Bowling For Columbine - Michael Moore, Paura e controllo sociale: differenze tra le versioni

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La paura come controllo sociale, usata come mezzo per rendere "mansueti" e sudditi i cittadini, e per alimentare il consumismo sfrentato (legato alla sicurezza: porte blindate, armi, sistemi di sicurezza, sistemi di videosorveglianza ecc e non) tramite casi mediatici (scale mobili assassine, api africanizzate assassine, e molte altre hoax "bufale").  
"Bowling for Columbine" è un documentario del 2002 diretto da Michael Moore che esplora le cause e le conseguenze del tragico massacro della Columbine High School del 1999, e analizza più in generale la cultura delle armi negli Stati Uniti. Il film affronta diversi temi legati al controllo sociale, al ruolo dei media, alla paura, al razzismo e alla violenza armata.
 
La **paura come controllo sociale** è un tema centrale del film. Moore sostiene che la paura viene utilizzata strategicamente dai media e dalle autorità americane per mantenere i cittadini in uno stato di allerta costante, alimentando un consumismo sfrenato legato alla sicurezza, come l'acquisto di porte blindate, sistemi di sicurezza, armi e sistemi di videosorveglianza.
 
Moore esamina anche l'**uso strumentale del razzismo**. Il film mostra come i media tendono ad attribuire la criminalità a minoranze etniche o estranei, alimentando paura e razzismo. Il regista sottolinea come questi stereotipi possano essere utilizzati per deviare l'attenzione da problemi più profondi della società.
 
Il **ruolo dei media** è un altro punto focale del documentario. Moore critica come i media contribuiscano all'isteria di massa, alimentando paure irrazionali attraverso la sovraesposizione di storie di violenza e criminalità. Si sostiene che la strage di Columbine sia stata usata per distogliere l'attenzione dai bombardamenti statunitensi in Kosovo.


L'uso strumentale del razzismo, sia in chiave Orwelliana (focalizzare l'odio in un [https://it.wikipedia.org/wiki/Capro_espiatorio capro espiatorio] "esterno"), sia per quanto riguarda alcuni casi mediatici alla [https://it.wikipedia.org/wiki/Delitto_di_Novi_Ligure Erika e Omar], poi smascherati (ovvero casi di omicidio la cui responsabilità viene attribuita inizialmente a extracomunitari, mentre gli autori erano i due ragazzini)
L'**NRA (National Rifle Association)** e il suo ruolo nell'incoraggiamento alla libera circolazione delle armi viene criticato duramente. Moore sottolinea come l'NRA abbia preso il posto del KKK come simbolo di paura e razzismo.


Il ruolo dei media nell'isteria di massa (vedi Panico morale) e nella diffusione di paure e razzismo
Viene effettuato un **confronto tra USA e Canada** in merito alla diffusione di armi e alla frequenza degli omicidi. Nonostante in entrambi i paesi la diffusione di armi sia alta, il Canada ha un tasso di omicidi molto più basso, suggerendo che la disponibilità di armi non è l'unico fattore determinante nella frequenza della violenza armata.


Si parla inoltre di casi mediatici che come il caso Columbine sono stati usati per oscurare altre notizie (la strage nella scuola venne annunciata dai tg un'ora dopo il discorso di Clinton col quale dava la notizia dei bombardamenti USA in Kossovo)
Il film include interviste con diverse personalità, tra cui **Matt Stone**, uno dei creatori di South Park, serie ambientata nella stessa cittadina dove è avvenuta la strage di Columbine, e **Marilyn Manson**, il cui ruolo come capro espiatorio dopo la strage è criticato.


N.R.A (National Rifle Association) che ha preso il posto del KKK.  
La frase "Respiriamo aria ben più pericolosa di ciò con cui i media ci..." evidenzia la tesi principale del film: la società americana è immersa in una cultura della paura che è più dannosa di qualsiasi minaccia fisica rappresentata dai media. La costante esposizione a notizie negative e spaventose crea un clima di paura e ansia che supera di gran lunga il pericolo effettivo. Questa atmosfera di paura è rafforzata e sfruttata da diverse istituzioni, compresi i media, i politici e l'industria dell'armamento, per mantenere il controllo sulla popolazione e promuovere i loro obiettivi.


