamente fino a quasi scomparire. Questa è solo una media grezza. Oltretutto il divario più grande di differenza nell'impiego è proprio in quei settori dove le donne spesso si rifiutano di lavorare (lavori fisici, operai etc). Pessima analisi, se così vogliamo chiamarla.

ProgettoParità aveva fatto un post per spiegare il Gender Wage Gap.

Altre risposte

  • Questo è un post che può anche avere senso, ma solo se si spiegano le motivazioni del pay gap. Come più volte ha detto il Dr. Peterson, il gender pay gap è dovuto a diversi fattori: gli uomini tendenzialmente lavorano in settori migliori retribuiti, gli uomini sono più inclini a cambiare città, gli uomini sono più inclini a lavorare per orari più lunghi, gli uomini sono tendenzialmente più assertivi (una delle componenti dei big five, predittivi di successo) e poi c’è anche la discriminazione di genere in sè. Questo post rischia di presentare la discriminazione di genere come unica causa quando, oggettivamente, non è così.
  • Occupano meno posti anche perché l’occupazione femminile è pari a zero nei settori in cui i lavori sono più usuranti (edilizia, cantieristica, ecc). Esistono numerosi studi che smontano questa bufala del genderpaygap con più di una argomentazione a supporto.
  • Questa cosa della disparità salariale ancora non l’ho capita. Lo dico da datore di lavoro. Ho 39 dipendenti e un quarto di essi sono uomini, la stragrande maggioranza sono donne. I contratti che la nostra azienda applica sono identici tra donne e uomini. La busta paga varia in funzione di dati oggettivi: livello contrattuale, notturni, festivi, straordinari etc, non in funzione del sesso.
  • Raga… attenzione a cagare sti titoli clickbait, non è sano creare flames su questi argomenti.