False accuse di stupro e molestie

Da Tematiche di genere.
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Una premessa sui dati

Nell'abstract (ciò che la gente effettivamente legge) dello studio False Allegations of Sexual Assualt: An Analysis of Ten Years of Reported Cases afferma che le accuse false di stupro sono il 5.9% del totale.

Leggendo il paper però si scopre che con "accusa falsa di stupro" si intende "a thorough investigation must yield evidence that a crime did not occur".

Tutti gli altri casi sono esclusi da tale definizione. Risultano esclusi quindi:

  • Casi in cui c'erano prove insufficienti
  • Casi in cui la persona che accusava si è ritirata dal processo ("withdrew from the process")
  • Casi in cui il fatto non si qualificava nemmeno come "sexual assault" legalmente (ma era stato indicato in questo modo inizialmente).
  • Casi in cui i ricercatori non avevano abbastanza informazioni per assegnare una categoria.

In altre parole: se, in quel periodo, era avvenuta un'accusa di stupro e non è avvenuta un'attenta investigazione che ha prodotto evidenza che il crimine non era avvenuto, allora essa conta come controesempio alla categoria di "accusa falsa".

Le categorie sono:

  • False report: "if there was evidence that a thorough investigation was pursued and that the investigation had yielded evidence that the reported sexual assault had in fact not occurred"
  • Case did not proceed: i casi che ho menzionato sopra, eccetto l'ultimo, più ancora altra roba.
  • Case proceeded: "the report resulted in a referral for prosecution or disciplinary action or some other administrative action by the university".
  • Insufficient information
Table 2. Classification of Cases (N = 136)
Category n %
False report 8 5.9%
Case did not proceed 61 44.9%
Case proceeded 48 35.3%
Insufficient information 19 13.9%

Il problema

Chi usa questo dato per asserire che le accuse false siano un fenomeno raro perché il dato non lo implica affatto. Ciò che è raro è che venga dimostrato che chi viene accusato è in realtà innocente. Questo è ciò che il dato mostra.

Non vuol dire che se una persona è accusata di stupro questa abbia il 94,1% di probabilità di essere colpevole e sicuramente non vuol dire che l'accusa va creduta.

Interpretazione distorta del paper?

Eppure, il paper dice: "Cumulatively, these findings contradict the still widely promulgated stereotype that false rape allegations are a common occurrence".

Come se la paura di chi si lamenta di accuse false fosse quella che si venga a scoprire la falsità di un'accusa.

In quei casi va bene, la persona accusata è falsa.

Il problema è quel 44.9% di "case did not proceed": se trattassimo una persona come colpevole (e dico nella vita sociale, non in tribunale) a priori, perché ha ricevuto un'accusa, questa è la categoria nella quale probabilmente si trova.

E non sappiamo quante delle accuse in questa categoria siano vere e quante false. Ma ovviamente l'articolo viene usato per suggerire che le accuse false siano un fenomeno raro.

Ciò che sappiamo è che, per i casi in cui si hanno prove che lo stupro c'è stato, "case proceeded" sono il 35.3% dei casi. Certamente di più rispetto a quelli in cui ci sono prove che lo stupro non c'è stato ("false allegation"). 6 volte tanto. Una possibile spiegazione potrebbe essere che lo scopo di un procedimento è dimostrare la colpevolezza di chi è accusato e servirebbe una controdenuncia per andare a scavare sulla falsità delle accuse. Un'altra è che chi avesse sporto una falsa testimonianza potrebbe chiudere prima il processo o ancora forse la veridicità di un'accusa è più facile da dimostrare della sua falsità. Quello che è certo è che suggerire che le accuse false siano un fenomeno raro sulla base di questi dati non ha senso.

Riflessioni sui dati

Nell'impossibilità di sapere se le accuse fossero vere o false per la maggioranza dei casi finiti in tribunale, volendo comunque fornire una conclusione semplicistica come quella di chi afferma che solo il 6% delle denunce di stupro si riveli infondata, si possono usare diversi metodi:

Considerando solo i casi su cui possiamo esprimere un giudizio certo
Categoria %
False reports 14.3%
Case proceeded 85.7%

In alternativa dobbiamo prendere atto che tutti i casi indecidibili potrebbero di fatto rientrare in entrambe le categorie

Considerando anche i casi su cui non abbiamo certezze
Categoria %
False accuse tra il 5.9% e il 64.7%
Accuse legittime tra il 35.3% e il 94%

Lo studio si conclude riportando che molti altri studi hanno evidenziato dati simili, ma alla luce delle considerazioni appena fatte forse sarebbe il caso di rivalutare con attenzione l'interpretazione che viene data a riguardo.

