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Davvero il femminismo parla di problemi maschili?
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== Molestie, pressioni sociali, stereotipi nel genere maschile == «Femminicidi, violenze sessuali, abusi non sono altro che il prodotto della reazione maschile a una società che non ha saputo fornire all’uomo un ruolo alternativo e che alimenta in tutti, uomini e donne, insicurezza e distacco dalle emozioni. Questi episodi sono un chiaro segnale di debolezza e di impotenza di fronte all’incapacità di accettare una donna che mediamente è più brava a scuola, che raggiunge ottimi risultati sul lavoro e fa carriera, che sa destreggiarsi nel coniugare casa, famiglia e vita professionale. Non a caso negli ultimi anni si è registrato un aumento impressionante di donne uccise dal proprio compagno, di stupri e di soprusi: è la manifestazione di un genere maschile che cerca di affermarsi e di riprendersi con la forza e con la prepotenza un ruolo di superiorità che non gli compete e che la società civile gli ha tolto da tempo, proprio con il riconoscimento di quella parità uomo-donna raggiunta l’8 marzo» conclude Margherita Spagnuolo Lobb. ''Fai l’uomo, non piangere!, Non fare la femminuccia, dimostra di essere un vero uomo! I maschi non piangono, combattono! I maschi non possono avere paura, non parlano di sentimenti, non si lasciano andare alle smancerie, non leggono poesia...''Quante volte un ragazzo, in fase di crescita, si è sentito dire queste cose da un uomo adulto, da un padre o da uno zio riconosciuto come guida o punto di riferimento, e quante volte ha obbedito, soffocando lacrime, paure, insicurezze, e ancora, desideri e reali aspirazioni. Ne scrive J.J. Bola, autore, poeta ed educatore inglese, nel suo libro ''Giù la maschera'' (Einaudi Ragazzi, 2020): un saggio per lettori adolescenti, dai 15 anni, in cui viene affrontata una questione cruciale della società contemporanea, "essere maschi oggi". Il libro si rivolge ai ragazzi e si offre come invito a rivelare la propria autenticità e le proprie reali aspirazioni, al di là di ogni pregiudizio o modello imposto. "Agli uomini viene insegnato a indossare una maschera - scrive J.J. Bola -, una facciata dietro cui nascondere ciò che proviamo realmente e le questioni che dobbiamo affrontare fin da piccoli. E dal momento che la società in genere è patriarcale, cioè favorisce gli uomini che occupano posizioni privilegiate, crea l’illusione che gli uomini non abbiano nessun motivo per soffrire. È una specie di arma a doppio taglio, una panacea perfida: significa che '''il sistema che avvantaggia gli uomini nella società è essenzialmente lo stesso che pone loro dei limiti, inibisce la loro crescita e finisce per condurli all’esaurimento'''". E ancora, Bola parla della necessità di scardinare "'''l’illusione di una maschilità intransigente e limitata, che rende i ragazzi e gli uomini incapaci di affrontare le proprie emozioni e li trasforma in aggressori e prevaricatori, intenzionali o no",''' e punta l'attenzione sulle soluzioni, "affinché gli uomini possano cominciare non solo a risolvere il proprio trauma personale e disimparare ciò che è stato insegnato loro come verità assoluta, ma anche a mettere in atto cambiamenti che permettano alla prossima generazione di avere una comprensione piena, chiara e profonda, di ciò che significa essere uomini". ==== Le nuove generazioni, nate e cresciute nella bambagia rispetto a quelle precedenti, sembrano psicologicamente più fragili e con un senso di solitudine dilagante. ==== Le cause sembrano essere molteplici; una delle più consolidate risiede nella famiglia che, sebbene si sia emancipata, si è anche nuclearizzata passando da una sorta di clan in cui tutti potevano contare su tutti, ad un nocciolo di 2, 3, nei casi fortunati 4 persone conviventi, spesso iper impegnate durante il giorno che si incontrano solo a cena. E a sentirsi soli nonostante una mascherata unione, è un attimo. Al tempo stesso le difficoltà lavorative hanno favorito nei decenni l’affermarsi delle migrazioni con l’esito che quei residui familiari sopravvissuti, si siano ulteriormente spezzettati. Ma non solo. Per la generazione che oggi si affaccia alla vita un ulteriore elemento di apparente socialità ma di latente solitudine, ha fatto