Episodio singolo che può essere visto come simbolo dell'inizio della viralità: differenze tra le versioni
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Il risultato è un lungo scambio di mail capolavoro di ironia e aggressività passiva, capace di far indignare qualunque lettore (<u>indignazione</u>, ricordate questa parola). Peretti lo inoltra a un gruppo di amici. Che a loro volta lo condividono con altri. | Il risultato è un lungo scambio di mail capolavoro di ironia e aggressività passiva, capace di far indignare qualunque lettore (<u>indignazione</u>, ricordate questa parola). Peretti lo inoltra a un gruppo di amici. Che a loro volta lo condividono con altri. | ||
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Versione attuale delle 15:40, 20 ott 2022
#Nike, #Mail, #Peretti, #futuro fondatore BuzzFeed, #Polemica, #Virale
La Nike aveva creato un sito in cui i clienti potevano personalizzare le scarpe da acquistare, scegliendo colore e scritta. Un tale Jonah Peretti, futuro creatore di BuzzFeed, ha il gusto della polemica e sottopone la sua scritta: “Sweatshop”, ovvero luogo di lavoro che impone condizioni inaccettabili ai propri dipendenti. Un attacco frontale all’azienda che negli anni Novanta è stata pesantemente contestata per le condizioni di lavoro in paesi asiatici e del Terzo Mondo.
Il ventisettenne riceve una mail dalla Nike: richiesta rifiutata, è “slang inappropriato”. Quello che lui aspetta. Imbraccia il Mac e risponde: «La parola “sweatshop” è un segno di apprezzamento per i lavoratori che hanno sudato per me». E ancora: «Potete mandarmi un paio di scarpe del colore della pelle della bimba vietnamita di dieci anni che ha lavorato per farle?».
Il risultato è un lungo scambio di mail capolavoro di ironia e aggressività passiva, capace di far indignare qualunque lettore (indignazione, ricordate questa parola). Peretti lo inoltra a un gruppo di amici. Che a loro volta lo condividono con altri.