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“Dati allarmistici e fasulli, una volgare bugia, è una falsificazione, sono balle, infamia contro l’Italia”, disse l’on. Sgarbi quando l’ISTAT propagandò dati secondo cui ci sarebbero 5 milioni di donne picchiate; | “Dati allarmistici e fasulli, una volgare bugia, è una falsificazione, sono balle, infamia contro l’Italia”, disse l’on. Sgarbi quando l’ISTAT propagandò dati secondo cui ci sarebbero 5 milioni di donne picchiate; le regioni più violente sarebbero l’Emilia Romagna (ove il 38% delle donne sarebbero vittime!) mentre la Calabria sarebbe la meno violenta; nelle città la percentuale di donne vittime (42%) sarebbe maggiore che in campagna; avrebbe subito violenza il 17,6% delle donne che hanno solo la licenza elementare, il 28,9% per cento di quelle con licenza media ed il 46,2% per cento delle laureate. | ||
Ovviamente <u>i dati veri mostrerebbero tendenze opposte</u>: dagli stessi dati risulta quindi che l’indagine telefonica ha misurato non la violenza ma la sua percezione, che è stata influenzata dalla propaganda “siamo tutte vittime”, più forte fra le femministe urbane scolarizzate ed ideologicizzate delle regioni rosse piuttosto che nelle campagne del meridione. | |||
Ovviamente i dati veri mostrerebbero tendenze opposte: dagli stessi dati risulta quindi che l’indagine telefonica ha misurato non la violenza ma la sua percezione, che è stata influenzata dalla propaganda “siamo tutte vittime”, più forte fra le femministe urbane scolarizzate ed ideologicizzate delle regioni rosse piuttosto che nelle campagne del meridione. | |||
Per massimizzare il numero di donne vittime, l’ISTAT ha dilatato fino al ridicolo il concetto di violenza domestica. Ad esempio sono state classificate come vittime, a loro insaputa, le donne che al telefono hanno risposto “sì” a domande di questo genere: | Per massimizzare il numero di donne vittime, l’ISTAT ha dilatato fino al ridicolo il concetto di violenza domestica. Ad esempio sono state classificate come vittime, a loro insaputa, le donne che al telefono hanno risposto “sì” a domande di questo genere: | ||
Suo marito la ha criticata per il modo di vestirsi? | * Suo marito la ha criticata per il modo di vestirsi? | ||
* Suo marito la ha criticata per il modo di cucinare? | |||
* Suo marito controlla quanto spende? | |||
Una signora ha preso alla lettera l’ideologia femminista ed ha chiamato la polizia, denunciando il marito perché non voleva mangiare la zuppa da lei cucinata. | |||
Un '''team di ricercatori indipendenti''' '''ha posto le stesse domande a uomini trovando una tasso di uomini classificabili come vittima di violenza femminile pari al tasso di donne classificate dall’ISTAT come vittime di violenza maschile''' (link allo studio<ref>{{Cita pubblicazione|autore=P.G. Macrì|titolo=Indagine conoscitiva sulla violenza verso il maschile|rivista=Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza, vittimologia.it|volume=VI|numero=3|autore2=Al.|autore3=|anno=2012|url=https://www.vittimologia.it/rivista/articolo_macri_et_al_2012-03.pdf}}</ref>). | |||
E questo senza spendere soldi, quando invece l’indagine ufficiale sessista è <u>'''costata 60 milioni di Euro'''</u>, e l’ISTAT stessa ammette che i risultati vanno “analizzati con cautela”. | |||
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