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Plasma iperimmune funziona

Uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open ha mostrato che l'utilizzo del plasma iperimmune può essere associato a benefici relativi alla mortalità nei pazienti immunocompromessi e affetti da Covid-19. - L'indipendente - https://www.instagram.com/p/CnxQxRApoQO/

Una revisione sistematica ed una meta-analisi di studi e casi clinici hanno mostrato che il trattamento con plasma convalescente è legato ad una diminuzione del rischio di mortalità nei pazienti immunocompromessi, nonostante siano stati trattati relativamente tardi.

Riforma dell’AIFA: l’Ente del farmaco rischia di perdere ogni residuo di indipendenza

Annarosa Marra è stata nominata direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per i prossimi due o tre mesi, in attesa dell'entrata in vigore della riforma dell'AIFA, che prevede l'abolizione del direttore generale e l'attribuzione delle funzioni di rappresentanza legale al presidente dell'AIFA. La riforma, voluta dal governo Meloni, ha l'obiettivo di snellire le procedure e velocizzare i passaggi burocratici di approvazione dei farmaci, ma ha suscitato preoccupazioni per l'indebolimento dell'autonomia dell'AIFA dalla politica e per la procedura utilizzata, tramite emendamento alla conversione di un decreto-legge calderone. Inoltre, la riforma prevede l'abolizione delle Commissioni tecniche di valutazione dell'efficacia e della sicurezza dei nuovi farmaci e di negoziazione dei prezzi con le aziende produttrici, sostituendole con una Commissione unica di soli 10 membri.

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Nonostante le pressioni neanche il 10% delle aziende occidentali ha lasciato la Russia

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Secondo un recente studio sugli investimenti delle società occidentali in Russia, è emerso che solo una piccola percentuale di imprese ha interrotto le sue relazioni commerciali con Mosca e trasferito le sue filiali altrove dopo l’inizio della cosiddetta “operazione militare speciale” del Cremlino. La ricerca, condotta dal professor Simon Evenett, dell’Università di San Gallo, e dal professor Niccolò Pisani, dell’International Institute for Management Development (IMD), ha messo in luce che meno del 9% delle aziende occidentali ha disinvestito dalla Russia, nonostante le sanzioni e la pressione che i governi hanno esercitato in tal senso. Secondo lo studio, «le uscite confermate di aziende dell’Ue e del G7 che avevano partecipazioni in Russia rappresentano il 6,5% dell’utile totale al lordo delle imposte di tutte le imprese dell’Ue e del G7 con attività commerciali attive in Russia».

Nello specifico, le imprese europee sono quelle che hanno lasciato la Russia in percentuale minore (8,3%) rispetto a Stati uniti (meno del 18%) e Giappone (15%). Questo in quanto l’Europa è la regione che ha più scambi commerciali con Mosca e non stupisce, dunque, che sia proprio la Germania, considerata il motore economico della Ue, ad avere mantenuto il maggior numero di aziende pienamente attive in Russia dopo il febbraio 2022. Ciò dimostra che la propensione a rimanere o ad abbandonare la Federazione è diversa da Paese a Paese e, in particolare, tra i membri del G7 e dell’Ue. Gli autori dello studio precisano quindi che «Questi risultati mettono in discussione la volontà delle aziende occidentali di separarsi dalle economie che i loro governi dichiarano.

A Washington si riunisce il “tribunale popolare” che indaga la persecuzione contro Assange

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Il National Press Club di Washington DC ha ospitato il terzo Belmarsh Tribunal, una corte alternativa a quella londinese, composta da 17 membri e ospitata da Progressive International insieme alla Wau Holland Foundation, che esamina i crimini di guerra degli Stati Uniti. L'obiettivo è raccogliere prove e testimonianze in favore di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks e attualmente detenuto nella prigione londinese di Belmarsh, a rischio di estradizione negli Stati Uniti. Il Belmarsh Tribunal prende il nome dalla prigione di massima sicurezza dove Assange è detenuto e è stato costituito nel 2021. Gli interventi al Belmarsh Tribunal hanno sostenuto che quello che riguarda Assange è uno dei più grandi attacchi alla libertà di stampa mai visti e che le accuse contro di lui sono politiche.