Viene fatto un confronto fra USA (alta diffusione di armi, e omicidi) e Canada (stessa alta diffusione di armi ma pochissimi omicidi)
{{S|}}


C'è un' intervista a uno dei creatori di South Park (South Park e' ambientato nella cittadina in cui e' avvenuta la strage...)
Controllare di non aver tralasciato:


C'è un' intervista a Marilyn Manson
La paura come controllo sociale, usata come mezzo per rendere "mansueti" e sudditi i cittadini, e per alimentare il consumismo sfrentato (legato alla sicurezza: porte blindate, armi, sistemi di sicurezza, sistemi di videosorveglianza ecc e non) tramite casi mediatici (scale mobili assassine, api africanizzate assassine, e molte altre hoax "bufale").


e molto altro ancora
L'uso strumentale del razzismo, sia in chiave Orwelliana (focalizzare l'odio in un [https://it.wikipedia.org/wiki/Capro_espiatorio capro espiatorio] "esterno"), sia per quanto riguarda alcuni casi mediatici alla [https://it.wikipedia.org/wiki/Delitto_di_Novi_Ligure Erika e Omar], poi smascherati (ovvero casi di omicidio la cui responsabilità viene attribuita inizialmente a extracomunitari, mentre gli autori erano i due ragazzini)


Una frase presa dal film: Respiriamo aria ben più pericolosa di ciò con cui i media ci
Il ruolo dei media nell'isteria di massa (vedi Panico morale) e nella diffusione di paure e razzismo
[[Categoria:Documentari]]
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[[Categoria:Paura]]
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Versione attuale delle 23:57, 12 lug 2023

Voce principale: Docufilm da vedere.

Voce principale: Film consigliati.

"Bowling for Columbine" è un documentario del 2002 diretto da Michael Moore che esplora le cause e le conseguenze del tragico massacro della Columbine High School del 1999, e analizza più in generale la cultura delle armi negli Stati Uniti. Il film affronta diversi temi legati al controllo sociale, al ruolo dei media, alla paura, al razzismo e alla violenza armata.

La **paura come controllo sociale** è un tema centrale del film. Moore sostiene che la paura viene utilizzata strategicamente dai media e dalle autorità americane per mantenere i cittadini in uno stato di allerta costante, alimentando un consumismo sfrenato legato alla sicurezza, come l'acquisto di porte blindate, sistemi di sicurezza, armi e sistemi di videosorveglianza.

Moore esamina anche l'**uso strumentale del razzismo**. Il film mostra come i media tendono ad attribuire la criminalità a minoranze etniche o estranei, alimentando paura e razzismo. Il regista sottolinea come questi stereotipi possano essere utilizzati per deviare l'attenzione da problemi più profondi della società.

Il **ruolo dei media** è un altro punto focale del documentario. Moore critica come i media contribuiscano all'isteria di massa, alimentando paure irrazionali attraverso la sovraesposizione di storie di violenza e criminalità. Si sostiene che la strage di Columbine sia stata usata per distogliere l'attenzione dai bombardamenti statunitensi in Kosovo.

L'**NRA (National Rifle Association)** e il suo ruolo nell'incoraggiamento alla libera circolazione delle armi viene criticato duramente. Moore sottolinea come l'NRA abbia preso il posto del KKK come simbolo di paura e razzismo.

Viene effettuato un **confronto tra USA e Canada** in merito alla diffusione di armi e alla frequenza degli omicidi. Nonostante in entrambi i paesi la diffusione di armi sia alta, il Canada ha un tasso di omicidi molto più basso, suggerendo che la disponibilità di armi non è l'unico fattore determinante nella frequenza della violenza armata.

Il film include interviste con diverse personalità, tra cui **Matt Stone**, uno dei creatori di South Park, serie ambientata nella stessa cittadina dove è avvenuta la strage di Columbine, e **Marilyn Manson**, il cui ruolo come capro espiatorio dopo la strage è criticato.

La frase "Respiriamo aria ben più pericolosa di ciò con cui i media ci..." evidenzia la tesi principale del film: la società americana è immersa in una cultura della paura che è più dannosa di qualsiasi minaccia fisica rappresentata dai media. La costante esposizione a notizie negative e spaventose crea un clima di paura e ansia che supera di gran lunga il pericolo effettivo. Questa atmosfera di paura è rafforzata e sfruttata da diverse istituzioni, compresi i media, i politici e l'industria dell'armamento, per mantenere il controllo sulla popolazione e promuovere i loro obiettivi.

Controllare di non aver tralasciato:

La paura come controllo sociale, usata come mezzo per rendere "mansueti" e sudditi i cittadini, e per alimentare il consumismo sfrentato (legato alla sicurezza: porte blindate, armi, sistemi di sicurezza, sistemi di videosorveglianza ecc e non) tramite casi mediatici (scale mobili assassine, api africanizzate assassine, e molte altre hoax "bufale").

L'uso strumentale del razzismo, sia in chiave Orwelliana (focalizzare l'odio in un capro espiatorio "esterno"), sia per quanto riguarda alcuni casi mediatici alla Erika e Omar, poi smascherati (ovvero casi di omicidio la cui responsabilità viene attribuita inizialmente a extracomunitari, mentre gli autori erano i due ragazzini)

Il ruolo dei media nell'isteria di massa (vedi Panico morale) e nella diffusione di paure e razzismo