capolino: la vita online. Nel tentativo di colmare la propria solitudine reale, in tanti, soprattutto giovanissimi, hanno trovato accoglienza su Internet avendo le competenze digitali per farlo ma non sempre la maturità emotiva per gestirlo. Sui social network in particolare, essendo ognuno libero di mostrare solo le parti della propria vita che ritiene migliori, non è raro che, se non si ha la lucidità di capire che quanto mostrato è opportunamente infiocchettato se non ritoccato, non è difficile cadere nell’illusione di paragonarsi a standard irreali e irraggiungibili. ==== Tutto questo, sommato alle normali difficoltà della vita umana, con estrema facilità può condurre chiunque a non sentirsi all’altezza della realtà “circostante”, a vivere con un costante senso di inadeguatezza e a dare sfogo a tutte le proprie insicurezze fino a raggiungere i livelli di instabilità emotiva prima citati. ==== In questo quadro culturale, gli standard di vita, le aspettative sociali e le attese personali si elevano drasticamente volendo tutti noi – uomini, donne, bambini, bambine, vecchi e giovani -, sempre naturalmente belli, in una casa instagrammabile, con fisici che non rispecchiano la nostra età, ricchi genitori di perfetti figli montessoriani, che guadagnano bene, lavorano poco, il sabato sera vanno a cena con il proprio partner e nei periodi di festa si geolocalizzano Altrove dopo una story postata in un aeroporto rigorosamente internazionale. Se prima, per i giovani adulti, a ticchettare era solo l’orologio biologico, oggi c’è quello della previdenza sociale che fa fare i calcoli sulla pensione prima dei trent’anni, ma anche quello della banca per il mutuo che sarà – se sei fortunato – almeno quindicinale, a cui si somma quello del nido privato se sei così folle da metter su famiglia, con la consapevolezza che, sei sei donna e incinta, ne vedrai delle belle. Insomma, ancora una volta, sentirsi soli e falliti qualora non si riuscisse a far volteggiare in aria tutti i birilli, diventa un nanosecondo e i casi di ritiro sociale, gergalmente parlando, diventano più che comprensibili. ==== Ma quali sono le pressioni che percepiscono di più gli uomini nel 2022? ==== Sicuramente da annoverare le "classiche" pressioni di ruolo sullo stereotipo di realizzazione personale: metter su famiglia, l’acquisto di una casa, un lavoro remunerativo; a questi, si sono sommati fattori più affini alla società contemporanea, tra tutti l’estetica e la cura della propria persona, che fino a pochi decenni fa non riguardavano il vivere maschile, assumono oggi una certa rilevanza nei criteri di valutazione dell'accettazione sociale maschile, togliendo spesso tempo e focus sui reali interessi e obiettivi di autorealizzazione. Si stima che più di 3 milioni di uomini abbiano subito molestie sessuali nella loro vita in Italia. Per la prima volta un questionario sulle violenze rileva anche quella subita dagli uomini. Messaggio pubblicitarioIl report dell’Istat del 13 febbraio 2018 dal titolo “Le molestie e i ricatti sessuali sul lavoro”, illustra i risultati dell’indagine campionaria sulla “Sicurezza dei cittadini” effettuata nel 2015-2016. La raccolta dati è avvenuta dal mese di ottobre 2015 fino al mese di giugno 2016 tramite interviste telefoniche e faccia a faccia su un campione di 50.350 individui da 14 a 65 anni. Come già accennato, la novità dell’indagine, che si svolge ormai da anni (precedenti edizioni nel 1997-1998, 2002 e 2008-2009), riguarda la natura delle vittime rilevate; non solo donne, come nelle edizioni passate, ma anche uomini. Le molestie considerate sono avvenute sia nei tre anni precedenti l’intervista sia nel corso della propria vita. Quando si parla di molestia, ossia la<blockquote>''sensazione incresciosa di pena, di tormento, di incomodo, di disagio, di irritazione, provocata da persone o cose e in genere da tutto ciò che produce un turbamento del benessere fisico o della tranquillità spirituale […]'' (Treccani)</blockquote>si fa riferimento alle molestie verbali, l’esibizionismo, i pedinamenti, le telefonate oscene e le molestie fisiche sessuali; subire la visione di foto o immagini pornografiche, le proposte o i commenti osceni o inappropriati e il furto di identità su internet e sui social network.
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