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Cibernetica
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==Le radici della cibernetica== La cibernetica può essere considerata il punto di arrivo di alcune linee di pensiero, sviluppatesi nei decenni precedenti gli anni '40 del secolo scorso, in discipline quali la matematica, la tecnologia, la fisiologia generale e del sistema nervoso, la psicologia. Ne ripercorriamo qui le tappe essenziali<ref name="cita-Arbib-1987">{{Cita|Arbib 1987}}, cap. I</ref>. === Storia del termine === [[File:Ampère - Essai sur la philosophie des sciences, 1838 - 3912601 323893 1 00011.tif|thumb|''Saggio sulla filosofia della scienza'' (''Essai sur la philosophie des sciences''), 1838, nel quale [[Ampère]] usa il termine "cibernetica" come "scienza del governo".]] La parola greca antica ''kybernetes'' ({{greco|κυβερνήτης}}) indica il pilota di una nave<ref>[https://www.grecoantico.com/dizionario-greco-antico.php?lemma=KYBERNHTHS100 Dizionario Greco Antico online]</ref>. La radice ''kyber'' sta per ''"timone"'' e trova un parallelo nel latino ''guber'', che ritroviamo nel ''gubernator'', timoniere. ''Kyber'' e ''guber'' fanno evidente riferimento ad una comune progenitrice indoeuropea che significava timone. In ambedue le lingue il termine assume anche, per estensione, un significato metaforico che sta ad indicare colui che guida, o governa, una città o uno Stato: già nel greco di [[Platone]]<ref>''[[Alcibiade primo|Alcibiade I]]'', 134(e)-135(b); [[La Repubblica (dialogo)|La Repubblica]], ''passim''</ref> è attestata, in questo significato più ampio di ''arte del governo'', l'espressione ''kybernetikès techne''. Nell'accezione politica di Platone, il termine viene ripreso nel [[1834]] da [[André-Marie Ampère|Ampère]], nella sua ampia classificazione delle scienze, e qualche anno più tardi anche dal filosofo polacco [[Bronisław Trentowski|Trentowski]]<ref>{{Cita|Masani 1990}} pag. 252</ref>. Intanto, con la [[rivoluzione industriale]], nasceva per la prima volta l'esigenza di costruire macchine che fossero in grado di regolare il proprio funzionamento in modo automatico, cioè senza l'intervento umano. L'esempio tipico è quello della [[macchina a vapore|macchine a vapore]], che per le sue applicazioni industriali doveva stabilizzare la velocità di rotazione in condizioni di carico variabili. Questo problema di controllo fu risolto per primo nel [[1789]] da [[James Watt]], con il cosiddetto ''[[regolatore centrifugo]] di velocità''; fu però necessario quasi un secolo, prima che [[James Clerk Maxwell]], nel [[1868]], descrivesse matematicamente il funzionamento del regolatore, individuando le condizioni di un suo [[Teoria della stabilità|comportamento stabile]]. Maxwell introdusse in questa occasione il termine ''governor'', per indicare il meccanismo di regolazione<ref>[https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b1/On_Governors.pdf J. C. Maxwell, ''On Governors'']</ref>. Indipendentemente da [[Platone]] ed [[Ampere]], ma con un esplicito omaggio a Maxwell, il termine fu reintrodotto da Wiener nell'estate del [[1947]], anglicizzato in ''cybernetics'', nell'atto di dare il titolo al proprio libro pubblicato l'anno successivo: ''[[La cibernetica|Cybernetics or Control and Communication in the Animal and the Machine]]''<ref>Wiener scrisse anche due altre opere sull'argomento, di taglio più divulgativo, e maggiormente orientate a problemi sociali: vedi {{Cita|Wiener 1950}} e {{Cita|Wiener 1964}}</ref>. Nelle intenzioni del suo autore, il libro proponeva un vasto programma di ricerca e, in prospettiva, teneva a battesimo una nuova scienza, fondata appunto sullo studio unificato di animali e macchine dal punto di vista