Dati altri studi

• 2.1% (Heenan & Murray, 2006)

• 2.5% (Kelly et al., 2005)

• 3.0% (McCahill et al., 1979)

• 5.9% (the present study)

• 6.8% (Lonsway & Archambault, 2008)

• 8.3% (Grace et al., 1992)

• 10.3% (Clark & Lewis, 1977)

• 10.9% (Harris & Grace, 1999)

Un commentatore fa notare che:

Sul tema ti consiglio il testo "Forensic victimology (2013)" che dice che il calcolo è molto difficile e che il famoso 2% è considerato falso, citando due studi che parlano di 30% e 50%. Se non ricordo, era tipo verso pagina 270 e qualcosa.

Un altro studio arriva a conclusioni molto simili.

False accuse di stupro, studio

Immagine presa da Quora all'indirizzo indicato

Singoli episodi

Amber Heard, accuse verso Johnny Depp

Su Quora un articolo titola: Qual è la più grande ingiustizia mai commessa contro un personaggio pubblico?

"Lei era la carnefice e io ero la vittima"

Johnny Depp è stato accusato dalla sua ormai ex moglie, Amber Heard di averla abusata sia fisicamente che mentalmente, e ha chiesto 50 milioni di dollari, grazie a quelle accuse, Depp ha perso tutti i suoi ruoli di recitazione del momento. Nella sua prima dichiarazione, il popolare attore, 55 anni, ha raccontato in prima persona come fosse la sua relazione violenta con Heard, 33 anni.

"Ho negato con veemenza le accuse della signora Heard da quando le ha fatte per la prima volta nel maggio 2016, quando è andata in tribunale per ottenere un ordine restrittivo temporaneo con lividi dipinti che testimoni e telecamere di sorveglianza hanno dimostrato che non aveva la settimana prima".

A cui ha aggiunto:

"Mi lanciava spesso oggetti, come bottiglie, lattine di soda, candele accese, telecomandi TV e lattine di solventi per vernici, che mi ferivano gravemente".

Era un caso ovvio dalle prove che sono state presentate, che Depp era la vittima, ma poiché i media non parlano di violenza maschile, a Depp non è mai stato dato il beneficio del dubbio per il semplice fatto di essere un uomo e ha perso tutto prima che potesse dimostrare la sua innocenza.

Altro sull'argomento

beh insomma. Prendi il caso di Johnny Depp contro Amber Heard, lui ha fornito svariate prove e video. Intanto al momento è lui che ci sta perdendo su tutto, mentre lei che lo ha aggredito più volte e denunciato con accuse infondate (si evince dalle prove fornite ma sarà il giudice ad esprimersi) viene vista come vittima e creduta sulla parola.


Opinione di una ragazza

Johnny Depp ha avuto un sacco di problemi con l'alcol, la droga e la legge per cui le accuse hanno avuto un supporto alla base, dall'altra parte Amber ha coinvolto un sacco di pezzi grossi femministe, ma nonostante ciò ultimamente il caso si sta ribaltando a favore di Depp

Brian Banks

"Dopo essere stato falsamente accusato di stupro da una compagna di classe, trascorse più di cinque anni in prigione ma la sentenza fu annullata nel 2012 dopo che la sua accusatrice fu registrata segretamente mentre ammetteva di aver inventato la storia." - descrizione da Wikipedia

È presente il docufilm su Netflix

Caso Alice Sebold

L’uomo condannato per lo stupro di Alice Sebold è stato scagionato in parte per i dubbi dell'ex produttore esecutivo di un film tratto da "Lucky", il memoir della scrittrice che racconta la vicenda.

Nel 1980 Alice Sebold (autrice del bestseller Amabili resti) aveva 18 anni e frequentava l’università a Syracuse, una città a nord di New York. Fu aggredita e stuprata da uno sconosciuto in un parco pubblico: denunciò immediatamente il fatto e cinque mesi dopo identificò il suo stupratore in un uomo visto per strada. L'uomo, Anthony J. Broadwater, fu arrestato e poi condannato. Nel 1999 Sebold raccontò la propria storia in un libro, Lucky, che ebbe grande successo e grande diffusione. Nel 2019 si decise di trarne un film. Il produttore del film cominciò a leggere le carte delle indagini e del processo e scoprì varie cose che non tornavano. La storia, che finisce così:

“Secondo i due avvocati inoltre la procuratrice si comportò in modo scorretto quando disse a Sebold che durante il confronto all’americana l’uomo a fianco di Broadwater (cioè il reale colpevole) era un suo amico, che lui aveva scelto per accompagnarlo al confronto dato che gli somigliava molto: è raccontato anche in Lucky, ma è falso, cioè la procuratrice mentì.”

