Economia: inflazione e accordi di Bretton Woods (vincolo oro dollaro)

Inflazione e Mercati AzionariModifica

L'inflazione galoppante ha avuto un impatto notevole sui mercati azionari. Nonostante la presenza di bolle finanziarie, questi mercati sono riusciti a mantenersi relativamente stabili. Questa resilienza è attribuita in parte alla gestione dell'inflazione, che, sebbene non ufficialmente riconosciuta, è percepita da alcuni analisti come vicina al 10% reale. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni riguardo la sostenibilità a lungo termine del sistema monetario attuale, ereditato in parte dagli accordi di Bretton Woods.

Storia Monetaria e Accordo di Bretton WoodsModifica

Circa 50 anni fa, con la decisione del presidente Nixon di eliminare il gold standard, il valore del dollaro non è più stato ancorato all'oro. Questo ha segnato un cambiamento significativo nel valore intrinseco della moneta. Un effetto collaterale di questa decisione è stato un calo graduale del potere d'acquisto. Un esempio di questo cambiamento è l'incremento del divario salariale tra i CEO e i lavoratori ordinari, passato da un rapporto di 1:30 a uno di 1:350.

Riflessioni Economiche PersonaliModifica

L'analisi personale suggerisce che l'attuale sistema monetario può essere difficile da comprendere e richiede anni di studio per essere pienamente apprezzato. La ricerca personale, sebbene non definitiva, offre spunti di riflessione interessanti sulle dinamiche economiche attuali.

Investimenti e Gestione del RischioModifica

In termini di investimenti personali, l'approccio adottato si allinea con alcune delle strategie suggerite da Warren Buffet. L'investimento si concentra su ETF che coprono l'S&P 500, mercati emergenti e materie prime. Questa strategia è vista come un modo per costruire un fondo pensione, basandosi sulla composizione degli interessi su un orizzonte temporale di 20-30 anni. L'attuale basso rendimento dei bond ha portato a una preferenza per altri strumenti finanziari. Questa filosofia di investimento riconosce l'importanza di seguire il mercato piuttosto che cercare di superarlo.

Versione originale (appunti presi da uno scambio di messaggi)Modifica

 


Io: Per questo il mercato azionario non crolla. Ci sono bolle spaventose, ma è tutto tenuto insieme con lo scotch da questa inflazione galoppante.

Peraltro, dipende come si calcola, perché di fatto stiamo arrivando a un 10% REALE; solo che, se lo dici, crolla tutto. Il sistema collassa, ma sanno che se crolla un'altra volta, potrebbe essere l'ultima. Dagli accordi di Bretton Woods, questo era inevitabile, purtroppo ci siamo finiti in mezzo noi. Chissà se usciremo da questo sistema monetario folle; temo di no, perché chi ci guadagna è chi ha più soldi di tutti.

Considera che è una semplificazione abissale. Sono appena passati 50 anni da allora. È il momento in cui Nixon ha slegato il dollaro dalla collateralizzazione ad oro. Praticamente fino ai '70, tutta la moneta circolante era 'vera'; da quando si è slegata, il potere d'acquisto è diminuito inesorabilmente fino ad arrivare ad oggi. Un dato indice è che il rapporto retributivo tra dipendente base e CEO è passato da 1:30 a 1:350.

Comunque, gli accordi di Bretton Woods servono per rispondere ai boomer che 'quando c'era la lira, un cameriere si comprava casa e andava in vacanza al mare'. Sì, perché i soldi valevano qualcosa; sarebbe stato uguale anche con un euro collateralizzato.

Io: È davvero affascinante quest'ultima osservazione. È incredibile come ci vogliano anni per comprendere veramente le cose... Si scopre un pezzo alla volta, e così via.

Lui: Beh, sì, mi dedico allo studio dei mercati ormai da un anno e mezzo. Ho raggiunto alcune conclusioni, ma questo non significa che siano corrette.

Io: Ciononostante, sono riflessioni che stimolano molto la mente.

Io: Mi chiedo se abbia senso, in questo momento, tenere i soldi in borsa, se riusciranno a evitare l'esplosione della bolla...

Lui: Beh, tendenzialmente hedgeare l'inflazione si riesce sempre. Io ho le mie idee, però; non sono un fan di Warren Buffet, ma sono d'accordo con certe sue idee.

Ho (pochissimi) soldi, ma non sono in azioni; sono tutti in ETF su S&P 500, emerging markets e commodities.

È l'inizio del mio fondo pensione: se l'S&P 500 scende per vent'anni, il problema della pensione sarà l'ultimo. Non provo a battere il mercato perché sul lungo periodo è pressoché impossibile; seguo il mercato e alla lunga comporrò gli interessi (parlo di 20/30 anni).

Poi, quando rialzeranno i tassi, metterò anche su bond, solo che ora rendono 0, quindi non ha senso.

È un po' come nelle scommesse sportive: se insegui il mercato più volatile sperando nella fortuna, è molto improbabile che alla lunga ti vada bene.