Empatia Selettiva: L'Analisi di una Polemica sui Botti di Capodanno sui Social Media

I fatti (con qualche commento)

 

Il Corriere della Sera riporta un articolo "divisivo" (screen a destra).

Una ragazza (vegana, molto dolce, sensibile, gentile, amante degli animali), chiamiamola a, crea una storia instagram di risposta:

"Quando imparerete a divertirvi senza fare bum bum luminosi nel cielo sarà sempre troppo tardi".

Si noti che abbiamo parlato di a solo come elemento di paragone, i protagonisti sono b e c. Un'altra ragazza, un'influencer con 4000 follower che chiameremo b, invece risponde in maniera più energica con un

"TESTE DI CAZZO"

C'è poi una terza ragazza, chiamiamola c, che scrive in privato a b il messaggio che segue:

 

Da notare due cose:

  • Il giornale titola in maniera forte riportando un dato assoluto (quanti sono gatti e cani in Italia? quanti muoiono ogni giorno? la stima è fatta correttamente?)
  • Diverse persone (a e b) provano emozioni molto negative immaginando la scena, tanto forti da diminuire la loro empatia verso gli altri umani.
  • Una ragazza (a) critica in maniera non offensiva chi la pensa diversamente da lei
  • L'altra (b) si esprime in maniera forte e giudicante, diciamo pure offensiva ("teste di cazzo") causando una reazione in una ragazza (c)
  • c replica in tono educato (rispetto a b) ma forse un po' polemico (b si è esposta in maniera aggressiva)
  • L'influencer (b), invece di rispondere in privato, pubblica una nuova storia insultando l'idea di c presso i suoi follower
 
Da notare un paio di distorsioni del ragionamento (distorsioni cognitive e fallacie argomentative). Infatti non si parla di percepire un suono o meno, ma di morirne. Questo non significa che abbia torto, ma l'argomentazione è errata.


c, com'è comprensibile, si offende e risponde in una sua storia taggando l'influencer:

«la stupidità la colgo nella tua persona e anche la tua cattiveria perché cerchi di mettermi alla gogna pubblica. Se non sai gestire il tuo cane non sono affari miei».

Si noti che c colpita dall'emozione ha però preso una svista, infatti B (l'influencer) aveva censurato il suo nome, quindi non l'aveva esposta a pubblica gogna.

b (l'influencer) replica così:

 

Da notare che b (l'influencer) ha bloccato l'altra, le tocca addirittura la figlia (cosa che personalmente ritengo estremamente scortese).

Ho provato a parlare con b, ma ha bloccato anche me senza rispondermi.

Non è strano un comportamento così aggressivo, impulsivo e scarsamente empatico da parte di una persona che parla di altruismo?

L'opinione di c sull'influencer

Secondo me viviamo in una società dove cercano di imporci uno stile di vita e chi la pensa diversamente va schernito, deriso e isolato. La solidarietà esiste solo verso i gruppi verso cui viene pilotata dagli opinioni leader o dalle lobby (in accordo con il modello a cascata): al momento animali domestici, gay o immigrati.

Notavo ad esempio che molti influencer vegani amano gli animali o tengono moltissimo al benessere degli immigrati ma comprano o sponsorizzano make-up cinese di shein (veduto a pochissimo prezzo perché il lavoratore viene spremuto fino all'osso) Dimmi che senso ha? Perché si battono per alcuni e altri sono totalmente ignorati? Non è ipocrisia questa?

Altra domanda: perché si vede il povero straniero ma si è ciechi sulla povertà dei propri connazionali?

Tentativo di analisi e generalizzazione

Le caratteristiche di questo tipo di articoli / reazioni a tali articoli sono:

  1. leggerli suscita emozioni negative intense
  2. c'è un contrasto di convenienza (es. mettiamo i limiti di velocità a 30 km/h??? se non guidi è ok)
  3. la parte indignata si sente buona ed empatica (spesso, in altri contesti, potrebbe definirsi come Persona altamente sensibile) → autoimmagine
  4. la parte "buona" si sente legittimata a emanare restrizioni della libertà altrui (sotto forma di etica e norme comportamentali) in virtù di un proprio egoismo sublimato a ideale
    • Restringere la libertà altrui è qualcosa che ciascuno di noi vede come assolutamente non desiderabile, e vista l'importanza della coerenza per gli esseri umani il punto 2 è necessario affinchè il punto 3 trovi supporter: chi non è interessato / non è infastidito dalle restrizioni di libertà è un candidato a divenire un supporter della norma etica/comportametale.
    • es. leggendo questo articolo provo emozioni negative → perchè? → perché mi immagino cani e gatti che muoiono per questa cosa → perché scegli di immaginarli? Perché non impari a gestire le tue emozioni invece di pretendere di limitare la libertà altrui?
  5. è difficile controbattere in maniera efficace alla critica della parte "buona"
  6. la parte buona crede che gli altri siano superficiali (in realtà lo è anche lui/lei, sicuramente meno degli altri, ma è sottoposta a tutti i bias umani)

Io: Secondo me ha ragione Pasolini con questa frase:

«Viviamo in una società paradossale. Da una parte siamo stati colpiti da una sorta di epidemia di narcisismo globale, ossessionati come siamo da noi stessi, dal nostro aspetto, e dal voler apparire a tutti i costi. Dall’altra, siamo sempre più insicuri, fragili ed incapaci di accettare noi stessi. Ma forse questa tendenza non è poi così paradossale. Forse siamo così fragili ed insicuri proprio perché siamo troppo concentrati su noi stessi, ma soprattutto perché ricerchiamo continue conferme all’ esterno, spaventati di guardare dentro di noi e trovare un vuoto siderale», scriveva Pasolini nel 1975.

In pratica io credo che la tizia che vorrebbe vietare i fuochi d'artificio per salvare i cani sia in realtà una persona molto fragile. Tutto il nostro stile di vita si basa sullo sfruttamento dell'Africa, della Cina. Quindi che senso ha dirsi così estremamente empatici verso gli animali, se poi non lo si è nemmeno verso gli altri esseri umani?