Alcol e consenso, Riflessione sulla complessità della situazione

Da Tematiche di genere.
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Alcol e consenso

Riflessione sula complessità della situazione

Introduzione

Le leggi riconoscono che l'assunzione alcol e droghe può alterare lo stato di coscienza di una persona e comprometterne la capacità di fornire un consenso pienamente consapevole. Una persona visibilmente ubriaca o drogata, ad esempio, potrebbe non essere in grado di fornire un consenso valido.

Questa prospettiva legislativa sembra sensata ad una prima lettura, tuttavia, quando guardiamo ad esempi concreti le cose si fanno più complesse. Considerando due adolescenti leggermente brilli che si baciano consensualmente, come si applica in questo caso il principio del consenso? La legge dovrebbe considerare automaticamente invalido il loro consenso reciproco? Hanno dunque effettuato violenza sessuale reciproca?

Non si tratta di un esercizio accademico, ma di una questione reale che tocca la vita quotidiana di molti. La legge semplifica spesso situazioni complesse per gestirle equamente, ma la realtà è più sfumata.

Nel caso di due adolescenti leggermente brilli, se entrambi comprendono le loro azioni, il loro consenso potrebbe essere valido. Se uno dei due è molto ubriaco, il consenso potrebbe non essere valido, poiché l'alcol può alterare la capacità di decisione. Anche in questo caso però il tema appare delicato. È importante sottolineare che queste sono questioni complesse a cui non esiste una risposta univoca o definitiva, ma è fondamentale promuovere un dialogo aperto e onesto su questi temi.

C'è da inglobare in queste riflessioni questa parte (presa da qui: Leggi, Filosofia del diritto#Finalità delle leggi nel diritto penale):

Divisione tra il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione.

Come ho scritto in un commento, bisogna tenere distinto il piano della responsabilità penale con quello dell'educazione. Se non ci fossero tutti questi tabù, i pregiudizi, gli ostacoli alla libertà e all'emancipazione sessuale le cose sarebbero ben diverse, questo senz'altro. E il cambiamento si ottiene con l'educazione. Ciò non toglie che, per me, la responsabilità penale di chi va con una persona incapace di prestare il proprio consenso c'è. E tutti quelli che dicono "ma allora siamo quasi tutti penalmente responsabili" , beh si, hanno ragione, perché purtroppo la cosa è fin troppo normalizzata, secondo me. Non c'è da scherzare con la libertà delle persone. Addirittura io litigai con un mio collega durante una lezione di diritto penale perché lui sosteneva che se il partner "revoca" il proprio consenso durante l'atto e l'altro non si ferma, non sarebbe stupro.

Questo per farti capire come la penso. Che sul tema bisognerebbe parlare senza paraocchi, senza pregiudizi, senza tabù certamente, ma anche con un po' di cautela.

Come dicevo è una cosa che va verificata caso per caso. Ovviamente il sistema è mandato avanti da esseri umani. Leggi troppo generiche sono pericolose ma anche leggi troppo casistiche. È nel caso concreto che bisogna verificare se la presunta vittima ha potuto dare il proprio consenso. E no, potrebbe essere diversamente.

Nel caso che hai postato tu forse il tribunale del riesame ha ragione, in un altro caso la soluzione potrebbe essere diversa. Non si può ragionare astrattamente.

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1. **Consenso nelle relazioni intime**: Viene sottolineata l'importanza di ottenere il consenso esplicito prima di intraprendere qualsiasi atto sessuale o bacio, evidenziando che la legge non accetta un consenso implicito basato sull'assenza di resistenza da parte della partner.

2. **Legislazione italiana riguardante il consenso**: Viene discusso come la legge italiana gestisce il consenso negli atti sessuali, citando specificamente gli articoli 609bis e ter del codice penale. Viene evidenziato che la legislazione non richiede esplicitamente il consenso per gli atti sessuali, ma piuttosto si concentra sull'assenza di violenza, minaccia, o abuso di autorità, salvo in casi specifici dove il consenso diventa un fattore critico (ad esempio, in pratiche BDSM), dove il consenso è necessario per considerare gli atti leciti, dato che potrebbero altrimenti configurarsi come reati perseguibili su querela della persona offesa.

  1. Consenso nelle relazioni intime: Le fonti consultate enfatizzano l'importanza del consenso esplicito nelle relazioni intime. Il consenso sessuale è definito come una comunicazione verbale che esprime la volontà di partecipare a un'attività sessuale e può essere revocato in qualsiasi momento. Non si dovrebbe mai presumere che il silenzio o l’assenza di resistenza equivalgano a un consenso. Inoltre, il consenso non può essere ottenuto tramite coercizione, minacce o violenza. Tuttavia, non ho trovato nelle fonti fornite una dichiarazione specifica che indichi che la legge italiana non accetta un consenso implicito basato sull'assenza di resistenza. La legge italiana punisce gli atti sessuali compiuti con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità (art. 609 bis c.p.), ma non specifica direttamente il concetto di consenso implicito o esplicito.
  2. Legislazione italiana riguardo il consenso: La legge italiana, come riportato nelle fonti, si concentra sulla punibilità degli atti sessuali compiuti con violenza, minaccia o abuso di autorità (articolo 609 bis del codice penale). Non ho trovato nelle fonti fornite un riferimento diretto che affermi che la legislazione italiana richieda esplicitamente il consenso per gli atti sessuali in generale. Tuttavia, l'articolo 609 ter c.p. punisce chi compie atti sessuali con minorenni, e l'articolo 609 quater c.p. punisce la prostituzione minorile e la pornografia minorile. Inoltre, l'articolo 609-sexies c.p. stabilisce che l'ignoranza dell'età della persona offesa non può essere invocata come scusa, a meno che non si tratti di ignoranza inevitabile. Non ho trovato nelle fonti fornite informazioni specifiche riguardo al consenso in pratiche BDSM o altre situazioni in cui il consenso diventa un fattore critico per la liceità degli atti sessuali.