delle teorie del controllo automatico, della comunicazione e del calcolo automatico. Al momento della sua creazione, il termine conobbe un successo molto ampio, sia in ambito scientifico che presso il pubblico. L'uso popolare del termine continua ancora oggi, seppure in un senso improprio e lontano dal significato originale, attraverso l'uso del prefisso ''"cyber-"'' (talvolta italianizzato in ''"ciber-"'') ad indicare genericamente una connessione con la moderna tecnologia dell'informazione<ref>si pensi a termini quali [[cyberspazio]], [[cyberpunk]], cybersecurity, cyberbullismo ecc.</ref>. La sua rilevanza in ambito scientifico è invece declinata, parallelamente alla vitalità del movimento, dopo la dispersione del gruppo originale dei primi scienziati raccolti attorno a Wiener e la morte di questi nel 1964. === Lo sviluppo tecnologico e l'emergenza del concetto di informazione === Molti degli strumenti di analisi della cibernetica derivano da alcune tecnologie, legate da un comune interesse nella elaborazione dell'[[informazione]], che ricevettero un particolare impulso dallo sviluppo dei dispositivi [[elettronica|elettronici]] durante la prima metà del XX secolo. L'evoluzione storica della teoria dei ''[[controllo automatico|sistemi di controllo automatico]]''<ref>{{Cita web |url=http://ieeecss.org/CSM/library/1996/june1996/02-HistoryofAutoCtrl.pdf |titolo=S. Bennet, ''A brief history of Automatic Control'', IEEE Control Systems Society |accesso=10 luglio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160809050823/http://ieeecss.org/CSM/library/1996/june1996/02-HistoryofAutoCtrl.pdf |dataarchivio=9 agosto 2016 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/summary?doi=10.1.1.134.4498 Neculai Andrei, ''Modern Control Theory -- A historical perspective'']</ref><ref>D. A. Mindell, ''[[iarchive:B-001-002-575|Between human and machine - feedback, control and computing before Cybernetics]]'', The Johns Hopkins University Press, 2002, ISBN 0-80186895-5</ref> inizia praticamente con la regolazione del funzionamento dei motori a vapore. Sulla base del lavoro pionieristico di Maxwell alcuni matematici, tra i quali [[Adolf Hurwitz|A. Hurwitz]] e [[Edward Routh|E. Routh]], definirono dei metodi di verifica della stabilità del sistema, pur se in una prospettiva che restava lontana dalla pratica di progetto. Le applicazioni crebbero molto nei decenni successivi, ma restarono sostanzialmente confinate allo sviluppo di [[servomeccanismo|servomeccanismi]], nell'ambito dei campi di interesse dell'[[ingegneria meccanica]], finché la nascente tecnologia [[elettronica]] non aprì ambiti applicativi totalmente nuovi. Nel [[1927]] [[Harold Stephen Black|Harold Black]] dei [[Bell Labs]], per risolvere problemi di comunicazione telefonica a lunga distanza, progettò il primo [[amplificatore]] esplicitamente basato sull'uso della [[retroazione]]. In questo modo si poteva aumentare la [[larghezza di banda]] dell'amplificatore, al costo però di maggiori rischi di instabilità del sistema; l'attenzione su questi nuovi problemi favorì lo sviluppo di nuovi studi sulla [[teoria della stabilità|stabilità]], più vicini alle esigenze dei progettisti, quali quelli di [[Harry Nyquist]] e [[Hendrik Wade Bode|Hendrik Bode]], anch'essi dei Bell Labs. La pubblicazione, a partire dalla seconda metà degli anni quaranta, dei primi trattati sui sistemi di controllo e la loro progettazione<ref>Tra di essi, [https://books.google.it/books/about/Fundamental_theory_of_servomechanisms.html?id=aLdKAAAAMAAJ&redir_esc=y L. McColl, ''Fundamental Theory of Servomechanisms''] del 1945, citato più volte da Wiener in ''Cibernetica'', il cui IV capitolo costituisce esso stesso una introduzione generale