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Empatia Selettiva: L'Analisi di una Polemica sui Botti di Capodanno sui Social Media
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== Analisi e generalizzazione == Esistono alcune caratteristiche comuni in questo tipo di articoli e nelle reazioni che generano: La lettura di questi articoli suscita intense emozioni negative. Esiste un conflitto di interessi. Ad esempio, limitare la velocità a 30 km/h potrebbe sembrare una buona idea a chi non guida. La parte indignata tende a percepirsi come empatica e sensibile, costruendo un'immagine positiva di sé. Questi individui spesso si sentono autorizzati a imporre restrizioni sulla libertà altrui in nome di un idealismo, spesso travisato come un egoismo sublimato. Il restringimento della libertà altrui è generalmente visto come indesiderabile. Tuttavia, a causa della nostra necessità di coerenza come esseri umani, se queste restrizioni non ci influenzano personalmente, possiamo finire per supportarle. Ad esempio, leggendo un articolo che evoca sentimenti negativi, potremmo chiederci perché ci sentiamo così. Forse immaginiamo animali che soffrono a causa delle azioni descritte. Ma perché scegliamo di immaginare ciò? Non sarebbe più costruttivo imparare a gestire le nostre emozioni invece di cercare di limitare le libertà altrui? Controbattere efficacemente alle critiche di coloro che si considerano "buoni" può essere difficile. Queste persone tendono a credere che gli altri siano superficiali. Anche se possono essere meno superficiali di altri, rimangono soggetti a bias umani comuni. Secondo me, Pasolini ha colto nel segno con questa affermazione: <blockquote>«Viviamo in una società paradossale. Da una parte siamo stati colpiti da una sorta di epidemia di narcisismo globale, ossessionati come siamo da noi stessi, dal nostro aspetto, e dal voler apparire a tutti i costi. Dall’altra, siamo sempre più insicuri, fragili ed incapaci di accettare noi stessi. Ma forse questa tendenza non è poi così paradossale. Forse siamo così fragili ed insicuri proprio perché siamo troppo concentrati su noi stessi, ma soprattutto perché ricerchiamo continue conferme all’ esterno, spaventati di guardare dentro di noi e trovare un vuoto siderale»</blockquote> Quindi, potrebbe essere che le persone che vorrebbero vietare i fuochi d'artificio per proteggere gli animali siano, in realtà, piuttosto fragili. Se il nostro stile di vita si basa sullo sfruttamento di altri paesi come l'Africa e la Cina, sul menefreghismo verso tutti coloro che soffrono di dipendenze, come possiamo definirci empatici verso gli animali, quando evidentemente non lo siamo nemmeno verso altri esseri umani?
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