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Proseguendo nell'analisi, in ambito di reati e di responsabilità penale, ci accorgiamo che la mancanza di lucidità è vista in modo diverso.

Interpretazione Differenziata della Lucidità:

Nel contesto dei reati e della responsabilità penale, la lucidità viene interpretata in modo diverso, evidenziando una possibile mancanza di considerazione per la complessità delle situazioni individuali.

Approccio Matematico vs Caso per Caso:

Si preferisce un approccio più rigido, ispirato all’ingegneria e alla matematica, rispetto a un’analisi caso per caso che potrebbe meglio catturare la complessità delle situazioni reali.

Aree Grigie nel Principio del Consenso:

L’applicazione del principio del consenso può presentare aree grigie, come evidenziato dall’esempio dei due adolescenti leggermente brilli.

Mancanza di Riflessione Profonda nella Legislazione:

Le leggi possono essere formulate rapidamente senza una riflessione approfondita sulla complessità delle situazioni reali, spesso per dare una buona impressione superficiale o mantenere una facciata di rispettabilità.

Esempio degli Autovelox e Leggi Punitivi:

Le leggi possono essere punitivamente severe ma spesso non applicate rigorosamente, come nel caso dei limiti di velocità e degli autovelox. Se applicate rigorosamente, potrebbero risultare in ingiustizie.

Leggi come Slogan piuttosto che Soluzioni:

Alcune leggi possono servire più come slogan o strumenti politici piuttosto che tentativi concreti di affrontare e risolvere problemi reali.

Strumentalizzazioni Politiche:

Viene menzionata la strumentalizzazione politica e la necessità di un’analisi critica e non superficiale, sottolineando la necessità di guardare oltre le apparenze nella formulazione delle leggi.

Necessità di Analisi Critica:

La necessità di un’analisi critica e approfondita per esaminare la legge e la sua applicazione, in modo da garantire che affronti effettivamente le questioni complesse della vita reale piuttosto che servire interessi superficiali o politici.

Queste tesi suggeriscono una chiamata a una riflessione più profonda e a un’analisi critica della legge e della sua applicazione. Questo è fondamentale per garantire che le leggi siano formulate e applicate in modo tale da affrontare efficacemente le questioni complesse della vita reale.

Il primo punto da capire: parliamo di persone brille o persone ubriache? Qual è la terminologia specifica?

il secondo punto: interessi politici, disinteresse delle persone, interessi mediatici, strumentalizzazioni, ecc

terzo punto: assenza di stabilità semantica

quarto punto: iperprotezione e relativismo, non si può far sentire sicure le persone proteggendole di più

Perché usare il concetto di consenso come un ombrello per ogni problema

Nel caso di omicidio stradale, guidare in stato di ebbrezza è considerato un comportamento volontario e pericoloso, e l'intossicazione non rappresenta una scusante. Dunque l'intossicazione da sostanze altera la capacità individuale di consenso informato, ma non esime dalle responsabilità legali per azioni che mettono a rischio l'incolumità altrui.

Per dimostrarlo vorrei considerare alcuni casi pratici di esempio (ad esempio quello in cui entrambi i partner siano brilli).

  1. Consenso Informato:
    • Il consenso richiede una comprensione chiara e una valutazione consapevole delle implicazioni delle proprie azioni. L'incapacità di fornire un consenso informato sotto l'effetto dell'alcool o delle droghe è riconosciuta dalla legge, specialmente in situazioni come relazioni sessuali o decisioni mediche. La legge tutela le persone da potenziali abusi o sfruttamenti in tali condizioni vulnerabili.
  2. Intossicazione e Responsabilità Legale:
    • Nella guida in stato di ebbrezza, l'elemento di scelta volontaria gioca un ruolo cruciale. Una persona sceglie attivamente di consumare alcol e poi di mettersi al volante, mettendo a rischio la sicurezza altrui. La legge tende a considerare queste decisioni come atti di negligenza o imprudenza, che non possono essere giustificati dall'intossicazione.
  3. Differenze tra i Due Scenari:
    • Le differenze tra questi due scenari risiedono principalmente nella natura delle decisioni e nelle potenziali conseguenze. Nel primo caso, l'intossicazione può rendere una persona incapace di fornire un consenso informato, mettendo la persona in una posizione di vulnerabilità. Nel secondo caso, l'intossicazione non esonera una persona dalla responsabilità legale per le conseguenze pericolose delle proprie azioni.