all'argomento</ref>, decretò la nascita del [[controllo automatico]] come disciplina autonoma. Come quello dei controlli automatici, anche lo sviluppo delle ''[[comunicazioni elettriche]]'' (dal [[telegrafo]], introdotto da [[Samuel Morse]] nel [[1837]], al [[telefono]], che [[Alexander Bell]] sperimentò con successo nel [[1876]], alle trasmissioni senza fili, che dai brevetti di [[Nikola Tesla|Tesla]] ([[1896]]) e di [[Guglielmo Marconi|Marconi]] ([[1897]]) portarono fino alla [[radio (elettronica)|radio]] ed al [[radar]]) vide delle forti innovazioni tecnologiche, ma una relativa costanza dei problemi di base. Indipendentemente dalla tecnologia usata, è sempre necessario, infatti, da un lato ''[[codice (teoria dell'informazione)|codificare]]'' un messaggio prima di inviarlo, al fine di migliorare la qualità della [[Trasmissione (telecomunicazioni)|trasmissione]] attraverso un determinato [[Canale (telecomunicazioni)|canale]]; dall'altro, ''[[filtro (elettronica)|filtrarlo]]'' in [[Ricezione#Telecomunicazioni|ricezione]], per eliminare o ridurre il [[rumore (elettronica)|rumore]] indesiderato, inevitabilmente aggiunto dalla trasmissione. Le necessità [[Seconda guerra mondiale|belliche]] favorirono la progettazione di sistemi complessi, nei quali interagivano i problemi di controllo e quelli di comunicazione. Nei [[sistema di puntamento|sistemi di puntamento]] antiaereo, ad esempio, la velocità di reazione richiesta dalla rapidità del volo aereo imponeva l'automazione di funzioni precedentemente svolte da operatori umani; ora la rilevazione della posizione del bersaglio era affidata al [[radar]], mentre il puntamento delle armi veniva gestito da servomeccanismi. La velocità dei bersagli poneva anche il problema di dirigere il tiro in modo [[predizione|predittivo]], cioè non verso la posizione attuale del bersaglio, ma verso quella nella quale, nel prossimo futuro, fosse massima la probabilità di trovarlo al momento dell'impatto con il proiettile<ref>P. R. Masani, ''Norbert Wiener 1894 - 1964'', Basel - Boston - Berlin, Birkhäuser Verlag, 1990 ISBN 0-8176-2246-2, pag. 181</ref>. Sia il MIT che i Bell Labs lavorarono per il governo USA alla soluzione dei molti problemi tecnici posti dalla progettazione di questi apparati. Al MIT, all'inizio degli anni '40, Wiener affrontò il problema con la collaborazione dell'ingegnere J. Bigelow; da questa attività nacque la consapevolezza sulla pervasività della retroazione e sulla sua funzione nei meccanismi orientati al raggiungimento di un fine<ref>{{cita|Hellman 1982}}, pagg. 144 - 152</ref><ref>Peter Galison, ''[https://www.jstor.org/stable/1343893 The Ontology of the Enemy: Norbert Wiener and the Cybernetic Vision]'', Critical Inquiry, Vol. 21, No. 1 (Autumn, 1994), pp. 228-266, University of Chicago Press</ref><ref>Anche un precursore britannico della cibernetica, [[Kenneth Craik]], lavorò all'automazione del tiro contraereo per il suo paese, analizzando il funzionamento dei meccanismi di retroazione; v. {{cita|Cordeschi 1998}}, pagg. 186 - 188</ref>. Per eliminare dai segnali ricevuti dal radar il [[rumore (elettronica)|rumore]] indesiderato ad esso sovrapposto, ed individuare la posizione futura del bersaglio mobile, sulla base delle informazioni deducibili dalla sua storia passata, Wiener sviluppò una [[filtro di Wiener|teoria unificata]] di [[filtro (elettronica)|filtraggio]] e di [[predizione]]<ref>D. A. Mindell, già citato, cap. 11</ref>, poi pubblicata nel [[1949]]<ref>N. Wiener, ''The Extrapolation, Interpolation, and Smoothing of Stationary Time Series'', Report of the Services 19, Research Project DIC-6037 MIT, February 1942; poi New York: Wiley, 1949. ISBN 0-262-73005-7. Risultati analoghi erano stati raggiunti