Giornali: https://www.ilpost.it/2021/11/26/scagionato-condannato-stupro-alice-sebold/

Post su facebook: IlPost

Riflessione

Riassume bene la situazione Fulvia Siano che su facebook scrive:

«FALSE ACCUSE

Fatevene una ragione! No davvero! Le false accuse esistono e sono anche tante, tantissime e non aiutano di certo chi è VERAMENTE vittima di violenza! Perché? Perché intasano i tribunali, danno poca credibilità a chi le violenze le subisce, troppo lavoro per le forze dell'ordine e grande confusione tra i professionisti!

ESISTONO ECCOME e chi denuncia bugie uccide due volte! Chi subisce la falsa accusa che deve cercare di difendersi in tutti i modi e vede la sua vita andare in pezzi e in fumo e chi invece denuncia vere violenze e si vede rimbalzare perché perdiamo tempo dietro a persone malate che denunciano falsità in continuazione!!!

LA MALATTIA MENTALE COLPISCE TUTTI, SENZA DISTINZIONE DI GENERE, ficcatevelo in testa!!!!

Esistono uomini e donne narcisisti, uomini e donne con psicopatie, uomini e donne con enormi paranoie e tutti possono essere carnefici o vittime!!!

BASTA con questa narrazione a senso unico!»

Altri casi

  • Respinta su Instagram, inventa uno stupro. I genitori ammettono tutto
  • Domenico Prencipe Lessi una volta un articolo di una bambina di 11 anni che accusò il padre di stupro condannandolo al carcere per 9 anni senza indagini, solo perché "he was disappointing me", il padre dopo questa dichiarazione da parte della figlia viene scarcerato tutto questo perché dopo 9 anni lei si senti in colpa, ora la mia preoccupazione è che voi donne avete un potere così grande dalla vosta parte che fa paura più di ogni altra arma da fuoco, il privilegio di essere credute sulla parola dinanzi ad una violenza giusta o sbagliata che sia e a me questo semplicemente, mi terrorizza. Non mi piace più Rispondi - 5 42 min Valentina Potalivo Purtroppo è cosi, molte donne soprattutto quando si separano fanno di tutto per distruggere l'altro. Ci sono tanti, troppi casi come quello che hai raccontato tu. Era successo anche in sardegna qualche anno fa. Dopo 9 anni di carcere e la morte della mamma hanno deciso che non era giusto e si sentivano in colpa Non mi piace più - Rispondi - 1-33 min

Confusione legislativa

Alcol e consenso

Inversione dell'onere della prova?

Opinione di un avvocato: "Il libero convincimento del giudice può orientarsi nel senso di ritenere sufficiente a fini probatori la dichiarazione della persona offesa, MA solo se questa è accompagnata da un severo e rigoroso esame su elementi circostanziali. Un giudice farà pelo e contropelo, valutando alibi dell'imputato, coincidenze spazio-temporali, contraddizioni nei racconti. Questo dice Cass. 44644/11, non si parla di inversione dell'onere della prova, PER DIO. Se la tua ragazza è un verme vendicativo e ti denuncia senza alcuna base, non le basterà piangere."

  1. A un certo punto persino la ragazza [l'accusatrice], venuta apposta da Parigi per testimoniare, ha detto che il 31enne (all’epoca il suo fidanzato) non l’aveva mai maltrattata né era mai stato violento con lei e aveva anche espresso la volontà di ritirare tutte le accuse. Impossibile, visto che per quel tipo di reati il processo va avanti da sè. In un’occasione sarebbe arrivato a «rompere una sedia lanciandola a terra durante una sfuriata di gelosia». Ma, è stato poi spiegato durante il dibattimento, si era trattato di una reazione dovuta al fatto che la fidanzata gli avesse appena rivelato di aver baciato un altro uomo in discoteca la notte precedente. La violenza sessuale sarebbe invece consistita in un rapporto che sarebbe avvenuto mentre la giovane dormiva, sotto l’effetto di psicofarmaci. Ma sempre durante il processo è emerso che il 31enne spesso e volentieri dormiva per terrasu disposizione della donna – e questo accadeva solitamente dopo le litigate. Era stata lei stessa a confermarlo nella querela: «Lui dormiva per terra perché io non volevo dormirci insieme. Dopo circa due settimane lo rifacevo dormire nel mio letto ma senza voler fare sesso».