indipendentemente, negli stessi anni, da [[Kolmogorov]]; v. {{cita|Wiener 1948/1961}}, Introduzione</ref>. Questi risultati di Wiener risolvevano in modo generale il tipico problema di filtraggio della tecnica delle comunicazioni, inquadrandolo nell'ambito della [[statistica|teoria statistica]]. Negli stessi anni, sviluppando il lavoro già intrapreso dai suoi colleghi dei Bell Labs [[Harry Nyquist|Nyquist]] ed [[Ralph Hartley|Hartley]], [[Claude Shannon|C. E. Shannon]] pubblicò i suoi due fondamentali articoli su ''A Mathematical Theory of Communication''<ref>Claude E. Shannon, [https://archive.org/stream/bellsystemtechni27amerrich#page/379/mode/1up ''A Mathematical Theory of Communication''], Bell System Technical Journal, vol. 27, luglio e ottobre 1948</ref>, che davano un fondamento quantitativo al concetto di informazione ed alle operazioni di codificazione, fondando la moderna [[teoria dell'informazione]]. Anche in questo lavoro la trasmissione viene considerata come una teoria statistica; lo stesso Shannon rese esplicitamente omaggio alla tradizione della [[meccanica statistica]] utilizzando il termine ''"[[entropia]]"''<ref>sembra su suggerimento di [[John von Neumann]], v. ad es. {{Cita web |url=http://www.eoht.info/page/Neumann-Shannon+anecdote |titolo = ''Neumann - Shannon anectode'' |editore = eoht.info |lingua = en |accesso = 3 ottobre 2016}}; Shannon ha però sostanzialmente negato questa circostanza, v. {{Cita web |url=http://ethw.org/Oral-History:Claude_E._Shannon |titolo = ''Claude E. Shannon: An Interview Conducted by Robert Price, 28 July 1982'' |editore = Engineering and Techology History Wiki - IEEE History Center, The Institute of Electrical and Electronics Engineers, Inc. |lingua = en |accesso = 19 settembre 2016 }}</ref> come sinonimo di "quantità di informazione". Questo risultato confermò Wiener nella convinzione che la teoria generale dei sistemi di comunicazione e controllo, sia naturali che artificiali, che egli voleva creare, non poteva che avere una base statistica<ref>{{cita|Wiener 1948/1961}}, Capitolo I</ref>. La nascita delle ''[[storia del computer|macchine calcolatrici]]'' è un processo che ha avuto le sue radici concettuali nei secoli precedenti al [[novecento]], ma che di fatto ha iniziato a produrre risultati significativi con la disponibilità dei primi dispositivi [[relais|elettromeccanici]] e, soprattutto, [[Valvola termoionica|elettronici a vuoto]]. Nei decenni tra le due guerre assistiamo ad uno sviluppo tecnologico impetuoso che portò alla costruzione, durante la II guerra mondiale, di macchine calcolatrici pienamente funzionanti, fondamentali per la soluzione di importanti problemi militari. Tuttavia, in questo processo un ruolo fondamentale fu svolto da una intuizione che proveniva da un ambito apparentemente lontano, quello delle ricerche sulla [[logica]] ed i [[fondamenti della matematica]]. Nel [[1936]], infatti, [[Alan Turing]] pubblicò il suo lavoro ''On Computable Numbers, with an Application to the Entscheidungsproblem'',<ref>{{Cita news|cognome= Turing |nome= A. M. |anno= 1937 |titolo= On Computable Numbers, with an Application to the Entscheidungsproblem |annooriginale= Delivered to the Society November 1936 |periodico= Proceedings of the London Mathematical Society |serie= 2 |volume= 42 |pp= 230–65 | doi= 10.1112/plms/s2-42.1.230 |url= http://www.comlab.ox.ac.uk/activities/ieg/e-library/sources/tp2-ie.pdf |cid= harv }} e {{Cita news|cognome= Turing |nome= A.M. |datapubblicazione= 1937 |titolo= On Computable Numbers, with an Application to the Entscheidungsproblem: A correction |periodico= Proceedings of the London Mathematical Society |serie= 2 |volume= 43 |pp= 544–6 | doi = 10.1112/plms/s2-43.6.544 |anno= 1938 }}</ref> nel quale definiva un modello di macchina calcolatrice, oggi nota come [[macchina di Turing]], per analizzare il concetto logico-matematico di “[[Teoria della calcolabilità|computabilità]]”. Questa macchina, anche se di livello astratto, e pensata per scopi esclusivamente teorici, rappresenta tuttavia il modello del moderno calcolatore elettronico digitale. Questo può essere considerato definitivamente nato negli USA con le macchine [[ENIAC]] ed [[EDVAC]]; un report del [[1945]], redatto da [[John von Neumann]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome= von Neumann |nome= John |wkautore= John von Neumann |titolo= ''First Draft of a Report on the EDVAC'' |anno= 1945 |url= https://sites.google.com/site/michaeldgodfrey/vonneumann/vnedvac.pdf?attredirects=0&d=1 |accesso= 24 agosto 2016}}</ref>, che descrive il funzionamento del secondo, definisce un [[architettura di von Neumann|modello di architettura]], detto appunto di von Neumann<ref>la paternità dell'architettura delle macchine citate va tuttavia attribuita all'intero gruppo di progetto, guidato da [[John Mauchly]] e [[J. Presper Eckert]].</ref>, seguito da praticamente tutti gli elaboratori prodotti da allora<ref>la principale alternativa è rappresentata dalla cosiddetta [[architettura Harvard]], la cui paternità è riconducibile ad [[Howard Aiken]], anch'egli interessato ai primi sviluppi della cibernetica</ref>. È interessante notare come von Neumann fosse ben conscio dell'influenza del lavoro di Turing sullo sviluppo successivo delle macchine calcolatrici automatiche<ref>B. Randell, ‘''On Alan Turing and the Origins of Digital Computers''', in Meltzer, B., Michie, D. (a cura di), Machine Intelligence 7, Edinburgh, Edinburgh University Press, 1972, pag. 10</ref>. La connessione tra calcolatori e logica fu ribadita nel 1937 da Shannon, che nella propria tesi di ''Master'' al MIT ''A Symbolic Analysis of Relay and Switching Circuits''<ref>Claude Shannon, [https://dspace.mit.edu/bitstream/handle/1721.1/11173/34541425-MIT.pdf?sequence=2 "A Symbolic Analysis of Relay and Switching Circuits," tesi del Massachusetts Institute of Technology, 10 agosto 1937], più tardi pubblicata in{{Cita pubblicazione|rivista= Trans. AIEE |anno= 1938 |volume= 57 |numero=12 |pp= 713–723 |doi= 10.1109/T-AIEE.1938.5057767 }}</ref> dimostrò come il [[logica proposizionale|calcolo delle proposizioni]] espresso dall'[[algebra di Boole]] potesse essere usato per analizzare e progettare l'''[[hardware]]'' di un calcolatore digitale. ===La biologia e l'omeostasi=== Nell'ambito della [[fisiologia]], già nel secolo XIX [[Claude Bernard]] aveva identificato una delle caratteristiche fondamentali degli esseri viventi nella capacità di mantenere, nel proprio [[Claude Bernard#Milieu interieur|"''milieu intérieur''"]] (o "ambiente interno", costituito dai fluidi circolanti nel corpo), la costanza nel tempo dei parametri che garantiscono la vita. Queste osservazioni vennero riprese dai fisiologi [[John Scott Haldane|J. S. Haldane]] e L. J. Henderson all'inizio del secolo successivo, e finalmente sviluppate appieno dal fisiologo americano [[Walter Bradford Cannon|Walter Cannon]], che nel suo libro ''The wisdom of the body'' ([[1932]]), richiamandosi esplicitamente a Bernard, presentò una descrizione di vari sistemi di controllo presenti negli organismi viventi (quali quelli della composizione del sangue o della temperatura del corpo). Cannon chiamò [[omeostasi]] la capacità degli essere viventi di mantenere invariati i propri parametri vitali, reagendo ai disturbi esterni che tendono ad alterarli. In questo modo Cannon stabiliva esplicitamente, per la prima volta, un legame tra lo studio della fisiologia degli organismi e quello della stabilità delle macchine o, più in generale, di ''"altri tipi di organizzazioni"''<ref>W. B. Cannon, ''The wisdom of the body'', W. W. Norton & C., ediz. rivista nel 1967, ISBN 978-0-393-00205-8; Introduzione, pag. 25</ref><ref>S. J. Cooper, ''From Claude Bernard to Walter Cannon. Emergence of the concept of homeostasis'', Appetite 51 (2008) 419–427</ref>. ===L'animale e la macchina=== L'interesse della cibernetica allo studio comparato di animali e macchine ha le sue radici nella lunga storia degli [[Automa meccanico|automi]], cioè di macchine in grado di imitare funzioni tipiche degli esseri viventi. Chi ha ideato e costruito automi, dall'antichità classica in poi, si è sempre preoccupato delle funzioni meccaniche ed energetiche necessarie per dotarli della capacità di compiere azioni autonome. Dall'inizio del secolo XX il concetto di automa mostra una importante evoluzione; le loro funzioni iniziano ad includere in maniera crescente anche la capacità di interazione con l'ambiente circostante, dal quale la macchina può ricevere delle informazioni che, a loro volta, contribuiscono ad influenzarne il comportamento<ref>{{Cita|Wiener 1948/1961}}, cap. I</ref>. Questo processo può essere esaminato nell'ambito della discussione tra fisiologi e psicologi, in atto dall'inizio del secolo scorso, sull'interpretazione dei fenomeni della vita. In un dibattito che coinvolgeva studiosi quali [[Jacques Loeb|Loeb]], [[Edward Thorndike|Thorndike]], [[William McDougall|McDougall]], [[Max Frederick Meyer|Meyer]], [[Clark Hull|Hull]], [[Nicolas Rashevsky|Rashevsky]], [[Kenneth Craik|Craik]], si confrontavano una concezione [[meccanicismo|meccanicista]] e [[riduzionismo (filosofia)|riduzionista]] dei fenomeni biologici, di origine [[positivismo|positivista]], ed una [[vitalismo|vitalistica]]. Per la prima volta la nascente tecnologia elettromeccanica permetteva di concepire, ed anche di costruire, macchine, sia pure rudimentali, che potevano essere usate per dimostrare come un oggetto inorganico potesse simulare una funzione tipica dell'animale, in quanto rivolta ad uno scopo, quale, ad esempio, l'orientamento verso la sorgente di uno stimolo, o intelligente, quali la memoria e l'apprendimento. Si trattava degli esordi di un riduzionismo di tipo nuovo, nel quale era fondamentale (anche se non sempre chiaramente riconosciuto ed enunciato) il concetto di scambio di informazioni tra automa ed ambiente<ref>per un'analisi del dibattito intellettuale su questi temi e la descrizione di alcune macchine, si rimanda a {{Cita|Cordeschi 1998}}, capp. I - IV</ref>. A partire da queste origini la progettazione, anche solo ideale, e la costruzione di automi, nello spirito indicato, è divenuto poi uno strumento costante di analisi della cibernetica. Tra gli esempi di automi più noti, concepiti dai principali esponenti della disciplina, si possono citare tra gli altri l'''”omeostato”'' di [[William Ross Ashby|Ross Ashby]]<ref>{{Cita|Ashby 1960}}.</ref>, la ''”tartaruga”'' di [[William Grey Walter|Grey Walter]]<ref>[http://www.rutherfordjournal.org/article020101.html "Grey Walter’s Anticipatory Tortoises"] di Margaret Boden, in: ''The Rutherford Journal'', Volume 2, 2006–2007</ref>, il ''”topo”'' solutore di labirinti di [[Claude Shannon|Shannon]], la ''”cimice"/"tignola”'' di Singleton e Wiener, che illustra i meccanismi neurologici del tremore degli arti<ref>{{Cita|Wiener 1950}}, cap. XI</ref>, eccetera<ref>per un elenco di dispositivi ideati dall'inizio agli anni '90 del secolo scorso vedi Appendice in {{Cita|Cordeschi 1998}}</ref><ref>una rivisitazione più recente di questa modalità di analisi in {{Cita|Braitenberg 1984}}</ref>.
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